"C'è stato un periodo, su Cybertron - diciamo, al crepuscolo dell'Età dell'Oro - in cui Optimus e Megatron non erano ancora nemici giurati."
C'era una una volta un giovane e timido archivista, fiero del suo lavoro ma preoccupato per la crescente in...
Optimus Prime strabuzzò gli occhi nel riconoscere quella bellissima Amazzone rosa... Elita One?!? Dunque era lei la Prescelta citata dalla Matrice del Comando! Oh, quanto era felice di rivederla... allo stesso tempo, però, era anche sorpreso di vederla lì, dopo che lui l'aveva lasciata su Cybertron, insieme alle sue fedeli compagne, a fare la guardia al pianeta.
Nonostante il forte desiderio di riabbracciarla, all'inizio si trattenne e chiese spiegazioni circa la sua presenza in quel mondo lontano. Elita One aveva avvertito anomale fluttuazioni nella sua Scintilla dopo la scomparsa dell'Arca e della Nemesi, e aveva preso la sofferta decisione di radunare la sua squadra e avventurarsi anche lei nello spazio. Il motivo della capsula di salvataggio fu una misura precauzionale, perché la sua nave – l'Archangel – era stata localizzata dai profughi Decepticon ansiosi di "eliminare gli anelli deboli degli Autobot".
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— È una vera fortuna, allora, che non ti abbiano trovata. – fu il commento di Optimus al termine del racconto di Elita – Per un attimo ho temuto il peggio.
Poi, commosso, la strinse contro il suo petto e aggiunse: — Ma ora che sei qui, tra le mie braccia, mi sento di nuovo completo.
Alla Matriarca brillarono gli occhi e ricambiò l'abbraccio circondandogli il collo con le mani, prima di stampargli un piccolo bacio sulla fronte:
— Anche tu mi sei mancato. – sussurrò – Da quando sei partito, non ho smesso di pensarti, ogni giorno. Ma anche che noi... non avremo mai... – e qui si fermò, le parole le si erano bloccate in gola.
Quindi fu Optimus a finire per lei: — Che non avremo mai più avuto la possibilità di rivederci, forse? Sì, ho provato anch'io la stessa cosa. Durante ogni battaglia contro i Decepticon, ho sempre temuto di... morire. Tuttavia, mi bastava pensare a te per incoraggiarmi ad andare avanti e per ricordarmi ogni giorno per cosa combatto.
Al sentire parlare della Guerra per Cybertron, Elita One fu colpita da un'angoscia terribile e si separò dal suo uomo, lasciandolo a bocca aperta. Ora era lei quella che piangeva per tutti i guai passati fino a quel momento, e si allontanò di qualche passo da lui in modo che non potesse leggere la sua tristezza dipinta in volto: non avrebbero dovuto sopportare tutto quel dolore, sospirò.
— Uhm... lo dici come se tutto questo fosse colpa tua... – rispose Prime preoccupato, grattandosi la nuca.
— Forse. Dopo... dopo che ti sei sfogato contro tuo fratello davanti all'Alto Consiglio.
— Sappiamo entrambi che era necessario. Ero l'unico a voler tentare di ragionare con Megatron per le sue azioni, e alla fine si è ribellato contro di me e ha perso la ragione.
— Sì, ma... solo perché volevi impedire una strage, dopo che aveva rivelato le sue vere intenzioni! Tu invece all'epoca non desideravi neanche diventare un Prime perché non ne ritenevi all'altezza... ma guardati adesso! Combatti contro i nostri stessi simili e contro tuo fratello, tutto perché volevi di nuovo una famiglia. E invece hai scatenato una guerra che ci ha spaccato in due...
