Capitolo VII

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Gli ospedali sono tra i posti più brutti in cui si possa passare la notte. Così anonimi, così asettici. Mostri senz'anima in grado di portarti via chi ami in un rintocco di orologio.

JJ sedeva accanto a Kiara sulle sedie blu e scomode della sala d'attesa dove li avevano fatti accomodare. Non avevano dato loro nessuna spiegazione, continuando sistematicamente ad ignorarli con la scusa che non erano dei parenti stretti di Max e quindi non potevano informarli delle sue condizioni.

Sapevano solo che il sole era sorto ormai da ore e la loro amica era ancora sotto i ferri della sala operatoria in bilico tra la vita e la morte.

Videro il viso provato di Ella Wether avvicinarsi a loro con passo stanco.

«Signora Wether, come sta Max?»

La donna guardò negli occhi JJ e poi fece un piccolo gesto col capo «L'operazione è andata bene. Qualche centimetro in più e le avrebbe perforato il fegato. Sarebbe morta sul colpo, ma per fortuna non è successo»

JJ si ritrovò a provare un'ammirazione sconfinata per la madre della sua amica. Nemmeno cinque mesi prima aveva perso Tara e adesso un maniaco aveva provato ad uccidere l'unica figlia che le era rimasta e nonostante questo lei era ancora lì, in piedi, scalfita ma non sconfitta.

«Possiamo vederla?» chiese Kiara.

«Non si sveglierà prima di qualche ora, ha molta morfina in corpo al momento. Andate pure a scuola, ragazzi, la verrete a trovare nel pomeriggio»

I due ragazzi annuirono e presero le loro cose dalle sedie dov'erano stati seduti per tutto quel tempo. Kiara si incamminò verso l'uscita per andare a prendere la macchina nel parcheggio, JJ invece rimase qualche passo indietro.

Poco prima di uscire dall'ospedale si girò di nuovo verso la donna «C'è qualcuno che si prende cura di lei?»

Ella indicò due persone che girovagavano davanti alla porta di una stanza, che JJ intuì essere quella dove avevano sistemato Max.

«L'ospedale è pieno di poliziotti in borghese. La proteggeranno»

«Come l'hanno protetta ieri sera?»

La donna lo guardò con fare sconsolato e JJ poté solo girare i tacchi e raggiungere Kiara nel parcheggio.

Prima di salire nella macchina della sua amica, i loro occhi si ritrovarono a seguire una figura che conoscevano fin troppo bene.

Rafe Cameron stava entrando dentro l'ospedale.

Kiara e JJ si guardarono negli occhi per una frazione di secondo. La ragazza provò a fermare l'amico per un braccio, ma il biondo era già andato all'inseguimento del kook.

Rientrarono dentro la struttura e appena videro Rafe parlare con Ella si nascosero dietro un muro.

«Cosa vuoi, Rafe?»

«Solo sapere se sta bene. Sono corso qui appena ho saputo»

«Non dovevi scomodarti» disse con tono stizzito la donna.

«Ascolti, so che mi odia e ne ha tutte le ragioni»

«Hai spezzato il cuore a mia figlia e hai usato Max»

«Non mi tratti così, Ella, non me lo merito» sentirono il ragazzo tirare su col naso «Non doveva finire così con Tara, ma che colpa ne ho io se non la amavo più?»

«Rafe, per favore»

«Mi dica solo che sta bene, perché non sopporterei che succedesse qualcosa anche a Max»

La donna lo abbracciò e Rafe si lasciò andare in un pianto disperato «Non possono portarmi via anche Max, non lei»

Kiara guardò negli occhi JJ e notò che gli occhi azzurri del suo amico si erano inondati di lacrime che non volevano scendere sul suo viso.

Gli fece cenno di andare e il ragazzo la seguì mestamente.

Quando si ritrovarono entrambi per i corridoi della scuola vennero investiti da Sarah e John B.

«Come sta?» chiese la ragazza.

«Dicono che si riprenderà»

I due ragazzi fecero un sospiro di sollievo.

«Menomale, eravamo preoccupati e voi non rispondevate al telefono» disse John B.

«Sì, diciamo che è stata una notte da dimenticare» esclamò Kiara mentre apriva il suo armadietto «Dov'è Pope?»

«Non puoi fare a meno di pensare a lui, eh?» la prese in giro JJ, smorzando la tensione che si era venuta a creare in quelle ultime ore.

«Idiota»

La campanella che decretava l'inizio delle lezioni interruppe la loro conversazione e una calca di gente si fiondò per i corridoi.

«È meglio incamminarsi, la Stevenson odia i ritardatari» iniziò a dire Kiara «Ci vediamo tutti dopo scuola nel parcheggio, andiamo in ospedale»

JJ fece un cenno di saluto con la mano e il gruppo si divise.

Play with fire || Rafe Cameron Där berättelser lever. Upptäck nu