Capitolo 9

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Apro gli occhi e subito il bianco dell'infermeria mi fa richiudere gli occhi per via della sensibilità, poco dopo li riapro guardandomi attorno <<Ben svegliato Charnas -dice l'infermiere mentre cambia la sacca della flebo- come ti senti?>> riprendo a guardare il soffitto sospirando <<Ho ancora male ovunque e il cotone nel naso mi da fastidio, ormai non sanguina più>> si avvicina togliendo i pezzi di cotone ormai zuppi di sangue, dalle mie narici ora sensibili <<Grazie>> in risposta mi fa un cenno col capo per poi lasciare la stanza, probabilmente entro stasera torno nella mia stanza dopotutto non è stato qualcosa di molto grave da darmi una permanenza più lunga in infermeria...dormire non ha aiutato a dimenticare oggi pomeriggio, anzi ora ho di nuovo tutto in mente e spero che non entri da un momento all'altro e spero soprattutto che non vada oltre...anche se è impossibile che si tiri indietro <<Dannazione Krueger, ho bisogno di te!>> sussurro quasi urlando, a me stesso. Non può sparire proprio ora e senza motivo, a risvegliarmi dai miei pensieri è l'entrata dell'infermiere...devo chiedergli se mi fa assumere medicine, perché voglio capire questa sparizione da cosa è causata <<Doc, per caso metti qualcosa nel mio cibo?>> dico attirando la sua attenzione <<Mh no, perché?>> mi metto seduto pian piano, stando attento alla flebo <<Perché ho bisogno di Krueger e lui è sparito, non è da lui. Solitamente se non esce si rende presente rompendo il cazzo nei miei pensieri, ma ora non fa nemmeno quello>> si avvicina sedendosi nella sedia accanto al lettino <<Beh hai provato a stuzzicarlo? Oppure non so, magari se non c'è più uscirai prima da qui>> cazzo, non ci avevo pensato, magari mi sta aiutando per potermi far uscire! <<Potrebbe essere che mi sta aiutando per farmi uscire quindi?>> alza le spalle <<Potrebbe essere, nel caso sarebbe l'unica cosa buona che ha fatto finora>> ha ragione, ridacchiamo e sento una piccola scossa...eccolo proprio come dicevamo poco fa: mi sta aiutando però se lo stuzzicassi tornerebbe. Ignorando la piccola scossettina con calma mi alzo dal lettino con il suo aiuto e mi accompagna a fare una visita dal medico che ha l'ufficio qui nel reparto.

Hannibal's pov

I cartoni mi annoiano anche perché ormai ho anche una certa età ammettiamolo, alle volte mi chiedo perché non mettano qualcosa di accettabile...però poi mi ricordo in che posto sono e la risposta viene da se. Mi alzo raggiungendo la recluta che dovrebbe essere il nuovo infermiere <<Accompagnami a fare una chiamata>> senza ribattere fa come dico, usciamo dalla sala televisione e ci dirigiamo dove si fanno le chiamate. Mi siedo sulla sedia guardando il custode del telefono <<Devo chiamare la ragazza di Spencer Charnas>> alza un sopracciglio guardandomi <<È urgente>> sospira e cerca il numero della ragazza nell'elenco, dopodiché compone il numero e posa la cornetta al mio orecchio <<Pronto?>> risponde una piccola voce assonnata <<Ciao Elisa>> la sento mugolare, ridacchio leggermente <<Cosa vuoi?>> accavallo le gambe mettendomi comodo <<Oh niente, volevo solo avvisarti che Spencer ha passato il pomeriggio in infermeria...dopo che sei andata via>> dico ghignando <<C-Cosa gli hai fatto?>> dice con voce tremolante <<Trova Clarice>> mi limito a dire per poi far chiudere la chiamata. Mi alzo salutando il custode ed esco tornando nella mia stanza accompagnato dal ragazzo vestito col camice verde. Queste pareti sono così vuote, alle volte mi manca l'Italia, quel posto di gente strana che però era sempre pronta ed al mio servizio per paura di finire come la mia cena; mi manca soprattutto per la mia casa che era molto più accogliente di questo posto, le pareti colorate con colori scuri ma allo stesso tempo accattivanti, molto nel mio stile. Ovviamente non mancava l'eleganza, quella era sempre presente perché dopotutto era la mia casa ed era d'obbligo che fosse perfetta, accattivante, immensa e con quel tocco di eleganza che sapeva rapirti al suo interno.

