.5. "A un metro da voi"💎

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CAPITOLO 5

Scappai dall'hotel, come se stesse bruciando, volevo solo correre via per poter raggiungere New York, finalmente avrei rivisto tutti i ragazzi e mi sarei allontanata Jared.

Sollevai la mano fuori dall'Hotel per poter fermare un taxi, uno dei tanti che passava da quelle parti, non avrei mai preso l'auto per non destare tanti sospetti. Fortunatamente uno dei Taxi si fermò davanti a me subito dopo aver alzato la mano, entrai ma non prima di essermi guardata intorno, sperai con tutta me stessa di non essere seguita. Ultimamente la mia bravura lasciava molto a desiderare, non mi accorgevo delle persone intorno a me, mi lasciavo seguire facilmente soprattutto da Jared, il mio chiodo fisso erano i ragazzi e pensarli mi occupava solo il cervello in modo negativo. Stare con loro equivaleva a diventare una ragazza normale che non aveva mai fatto nulla di grave, cancellavo completamente la me perfida, quella con sangue freddo.

<<Dove la porto?>>. Mi chiese il tassista mentre chiudevo con ansia la portiera, sollevai la testa verso lo specchietto.

<<Mi porti all'aeroporto>>.

L'uomo annuii e guardò davanti a sé, fui sollevata solo quando la sua auto iniziò a camminare, fino a quel punto i miei occhi non smisero neanche un secondo di guardarsi intorno, non avevo per nessun motivo al mondo incontrare Jared anche se lavoravamo insieme e avrei dovuto farlo in quei giorni. Chinai la testa sul cellulare e seguii i ragazzi attraverso le collane che avevo regalato loro, piccoli GPS che mi permettevano di vederli e tenerli d'occhio.

<<Lavoro?>>. Chiese ancora l'uomo, annuii per poi risponderlo a parole.

<<Qualcosa del genere>>.

<<Non sembra molto felice di andare, ho solo intuito che fosse per lavoro>>.

<<In un certo senso lo è>>. Sollevai del tutto la testa e lo guardai attraverso lo specchietto retrovisore. <<Ma ho anche un conto in sospeso con delle persone, mischierò il dovere con il piacere>>.

Il tassista sorrise guardando avanti, smise di parlare per un po' così da farmi credere di aver finalmente interrotto quella strana conversazione tra noi due. Si fermò poco dopo lasciando che scendessi dall'auto, ma prima di farlo allungai la mano verso di lui per poter pagare il passaggio. L'uomo girò completamente il viso stavolta, mi guardò negli occhi e disse:

<<Faccia buon viaggio, signorina Brown. Jared ha già pagato la sua corsa>>.

Strinsi le labbra dalla rabbia così come i soldi tra le dita, se avessi avuto una forza sovrumana a quest'ora avrei potuto disintegrare ciò che avevo in mano. Rimasi ferma a fissarlo, Jared sapeva che ero lì, lui sapeva sempre tutto, mi sarei dovuta aspettare un atteggiamento simile. Scesi prendendo il borsone accanto a me, non avevo bisogno di tante cose, proprio come quando andai a vivere dai ragazzi, portai lo stesso borsone con me, con pochissimi indumenti, avevo un tuffo al cuore ogni volta che lo guardavo, mi ricordava tremendamente i ragazzi. Camminai rapidamente verso l'interno, dovevo solo prendere il biglietto aereo, prima possibile.

<<Un biglietto per...>>.

<<Signorina Brown, giusto? Questo è per lei, un omaggio dell'agente Jared>>.

Accennai un sorriso per ringraziare la donna, sollevai la mano afferrando il biglietto come se fosse la mia più grande e unica salvezza di vita, anche se in realtà non lo era affatto. Camminai a testa alta, cercai il suo viso ovunque, anche nei posti più nascosti, tra le famiglie, una semplice persona che stava uscendo dal bagno, ma niente, di Jared non c'era traccia. Mi sedetti attendendo che chiamassero il mio volo e per tutto il tempo la mia testa girava, il collo era quasi indolenzito per tutte le volte che mi ero girata a guardare i posti accanto a me, e non solo. Mi ero ridotta davvero male, scappare da un'agente della CIA, colui che aveva sempre vegliato su di me e ora che non c'era Gregor si era approfittato del mio corpo, incontrare i ragazzi di nascosto da tutti e sperare quasi che non mi trovassero e per finire quella stupida missione che mi avevano assegnato, mi sarei ancora una volta immersa nella mia vecchia vita, ma non quella che anche i ragazzi conoscevano, quella segreta, fatta di rimpianti, che mi perseguitavano anche di notte, vizi e tanta vergogna, stavo davvero odiando il mio lavoro.

Black Diamond (Assassin Night)💎Où les histoires vivent. Découvrez maintenant