Capitolo undici.

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Lucilla era sempre solita dormire poco la notte e godersi a pieno ogni momento della giornata dentro quella dimensione, che le dava davvero molta soddisfazione e quiete; cosa che ricercava spesso e volentieri. Lei era un'anima libera che non restava mai ferma, che curiosa si muoveva tra la vegetazione della sua bellissima radura e senza perdere mai quella disinvoltura che la distingueva, si prendeva cura di Zyan e del suo albero della vita; che lo stesso ragazzo aveva fatto crescere in fretta per potersi poi collegare. La donna non dimenticherà mai il viso del giovane che rimase scosso dalle sue stesse lacrime di dolore, di delusione e rancore.

E Lucilla quella mattina si ritrovò proprio lì, in quel prato fiorito e pieno di diversità, dove oltre a stare nella sua tranquillità, cercò nuove erbe per continuare la sua collezione di elisir; che augurava non potessero mai servire a Zyan ed Eiren.

Eiren per tutta la notte non riuscì a prendere sonno, per via della gioia che la portò a ricaricare completamente la sua energia mentale; cosa che il suo fisico stanco non riuscì a trarne a suo vantaggio. Una gioia dovuta al fatto, che la pozione funzionò davvero e che tutti i loro sforzi e graffi furono serviti a qualcosa.

Dopo che Eiren si stancò di stare sdraiata, si alzò dal letto e poiché Zyan ancora non si fece vedere nella stanza, si dedicò alla pulizia della casa. Dopo aver aggiustato la sua metà di letto, iniziò a spolverare gli innumerevoli scaffali alti e larghi quanto le pareti stesse; restando attenta a tutto quello che andava a toccare.

<<La bussola!>> si ricordò dun tratto, la giovane.

Il terrore si poté leggere negli occhi di Eiren che in fretta e furia, si controllò le tasche dei pantaloni e non trovandoci niente, si lasciò prendere dal panico.

<<Dove l'ho lasciata!>> esclamò la ragazza, andando a guardare pesino sotto il letto.

<<Che cosa stai cercando?>> domandò Zyan.

Eiren si voltò con aria colpevole e vide la figura del ragazzo, appoggiata allo stipite della porta. La ragazza non seppe cosa rispondere, avrebbe preferito essere in uno di quei giochi di lettura dove gli altri stabilivano che dire al posto suo. Senza rispondere, si mise a controllare di nuovo sotto il letto e dopo non averci trovato nulla, sospirò impaurita.

<<Non riesco a trovare la bussola>> ammise Eiren, non guardandolo nemmeno in viso.

<<E' evidente, dal momento che c'è l'ho io>> disse Zyan, continuando a fissarla.

Eiren alzò subito il capo e fissò il ragazzo, che quando parlò, ebbe un temperamento calmo e disinvolto.

<<Come fai ad avercela tu?>> domandò la ragazza, non riuscendo a capire di come fosse giunta nelle sue mani.

<<Ti è caduta quando sei saltata con quel frutto. Accorgendomi, l'ho raccolta e portata con me>> spiegò Zyan, senza troppi giri di parole.

<<Menomale che ci sei tu>> sospirò rumorosamente Eiren, appoggiandosi al letto.

<<Stai più attenta la prossima volta>> disse il ragazzo, lasciando la bussola sul tavolo.

Più tardi quando Lucilla tornò a casa e si assicurò che le ferite di Zyan ed Eiren si fossero rimarginate, li lasciò andare per la seconda pozione a patto che tenessero ancora le bende; perché non sapevano cosa gli sarebbe successo inseguito.

I due si prepararono al meglio per la prossima pozione, il che richiese meno tempo poiché dovevano portare solo poche cose con se. Zyan ed Eiren varcarono un nuovo portale, che li condusse direttamente in una località di mare.

<<Allora... qui dice che: "Le sue lacrime, se versate, sono preziose">> lesse la prima parte Eiren. <<A cosa si può riferire?>> continuò la ragazza, alzando il viso dal taccuino.

PATTO CON L'OMBRA FANTASMA DELLA MAGIAWhere stories live. Discover now