.8. Attacco improvviso💎

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CAPITOLO 8

Proseguire in auto fu davvero difficile, Julian al posto di guida non faceva altro che passare la sua mano sulla mia coscia, le sue dita accarezzavano la pelle coperta affondandole come se avesse ancora bisogno di me, del mio corpo, la sua erezione mi dava la conferma di ciò che stava accadendo nella sua testa. Ogni volta che giravo il viso verso Julian, la mia vista periferica mi costringeva a guardare Jason dietro di noi, fissava la mano di suo fratello e stringendo i pugni cercava di guardare altrove per non soffrire ulteriormente. Sospirai dopo averlo fatto per l'ultima volta, dopo il suo quinto sguardo triste e arrabbiato cercai di concentrarmi altrove. La macchina era talmente silenziosa da riuscire a sentire i nostri respiri, ma la cosa che più mi fece distrarre fu una delle auto che continuava a camminare seguendo ogni nostra direzione, senza mai fermarsi, era la stessa che avevo visto alla stazione di servizio.

Controllai lo specchietto di destra più volte, ma dopo averla vista per l'ennesima volta non si trattava di una semplice coincidenza. Abbassai la testa su di me, mi controllai il corpo per poi abbassarmi verso il borsone che avrei dovuto mettere ai miei piedi.

<<Kate, va tutto bene?>>. Mi chiese Julian, ma purtroppo l'unica pistola che avevo era rimasta dietro il bagagliaio insieme agli altri borsoni. <<Kate...>>.

Controllai ancora una volta che l'auto ci stesse seguendo e subito dopo afferrai il cellulare chiamando Daniel, ma dalla sua voce non lo riconobbi affatto.

<<Sono Luke, parla>>.

<<Devo parlare con Daniel>>. I ragazzi in auto mi guardarono, compreso Julian che continuò a guidare confuso. Sospirai guardando ancora dietro la mia auto, c'era qualcosa di strano.

<<Kate, qualcosa non va?>>. Sentii Luke sistemarsi sul sedile, guardò fuori l'auto di Daniel cercando di vedere la nostra auto.

<<Riesci a vedere la mia auto?>>.

<<Si, siete praticamente davanti a noi, c'è un'auto di mezzo ma ti vedo>>. Girai il corpo verso i ragazzi, guardai attraverso il lunotto, cercando di capire se davvero fossero loro, avevo poca visibilità, per i borsoni e le valigie, ma riuscii a vedere l'auto dietro di noi e subito dopo quella dei ragazzi, come se non bastassero, riuscii quasi a vedere quella che ci stava seguendo da tanto. <<Kate, dimmi cosa sta succedendo>>. Continuò Luke, si stava allarmando davvero coinvolgendo i ragazzi, nella sua auto e quelli nella mia, cosa che avrei voluto evitare per non rischiare di far entrare il panico in quella stessa vettura.

<<Kate>>. Mi richiamò ancora Julian, era concentrato a guidare, ma si stava allarmando non ricevendo alcuna risposta, lo stesso valeva per gli altri, al contrario, loro riuscivano a vedermi, si concentravano sulla mia espressione preoccupata.

<<Kate, che succede?>>. Stavolta fu Noah a richiamarmi, ma nella mia testa non c'era altro che confusione, non riuscivo a concentrarmi sulle loro parole, sembrava di essere in una cupola di vetro, il mio stesso cervello e i mille piani, le mille idee che avrei potuto attuare, le tante persone che mi venivano in mente, perché mi stavano seguendo? Cosa volevano da me? Soprattutto perché ora che ero in auto con i ragazzi, avrebbero fatto del male anche a loro, ne ero più che sicura.

<<Kate, così ci spaventi>>. Stavolta a parlare fu il piccolo Jason, il ragazzo mi guardò sconvolto dalla mia espressione, cosa stava accadendo intorno a me? Ma soprattutto dentro di me, non riuscivo a pensare, a riflettere su ciò che stava accadendo, dovevo fare qualcosa il prima possibile.

<<Cristo, Kate! Parla!>>. Urlò Julian continuando a guidare, i miei occhi si spostarono accanto al finestrino della mia auto, mi voltai lentamente cercando di vedere attraverso quei vetri scuri, cosa folle, ma non riconobbi nulla, nessuno delle persone che conoscevo guidavano quell'auto, soprattutto così costosa, nonostante fossero molto ricchi.

Black Diamond (Assassin Night)💎Where stories live. Discover now