capitolo VI

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Aila continuò a curare gli uomini dell'accampamento di Achille finché non si soffermò su un ragazzo. Aveva all'incirca l'età di Achille ma non l'aveva mai visto nell'esercito. Notò una ferita sul braccio destro ma per il resto nulla di peggio degli altri uomini che aveva curato.
"Patroclo, vieni" disse la ragazza prima di avvicinarsi all'ultimo uomo
"chi è quello?" chiese la ragazza
"non è un uomo di Achille" disse Patroclo visibilmente confuso
"accompagnami e promettimi di non allontanarti mai da me" disse Aila, sentiva che qualcosa non andava. Stava troppo bene per volere le sue cure
"glielo prometto mia dea" disse Patroclo
"prepara le cose" disse a Patroclo inginocchiandosi accanto al ragazzo
"oltre al braccio c'è qualcosa che non va?" chiese Aila mentre Patroclo preparava gli stracci
"no nient'altro mia signora" disse il ragazzo.
"l'avverto questo infuso fa male, ma è un dolore buono" disse Aila e lo sconosciuto annuì.
"Patroclo" disse Aila e l'aiutante le porse l'ultimo straccio che era stato imbevuto dell'infuso, Aila lo posò sul braccio dello sconosciuto ma lui non urlò. Anzi sembrava che il dolore non lo sfiorasse nemmeno. Aila rimase sorpresa. Quell'infuso aveva logorato di dolore anche Eros e lui era un dio.
"che ci fa lui qui?" chiese una voce conosciuta alle spalle di Aila
"che intendi Achille?" chiese Aila senza staccare gli occhi dal suo lavoro
"non lo riconosci gentile Aila? Quello è Paride principe di Troia!" esclamò Achille e Patroclo si avvicinò a Aila
"venga via mia dolce Aila. Potrebbe farle del male" disse il ragazzo ma lei sembrò non farci caso
"lo straccio pulito" disse con una calma che disarmò Patroclo che fece come detto
"si ricordi di cambiare la fasciatura ogni giorno e aspetti che la ferita si cicatrizzi" disse Aila alzandosi gentilmente e si riconciliò con Achille
"ho curato tutti i tuoi uomini, hai ancora bisogno di me?" chiese con dolcezza
"no gentile Aila. Ti ringrazio per quello che hai fatto" disse e lei sorrise
"posso congedarmi? Eros starà in pensiero" disse e Achille la bloccò
"mi spiace trattenerti ancora ma dovrei parlarti" disse e Aila sorrise
"certo. Ti ascolto Pelide Achille" disse e i due si allontanarono
"hai prestato cure al nemico!" esordì Achille
"ogni uomo merita di essere curato. A prescindere dalla sua provenienza" ribattè Aila
"ma così lo stai aiutando!" disse Achille
"questo è ciò che vorrebbero le divinità" disse Aila con calma
"le divinità non amano gli uomini, li puniscono e basta!" esclamò Achille
"che strana affermazione, poi da uno come te" disse Aila facendo riferimento alla parte semidivina della natura di Achille
"non la pensi come me?" chiese il biondo
"detto da divinità, no non la penso come te" disse Aila con una calma talmente disarmante da lasciare Achille senza parole
"mi stupisci nobile Achille, pure Patroclo ci è arrivato prima di te a scoprire la mia natura" disse Aila sorridendo
"io sono la figlia del dio del sole, Apollo" disse sorridendo. Solo in quel momento Achille capì che il sorriso di Aila che ormai si era abituato a vedere splendeva tanto quanto il sole.
"Ed Eros?" chiese Achille con un filo di voce
"figlio della dea Afrodite" disse Aila e Achille rimuginò
"per questo non ha esitato a combattere con me pur conoscendo la mia natura...è un dio!" esclamò Achille e Aila annuì leggermente
"io ho fatto una promessa alle divinità. E poi anche se sono nostri nemici mio padre li protegge, non potevo permettermi che il loro principe tornasse alle mura senza una cura" disse Aila
"ma Apollo è tuo padre dovrebbe capirti" disse Achille
"ma io non ho scelto di far parte di questa guerra nobile Achille" disse Aila
"io non ho scelto di stare con i greci. Ne io ne Eros abbiamo scelto. Siamo stati costretti. Da te" concluse Aila.
"Comunque non capisco perché Apollo continui a stare dalla loro parte quando sua figlia è con l'esercito greco" disse Achille
"gli achei cosa hanno mai fatto per Apollo nobile Achille? I Troiani lo venerano e lui li protegge." disse Aila e sorrise
"questo non significa che se un troiano mi sfiorasse anche con un dito lui non lo fulminerebbe. Sono pur sempre la sua unica figlia" disse Aila e sorrise
"ora torno alla mia tenda. Di a Patroclo che sono grata del suo aiuto" disse Aila congedandosi. Tornò alla tenda di Eros e entrò senza dire una parola.

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