7. Il magico lago di Encanto!

141 8 8
                                    

Marea pov.

Dopo una lunga camminata di almeno una ventina di minuti, la quale li passamo a parlare un po tra noi, anche per conoscerci meglio, arrivammo.
A quanto vidi, dovettimo passare tra il bosco e farci leva con le mani, causa l'erba circostante decisamente troppo alta e poi, alcune specie di fiorellini pungevano e mi graffiarono le coscie.
Dannazione a quando ho deciso di mettermi i pantaloncini corti, per il caldo.

Camilo però ne sembrava indenne, grazie, perché lui portava i pantaloni lunghi e delle scarpe chiuse, non come me che portavo pantaloni corti e scarpe aperte.

Marea <dannazioneee pungono!>,

Urlai dal dolore procurato da graffi che alcune piante accuminate mi facevano.

Camilo <dai, prendi la mia mano, ti aiuto>,

Lo vidi porgermi la mano e sorridermi.

Marea <grazie>,

Accetti la sua mano e con un piccolo aiuto, mi feci leva tra le piante.

Camilo <anche se in effetti avresti potuto cambiarti, sai com'è, non stiamo proprio andando in spiaggia>

Marea <hai ragione, ma non ci ho pensato e certo, non immaginavo che in estate ci fossero gli arbusti troppo alti!
Dove vengo io, ci mettono un pochetto di più per crescere>

Camilo <interessante...Hai detto che vieni dal Messico giusto?>

Marea <giusto>,

Gli sorrisi di nuovo.
Ma questa volta lo notai un po più strano del solito, lo notai a fissare i miei occhi, come se non avesse mai visto un paio di occhi, oltre i miei.
Sorrisi di nuovo, mi venne istintivamente, anch'io mi ero persa a fissare i suoi occhi, di quel verde così brillante che parevano smeraldi.

Mirabel <ragazziii>,

In quel momento sembrava come se tutto il resto non contasse, mi sentivo come bloccata tra due dimensioni e gli unici che riuscivamo a muoversi, eravamo solo io e lui, strano, si lo so.

Mirabel <RAGAZZIIIII!>.

Questa volta però sentimmo il richiamo di Mirabel, anche perché me la beccai davanti a noi che ci scuoteva per farci riprendere.

Mirabel <siamo arrivati al lago!>

Marea <oh ehm...O-ok>.

Come arrivammo al lago Camilo si sedette sulla piccola spiaggetta che c'era lì, per riposarsi un pochino dalla camminata, Mirabel ed io invece ci tolsimo le scarpe, in questo caso io i sandali.

(Ps.
Non ho idea se a quel tempo esistessero già i sandali, scusatemi ma in storia sono un po una frana.
Sorry,
🤣🤣🤣)

Ed immediatamente il mare mi chiamò e strano da spiegare, ma molto spesso quando da piccola, andavo al mare con mamà, mi toglievo sempre le scarpe per bagnare i piedi e sentire la sabbia sotto i piedi, mi faceva subito sentire meglio, mi liberava da tutti i problemi con papa e come ogni volta era solito succedere, sentivo una piccola vocina nella testa che mi diceva.

"Vieni...Vieni",

Il mare mi chiamava a se, ed era così divertente quando ero piccina.
Ogni volta il mare stesso formava un piccolo braccio d'acqua animato, con la quale riuscivo a giocare senza affogare un secondo.
Era come se il mare stesso mi proteggesse.
E papa spesso odiava questo lato di me, ma io mi sentivo talmente al sicuro tra le acque del mare, che quando tentava di portarmi via, piangevo a dirotto.
Bhe, si può dire che il mare e il mio elemento, non a caso mia madre mi ha chiamato Marea.

Abre tu corazón|| Encanto story [Completa]Where stories live. Discover now