Capitolo 2

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Il giorno seguente mi alzo più tardi del solito visto che il mio turno sarebbe iniziato quasi a mezzogiorno, quindi di conseguenza ho deciso di prendermi la mattinata per prepararmi con tutta tranquillità. Cosi inziai facendomi una lunga doccia calda rilassante e dopo aver finito cominciai a darmi una sistemata.

Andai allo specchio e nel mentre che iniziavo ad asciugarmi i capelli, ripensai al giorno che fui arrivata qui. Ero cosi diversa da allora almeno esteriormente, avevo qualche chilo in meno che adesso per fortuna avevo ripreso, non mi piacevo troppo magra e avevo anche i capelli molto lunghi.

Ancora ricordo le emozioni che provai, ero così entusiasta ed elettrizzata da quello che mi aspettava che non stavo più nella pelle.

Sicuramente se mi fossi specchiata in qualsiasi riflesso potevo benissimo vedere i miei occhi verdi brillare dalla felicità. Come non potevo non ricordare la pazzia che feci quel giorno. Si dice che quando una ragazza o una donna vuole avere un cambiamento nella sua vita, la prima cosa che fa è tagliarsi i capelli e così feci. Cercai il primo negozio di parrucchieri della città e mi ci fiondai dentro dicendo che volevo dare un taglio netto alla mia lunga chioma.
Uscita di lì mi ritrovai con i capelli corti che mi arrivavano quasi alle spalle li adoravo e non mi ero affatto pentita della mia decisione. Ero una ragazza del tutto nuova almeno al di fuori.

Ritornai in me e mentre li stavo acconciando in morbide onde, sentí squillare il mio cellulare e non dovetti nemmeno vedere chi era perché lo sapevo già.

<<Mamma ciao come va?>> era meglio rispondere subito perché per quanto amassi quella donna sapevo che sarebbe andata avanti a farlo squillare all'infinito.

<<ciao tesoro io sto bene e tu? Come mai non hai risposto subito è successo qualcosa?>> mi disse subito con voce preoccupata.

In quel momento alzai gli occhi al cielo esasperata ma anche divertita.

<<Stavo asciugando i capelli e con il phone acceso non l'ho sentito.>>

<<Ok però ancora non mi hai risposto.>>

<<Sto bene mamma tranquilla tu piuttosto? Con la gamba come va?>>

<<Amore sto bene davvero non preoccuparti, con la gamba devo fare sempre i miei soliti controlli di routine lo sai.>> non ero molto tranquilla, perché il rischio che poteva succedere qualcosa c'era, ma mi feci andare bene comunque quella risposta.

<<Va bene qualunque cosa chiama e prenderò il primo volo e arriverò il più in fretta possibile, comunque papà e la peste di mio fratello?>>

<<Papà è a portare a spasso la cagnolina e tuo fratello è nella sua camera, tutto come al solito.>>

<<Ok, avete cenato?io tra un pó vado a fare colazione.>>

<<Si e tra poco andremo a letto perché qui è piuttosto tardi.>> è vero c'è il fuso orario.

<<Giusto ora ti lascio allora miraccomando ricordati le tue medicine e ricordale anche agli altri due sbadati.>> quando abitavo con loro dovetti ricordarglielo minimo una decina di volte al giorno.

<<Si tranquilla. Ti saluto amore ci sentiamo presto e fai attenzione.>>

<<Non preoccuparti salutami papà e la peste vi voglio bene e mi mancate da morire. Appena avrò le ferie verrò a trovarvi promesso.>>

<<Non vediamo l'ora ti vogliamo bene e manchi tanto anche a noi.>>

<<Ciao mamma.>>

<<Ciao tesoro.>> e chiusi la chiamata.

Ogni volta che riagganciavo, avevo sempre questo senso di angoscia e tristezza dentro di me perché oltre ad avere una mamma malata, avevo anche un fratello nato con una disabilità, quindi la preoccupazione era doppia.

My Rebel AngelWhere stories live. Discover now