«Cosa fai!» provò a riprenderselo allungando il braccio in direzione del diario, cercando di trattenere un mezzo sorriso e sembrare serio. La realtà era che non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi che i ricordi riaffioravano e le emozioni tornavano prepotenti a fargli battere il cuore e riscaldagli le guance per l'imbarazzo.

«Cosa fai, tu. Il diario di bordo è un oggetto personale e ha il diritto di guardarlo solo il capitano, nonché io!» cercò di mascherare il suo imbarazzo con un tono duro e serio di voce, ma al contrario il principe provò nuovamente a riprendersi quel diario.

«E' un dono che mi è stato dato da Hoseok, adesso appartiene a me.» il braccio di Jungkook si fece ancora più lontano, mancava così poco a che i loro volti non fossero abbastanza vicini da sfiorarsi l'un l'altro «E poi a chi altro dovrebbe appartenere se non a me, quando c'è raffigurata anche la mia figura al suo interno—»

Non appena terminò quella frase un urletto scappo dalle sue labbra mentre Jungkook lo spingeva contro il materasso mettendosi a cavalcioni sulla sua figura e bloccandogli i polsi sopra la testa con una sola mano, mentre con l'altra stringeva ancora il diario dal bordo e rovinato.

Una scia di ferormoni lo bloccarono dal lamentarsi in un primo secondo, stordendolo, ma riprese subito parola iniziando a ridacchiare e muoversi cercando di liberarsi da quella presa che per quanto fosse dolce, aveva la forza di inchiodarlo lì.

«Ti diverte tanto prendermi in giro?» ridacchiò con un ghigno provocante, mentre Taehyung continuava a scalciare in cerca di liberarsi. «Allora vediamo se ridi ancora dopo questo.» lo vide mordersi il labbro e piegarsi nella sua direzione, e in maniera istintiva chiuse gli occhi aspettandosi un bacio, il suo respiro caldo sul collo, un tocco... qualsiasi cosa. Quando ciò non avvenne però, riaprì gli occhi.

Adesso accanto alla sua testa c'era il diario del pirata aperto alle ultime pagine, dove su di esse vi era la sua calligrafia. Spalancò la bocca e tornò a guardare Jungkook non sapendo come fermarlo, mentre l'altro si schiarì la gola incominciando con l'introdurre quella piccola dedica che aveva scritto in preda alle emozioni quando ancora era sul veliero.

«"Caro Jungkook,»

«No, non farlo—»

«se stai leggendo queste parole significa che probabilmente avrai consumato tutte le pagine vuote del tuo diario. Probabilmente saremo già lontani, e anche se non avrò mai risposta, mi sarebbe piaciuto sapere se fino all'ultimo sono stato il protagonista di queste pagine.

Fin da subito ho creduto che questi sguardi derivassero dalla costante paura che, come tuo prigioniero, potessi scappare o fare qualche guaio, ma mai che fossero il tuo modo di guardarmi e disegnarmi nel modo più bello possibile, perché attraverso i tuoi occhi.

Se avessi saputo cosa il fato aveva riservato per noi in questi mesi, probabilmente avrei sprecato meno tempo nel cercare di odiarti e lo avrei usato per baciarti e dirti quanto il nostro incontro sia stato una delle cose più belle che mi sia mai capitata.

Ma ciò che è fatto è fatto, ed anche se adesso sarà probabilmente troppo tardi, ricorda che ciò che abbiamo vissuto rimarrà per sempre impresso nel mio cuore dentro il quale tu avrai per sempre un posto in cui stare.

Per sempre tuo, Taehyung"»

Riaprì gli occhi che non si era reso conto avesse tenuto serrati tutto il tempo per non guardare il volto divertito del pirata, per ritrovarsi invece con i suoi occhi seri puntati negli occhi.

«N-non dovevi farlo per forza...» mugugnò sospirando pesantemente, nonostante non si stesse affatto muovendo, sentendo fin troppo caldo. Sembrava avesse appena finito di correre lungo tutti i corridoi del palazzo.

The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora