capitolo VIII

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Il sole splendeva sulle coste di Troia e Aila era già in piedi. Nel silenzio dell'alba uscì dall'accampamento di Itaca e si diresse verso quello degli uomini di Achille.
"Buongiorno mia dea" la salutò Patroclo e lei sorrise, non era uno dei suoi sorrisi dolci però, era più un sorriso di cortesia.
"Sei sicuro che ti seguiranno?" chiese Aila seria
"si" disse Patroclo e Aila fece un grande respiro. Patroclo prese le armi di Achille silenziosamente e si fece aiutare ad indossare l'armatura.
"Fai attenzione" disse Aila saldando l'armatura al corpo del giovane
"lo farò. Glielo prometto mia dea" disse il ragazzo e Aila sorrise, mise gentilmente l'elmo sulla testa di Patroclo
"assomigli molto a tuo cugino" osservò con un caldo sorriso. Sapeva che quello sarebbe stato l'ultimo sorriso che Patroclo avrebbe ricevuto. Lei non avrebbe potuto farci nulla.
"arrivederci nobile Patroclo" disse lasciandogli un bacio sulla fronte e si allontanò in mezzo alle tende degli accampamenti.
Il sole era ormai alto e tutti gli uomini erano pronti per partire all'attacco.
"Dov'eri sta mattina?" chiese Eros alla bionda che gli diede un colpetto sull'elmo
"a cercare le erbe per il mio infuso" mentì
"mi raccomando rimani al sicuro" disse Eros e Aila annuì
"tranquillo" disse la ragazza e Eros sorrise. Partì insieme all'esercito e Aila rimase nella loro tenda a preparare tutto l'occorrente per curare gli uomini al loro ritorno.
"Ciao cuginetta!" esclamò una voce che Aila conosceva fin troppo bene ma che pensava fosse frutto della sua immaginazione. Alzò lo sguardo dal suo lavoro e vide il viso sorridente del cugino era Ercole a sorriderle. Aila gli saltò fra le braccia.
"Che ci fai qui?" chiese lei e Ercole sorrise
"beh mio padre ha pensato che ti servisse il mio aiuto" disse Ercole e Aila sorrise. Ercole era fratello di suo padre in realtà. Anche lui figlio di Era e Zeus ma aveva all'incirca l'età di Eros. Perciò Aila lo considerava più come un cugino che come uno zio e i tre erano cresciuti insieme.
"Il nonno aveva ragione" disse la bionda e i due si sedettero fuori dalla tenda.
"Vedi Ercole la situazione è disastrosa" iniziò Aila
"raccontami tutto, sono qui per ascoltarti" disse Ercole con una tranquillità tale che fece quasi rilassare Aila.
"Questa guerra è una delle peggiori mai combattute nella storia e Eros ne è parte, la cosa mi spaventa molto. Zeus solo sa quante volte l'ho visto tornare ferito talmente tanto da rischiare la vita" disse Aila e Ercole le fece appoggiare la testa sul suo petto scolpito.
"Ma tu lo hai sempre curato non è vero?" chiese Ercole e Aila annuì
"sempre. Come potevo." disse la bionda e Ercole le accarezzò i lunghi capelli biondi
"c'è qualcos'altro che ti turba non è vero?" chiese Ercole e la bionda annuì
"Ho conosciuto due soldati...Achille e Patroclo" disse Aila e fece un respiro
"Achille è un valorosissimo eroe, quasi quanto te sai? Sarà lui a decretare la vittoria e o la sconfitta della Grecia" disse Aila e Ercole sembrò offeso
"ma?" chiese il ragazzo
"ma per colpa di un battibecco con il re si è ritirato dalla guerra e questa mattina i suoi uomini sono partiti guidati da Patroclo in vesti diverse" disse la bionda
"morirà?" chiese Ercole e Aila si asciugò una lacrima
"si. Verrà ucciso dal principe Ettore che crederà di aver battuto il grande Achille" disse Aila e Ercole le accarezzò nuovamente la testa.
"AILA!" esclamò una voce maschile e lei alzò lo sguardò
"oh Achille!" esclamò lei alzandosi
"e quello chi è?" chiese confondendosi
"Ercole, figlio di Zeus" disse e Aila gli diede un colpo dimenticandosi del fatto che Achille conosceva la loro natura
"mio cugino, ma non è questo il punto" disse la ragazza e Achille tornò serio
"Patroclo" disse lui e Aila avvertì un dolore allo stomaco, come un pugno.
"È scomparso, anche le mie armi e i miei uomini non ci sono più!" esclamò il biondo e Aila cercò di trattenere una lacrima, Ercole le mise le mani sulle spalle
"tu sai qualcosa non è vero?" chiese Achille con voce dura
"è la mia maledizione, un compito che mi spetta" disse Aila abbassando lo sguardo
"tu sapevi tutto non è vero? Sai anche la sorte che spetta a mio cugino" disse Achille e Aila annuì debolmente
"cosa gli succederà?" chiese Achille ma gli rispose il silenzio
"PARLA DONNA!" esclamò Achille spintonando Aila che cacciò un urlo
"COME TI PERMETTI MORTALE!" esclamò Ercole piazzandosi fra Achille e Aila
"questo è un oltraggio a una divinità!" esclamò
"non è ancora una dea" ribatté Achille
"non è una dea ma è divina tanto quanto noi. È figlia del dio Apollo e nipote del grande Zeus. Ha sangue divino e tu hai il dovere di rispettarla!" esclamò Ercole e Achille non rispose
"credimi Achille vorrei dirti cosa succederà a Patroclo. Avrei voluto dirlo a lui direttamente, fermarlo ma non mi è permesso" disse Aila sbucando da dietro le spalle di Ercole. Il vestito bianco era sporco di sabbia e le braccia avevano delle sbucciature.
"Se dovessi in qualche modo cercare di interferire con una profezia dell'oracolo questo mi logorerebbe fino a farmi diventare polvere" disse la bionda e Achille lasciò scendere alcune lacrime
"mi dispiace Aila io" disse cercando di avvicinarsi ma Ercole lo bloccò
"non ti è permesso toccare una divinità, non dopo quello che hai fatto" esordì e Aila abbassò lo sguardo
"mi dispiace tanto. Se dovesse arrivare qui giuro che farò di tutto per curarlo" disse Aila e rientrò nella tenda seguita da Ercole. Una volta dentro Aila curò le sbucciature preparò tutte le cose per curare gli uomini che ormai sarebbero stati di ritorno. Sentì dei rumori di armi e corse all'esterno. Su di una tela come quella di Eros questa volta giaceva Patroclo. Aveva un lungo taglio sulla gola che sgorgava sangue.
"Ci proverò" disse a se stessa e si avvicinò all'amico
"A-Aila" provò a parlare ma più ci provava più dal taglio fuoriusciva sangue
"no non parlare" disse la ragazza con le lacrime agli occhi. Eros quella volta era accanto a lei. C'erano tutti e tre. Tutti quelli che voleva in quel momento con se. Eros l'aiutava a curare Patroclo come lui aveva fatto quando Eros era quello ferito. Ercole la sosteneva e l'aiutava moralmente. Le sue parole le servivano più di qualsiasi altra cosa. Achille tranquillizzava Patroclo cosa che lei non avrebbe avuto il tempo di fare.
"ci siamo Patroclo, ora devo ripulire la ferita" disse la bionda e posò un panno imbevuto di infuso sulla ferita. L'urlo strozzato di Patroclo le riempì la testa ricordandole che per quanto avrebbe provato quel ragazzo non sarebbe sopravvissuto. Ad un certo punto le urla cessarono. Aila guardò il giovane. La vita aveva lentamente lasciato il suo corpo e lei era rimasta li a guardare.
"no" disse con un filo di voce
"Zeus ti prego no, non ora" disse Aila e le lacrime le rigarono le guance baciate dal sole.
"ci stavo riuscendo. Bastava che" disse ma la frase fu spezzata dai singhiozzi.
"sei stata fantastica" esordì Achille e si alzò raggiungendola.
"hai fatto del tuo meglio e ti ringrazio molto" disse e abbracciò Aila che piangeva a testa china sul corpo di Patroclo
"mi dispiace talmente tanto Achille" disse la bionda voltandosi per nascondere il viso nell'incavo del collo del soldato.
"Non disperare, sei la curatrice migliore del campo. Infondo sapevi come sarebbe andata a finire" disse Eros appoggiandole una mano sulla schiena
"ma potevo provare!" esclamò la bionda e Ercole lanciò un occhiataccia a Eros
"Aila ascoltami" disse Ercole prendendola in grembo come una bambina
"sei stata fantastica, hai dovuto sopportare un peso più grande di te per troppo tempo e hai provato comunque a tenere in vita quel ragazzo che avevi tanto a cuore" iniziò accarezzandole i capelli
"sei la curatrice migliore che abbia mai visto, ma a volte anche le curatrici migliori falliscono. Patroclo sarà fiero di te e nell'Ade farà i salti di gioia quando diventerai una dea! Andrà al cospetto di Ade a urlare a tutti gli inferi di averti conosciuto. Di averti aiutata" disse Ercole e lasciò un bacio sulla fronte della ragazza. Aila sorrise ancora sdraiata in grembo ad Ercole che dolcemente la sollevò e la riaccompagnò nella tenda sua e di Eros.
"Non ci sono altri soldati gravemente feriti" disse Ercole
"ce la caveremo noi tre e tu potrai riprenderti" disse Ercole e Aila sorrise
"grazie Ercole, grazie tante" disse la bionda e gli lasciò un dolce bacio sulla guancia. Ercole uscì dalla tenda lasciando Aila nell'agonia della solitudine che la circondava

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