Capitolo 17 e Capitolo 18

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[Qui sopra potete vedere il video dedicato a questa storia realizzato dalla mitica Sabri. Vi piace? A me tantissimo!]

CAPITOLO 17

Quando dopo qualche ora Katerina aprì la porta, un brivido percorse la schiena di Taehyung. Provò a tirarsi su ma aveva i muscoli intorpiditi. Il collo gli faceva male, così come il fianco. Punti colpiti dalla donna la notte prima. Il naso era rotto, respirava male ed era diventato nero, aveva parecchie ecchimosi su tutta la faccia.

"Dormito bene? Spero di sì. È giorno, il tuo mostro non può venirci a trovare. Quindi ho pensato a cosa fare nell'attesa del suo arrivo, che ne dici?"

Katerina si avvicinò a lui che iniziò a indietreggiare, anche se era un tentativo inutile. Non poteva scappare. Era legato, ferito e stanco. Ma Katerina non aveva intenzione di lasciarlo stare. Lo picchiò con calci, pugni in ogni parte del suo corpo. Una crudeltà fine a sé stessa e folle, e si fermò solamente dopo un paio d'ore, quando Taehyung perse i sensi.

Le ore scorrevano così lente che tutto sembrava essersi fermato. Da una parte aveva consapevolezza di dove si trovava. Sentiva dolore dapertutto. Via via che passavano i minuti, era come se si fosse abituato al dolore. Era ovunque. Nella sua testa e in ogni parte del suo corpo. In un certo senso si rassegnò a quella sensazione fino a sentirsi stanco e assonnato. Intorpidito e cullato da una stanchezza avvolgente. Respirava male, forse gli aveva rotto qualche costola a furia di prenderlo a calci. Ma Yoongi l'avrebbe salvato, vero?

Sto correndo da ore. Non so dove mi trovo. È una foresta, un bosco, credo. Non sono mai stato in un posto del genere. So solo che sto correndo. Sento il battito del mio cuore, sento le mie tempie pulsare. Non mi sono mai sentito così vivo, eppure così spaventato. Qualcosa mi sta inseguendo, lo sento ed è per questo che non posso fermarmi. Non voglio fermarmi. Le mie gambe si muovono in automatico, è tutto buio e non riesco a vedere bene dove io stia andando. L'odore pungente del bosco mi stordisce. Non sento dei passi. Non vedo ombre dietro di me. Ma sono comunque consapevole di non essere solo qui. Forse sto cercando qualcosa. O qualcuno. Non so perché io mi trovi in questo posto, da cosa io stia scappando o che cosa sto cercando così disperatamente. Sento come se stessi correndo da sempre. Ad un certo punto mi fermo, perché sento una voce chiamarmi.

"Taehyung."

Chi sei? Vorrei chiedere, ma non riesco a parlare. La mia bocca non produce alcun suono. Abbasso lo sguardo, le mie dita... Non riesco a contarle. Ho sentito una volta che nei sogni ci sono sempre delle dita in più, se proviamo a contarle. Che sia un sogno anche questo?

"Taehyung, svegliati!"

Come posso svegliarmi se è tutto così reale?

"TAEHYUNG!"

Taehyung aprì gli occhi di colpo. Il dolore lo assalì immediatamente, e d'istinto fece un respiro profondo. Un respiro che gli si mozzò in gola per un dolore intenso a causa della costola incrinata. Era buio, ma i due occhi rossi presenti alla finestra lo fissavano.

"La sgozzerò con le mie mani..."

Yoongi era una creatura che aveva ucciso svariate volte. Si era nutrito di tanti umani per la propria sete. Ma mai, mai aveva torturato qualcuno in quel modo. Una crudeltà che non apparteneva nemmeno ai mostri, ma alla follia di un'umana.

"Adesso ci penso io. Resisti, zuccherino."

Dopo pochi secondi entrò Katerina con un qualcosa tra le mani di poco raccomandabile. Una pistola.

"Ci ho pensato tutto il giorno, mostro. Giocare con Taehyung è divertente. Immensamente divertente. Ma è debole e non posso più giocare con lui, mi morirà tra le braccia. Così ho pensato a un gioco nuovo. Gli sparo. Ma non in testa. Sullo stomaco. Ho letto che è un'agonia che dura parecchi minuti. Ti piace lo spettacolo che ho pensato per te?"

You flow inside me like Blood in veins [taegi • vampire]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora