capitolo II

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Aila uscì dalle porte dell'Olimpo al fianco di Eros senza mai staccare gli occhi dal cielo. Appena fuori dai cancelli dell'Olimpo i due sentirono la loro parte divina abbandonarli e fermarsi ai cancelli ad aspettarli. L'avrebbero riavuta al loro ritorno. Arrivarono sulla terra con passo aggraziato e si diressero verso il regno di Tessaglia, primo centro abitato più vicino all'Olimpo.
"Non credi che dovremmo raggiungere le città dove sono venerati i nostri genitori?" chiese Aila e Eros la guardò
"e portarti a Troia in questo momento? Non se ne parla" disse Eros, Aila lo guardò confusa
"perché no?" chiese
"perché la grecia sta radunando un esercito per invadere Troia. Dove per puro caso venerano tuo padre?" chiese retoricamente Eros e Aila si arrese.
"dove viene venerata tua madre invece?" chiese Aila
"magna grecia?" chiese Eros e Aila annuì
"dovremmo rimanere più vicini all'Olimpo, non credi?" chiese Eros e Aila annuì. Avanzarono attraverso il regno della Tessaglia visitando i templi degli dei.
"ho trovato!" esclamò Aila notando incisa sulla pietra una frase di uno dei primi versi dell'oracolo di Delfi.
"Andiamo a Delfi, sede dell'oracolo di mio padre" disse Aila e Eros studiò. Decretò che gli piaceva e si incamminarono. Allontanandosi verso le mura della Tessaglia osservarono il mondo mortale. Sotto certi aspetti assomigliava all'Olimpo. Avevano molta vitalità e amavano prendersi cura dei giardini e commerciare. Aila notò dei bambini giocare e correre e sorrise
"chissà se a loro piace la musica?" chiese Aila pensando ad alta voce
"sicuramente non potrà mai piacergli tanto quanto piace a te" disse Eros e Aila iniziò a girare su se stessa leggiadra come una folata di vento. Aila cominciò a intonare delle note e a volteggiare. Eros sorrise alla vista di quella fanciulla tanto spensierata.
"Chi è quella magnifica creatura?" chiese un ragazzo al fianco di Eros il quale non ci fece molto caso.
"Guardate come è bella!" esclamò un altra voce e pian piano tutto il popolo si affrettò ad arrivare per ammirare la figlia di Apollo, raggiante e calorosa come il sole. I bambini iniziarono a danzare con lei ma la bionda non sembrò notarli. Sembrava fosse tornata nella sua stanza sull'Olimpo quando solo suo padre, purtroppo o per fortuna, era l'unico che poteva ammirarla. Quando la bionda smise di cantare sembrò sorpresa di vedere quante persone si erano fermate a guardarla ma cercò comunque il viso di Eros fra la folla e non le fu difficile trovarlo. Era in prima fila a guardarla sorridendole dolcemente come aveva sempre fatto. Aila gli sorrise e poi fece un lieve inchino alla folla e si chinò all'altezza dei bambini che la circondavano
"sei bravissima!"
"hai una voce bellissima!"
"hai la grazia di una dea!"
"la tua musica è degna di Apollo!"
Aila sorrise a quelle affermazione anche se sapeva bene che non poteva svelare la sua identità
"Sono sicura che il dio Apollo protegga la mia arte dal cielo tutte le volte che sorge il sole" disse sorridendo e una bambina le si avvicinò
"vorrei tanto essere come te da grande, bella e talentuosa come una dea! Degna dell'amore e della grazia del dio Apollo!" disse la bambina e Aila le accarezzò i capelli castani.
"Lo sarai sicuramente. Per ora tieni questa" disse porgendole una piccola coroncina tale e quale alla sua
"Viene dal tempio del dio Apollo, così quando crescerai saprà dove trovarti" disse Aila e la bambina sorrise. I bambini tornarono alle loro faccende e Aila si fece strada fra la folla per arrivare da Eros
"meravigliosa creatura da dove vieni?" chiese una voce ma Aila la ignorò comunque
"ti prego ascoltami!" esclamò un altra voce ma Aila camminò a testa bassa fra gli uomini della Tessaglia fino ad arrivare quasi fra le braccia di Eros. Qualcosa le bloccò la strada, o per meglio dire qualcuno.
"Gentile ragazza" disse una voce maschile. Aila alzò gli occhi e si vide davanti una figura alta e muscolosa. I capelli biondi gli ricadevano sulle spalle fermati da un piccolo codino di vimini. Gli occhi azzurri erano fissi su quelli di Aila. Aveva indosso un'armatura greca e lo scudo era fermato da delle cinghie alla sua schiena
"C'è qualcosa che non va, nobile guerriero?" chiese con voce pacata Aila
"Permetta che mi presento. Mi chiamo Achille figlio di Peleo e sono venuto in Tessaglia per reclutare uomini che lei ha distratto con la sua musica" disse con voce dura il biondo. Aila notò Eros sbiancare alle spalle del ragazzo ma cercò di mantenere la calma
"mi dispiace tanto signore ma non è di certo colpa mia. Io cantavo per me stessa e per i bambini, non penso che lei debba reclutare anche loro" disse Aila e Achille si pose con più superiorità
"È molto impertinente per essere una donna" osservò
"E lei è molto maleducato per venire a giudicare l'arte di qualcuno come una distrazione" disse Aila e cercò di superare la figura di Achille per tornare da Eros
"non ho finito con lei!" esclamò prendendola per la spalla e spingendola all'indietro
"giù le mani da lei!" esclamò Eros mettendosi fra Aila e Achille. Il sole scintillò. Apollo deve essersi rivoltato nel carro alla vista di quella scena
"come si permette di trattare così una donna?!" chiese Eros alzando il tono
"Stanne fuori" disse Achille cercando di tornare a parlare con Aila ma Eros non glielo permesse
"lasci stare questa ragazza o sarò costretto a prendere provvedimenti" disse Eros attirando l'attenzione di Achille
"tu vorresti batterti con me?" chiese quasi stupito
"so benissimo chi sei, non mi spaventi Pelide Achille" disse e ad Achille scintillarono gli occhi
"Ora basta!" esclamò Aila e prese un braccio ad Eros
"andiamocene Eros. Dobbiamo raggiungere Delfi" disse e Achille la interruppe
"mi spiace signorina ma ho deciso che il ragazzo verrà con noi. Combatterà la guerra di Troia con noi" Ad Aila si spezzò qualcosa dentro. Non avrebbe avuto paura normalmente, d'altronde Eros era un bravo spadaccino ed era immortale. Ma ora erano sulla terra e l'immortalità li aveva abbandonati ai cancelli dell'Olimpo
"non se ne parla" disse Aila con tono duro
"come?" chiese Achille
"Eros non combatterà la vostra guerra. Dobbiamo raggiungere l'Oracolo di Delfi e tornare da dove siamo venuti" disse Aila
"e da dove venite se posso?" chiese Achille. Aila dovette trattenere la tentazione di dire 'dall'Olimpo' e sorrise timidamente
"da Itaca signore" disse la ragazza dicendo il nome della prima isola che le venne in mente
"nessun problema il re Ulisse è dalla nostra parte. Combatterà per noi e voi potrete chiedere di tornare a Itaca con lui" disse Achille e Aila capì che non poteva far altro. Guardo Eros dritto nei suoi occhi nocciola e Eros annuì
"e va bene, verremo con te ma a una sola condizione" disse Eros e Achille lo ascoltò senza dire una parola
"Aila rimarrà nella mia tenda e quando io non ci sarò non le sarà sfiorato neanche un capello. Se scopro che qualcuno le storge anche solo la corona d'alloro taglierò le mani del colpevole. Inoltre lei non verrà tratta da schiava perché non lo è. Avrà libero arbitrio della sua vita e potrà fare ciò che vuole" disse Eros
"non è una reale" disse Achille
"verrà trattata tale. Oppure non mi muovo da qui" disse Eros. Achille sembrava deciso a volerlo nell'esercito perciò accettò le sue condizioni. I due seguirono Achille verso le navi e vennero assegnati all'equipaggio di Ulisse il quale accettò volentieri le volontà di Eros nei confronti di Aila.
"La ringrazio re Odisseo" disse Aila sorridendo gentilmente
"non vi preoccupate, gentile ragazza non voglio che lei si trovi male all'interno del mio equipaggio" disse e Aila sorrise. Ulisse le si avvicinò sussurrandole all'orecchio, questo smosse Eros che venne fermato da un cenno di Aila
"e inoltre se posso avere il dio del sole dalla mia parte non mi dispiacerebbe affatto" disse e Aila perse un fiato.

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