Elisa's pov

Io giuro che lo ammazzo prima o poi! Dio quanto mi fa arrabbiare, cosa avrà fatto a Spencer? E soprattutto perché dirmelo dopo ore?! Sospiro, devo calmarmi perché così non vado da nessuna parte e soprattutto non risolvo niente, devo trovare quella puttana dai capelli rossi e giuro su qualsiasi cosa che comincio ad odiarla e non poco! Prendo il computer tornando sul letto ed inizio a cercare su internet il posto in cui abita, devo seriamente trovarla o perderò Spencer e sarà tutta colpa mia e dei tempi ristretti di quella merda di suo padre, non posso davvero permettermelo e non lascerò certamente che accada. Dopo aver passato due ore buone alla ricerca del posto, finalmente, le mappe di Google decidono di collaborare; spengo il computer e ora che so dove si trova casa sua ci faccio un appunto, inserendolo nel fascicolo così da avere le indicazioni precise accanto alla via. Ormai è ora di cena quindi anche se volessi non potrei andare, non ho nemmeno la macchina perché quella di Spencer la tengono sotto sequestro, se devo fare qualcosa devo per forza aspettare a domani mattina e per fortuna ho il giorno libero; magari con i soldi rimasti prendo l'auto di Spencer che potrebbe servirmi anziché usare il bus o il tenente Williams. Metto il fascicolo ben in vista e vado in cucina per preparare la mia cena, facendo qualcosa di semplice perché non ho molta fame a dire il vero. Non appena è tutto pronto vado sul divano col mio vassoio da letto e mi siedo mettendomi la coperta per poi posarlo sulle gambe, accendo la televisione ed inizio a mangiare guardando il notiziario. Altri flashback appaiono nella mia mente tra cui uno dei tanti in cui si parlava del famoso e misterioso caso "Krueger", quando ancora non conoscevo Spencer e cercavo di capire chi fosse quel Krueger...finché non arrivò il nuovo prof di criminologia, un tipo davvero dolce che la sera diventava piuttosto strano, finché indagando su ciò che non voleva dirmi non mi accorsi leggendo il suo diario che Krueger era sempre stato davanti ai miei occhi. Non potrei mai scordare quella notte, come non potrei scordarmi di Spencer e di tutto ciò che abbiamo passato e che stiamo passando insieme, non riesco ad immaginare una vita senza di lui...nel senso, se dovesse fargli del male, non riuscirei a perdonarmelo e a stare da sola. Devo smetterla con questi pensieri e darmi una mossa a trovare la ragazza, non posso aspettare fino a domani mattina quindi poso il vassoio sul tavolo pulendomi e corro a prepararmi con abiti rigorosamente neri, il tenente Williams so che mi parerà il culo ma anche se non fosse non mi interessa perché Spencer è più importante. Esco di casa col fascicolo nella borsa e a passo svelto mi ritrovo al deposito in cui tengono l'auto di Spencer, facendo il giro noto un'apertura così senza alcun indugio entro aprendola il più possibile per farci passare l'auto e corro al mezzo, apro la portiera e salgo richiudendola stando attenta a non fare troppo rumore. Sorrido stringendo il volante <<Finalmente ci vediamo di nuovo>> sussurro accarezzando il volante, <<Non deludermi>> dico inserendo la chiave nel quadro e dopo aver controllato parto uscendo in retromarcia dalla parte in cui ero entrata, stranamente ha ancora il pieno quindi probabilmente non è stata usata; appena sono abbastanza lontana dal deposito prendo dal fascicolo l'appunto con le indicazioni per la casa di Clarice e seguendole guido in quella direzione. E' probabile che per arrivare ci metterò tutta la notte ed arriverò domani mattina, però penso che sappia che Hannibal si trova nel manicomio in New Jersey...voglio dire, non poteva farle nulla e non credo nemmeno che volesse farle qualcosa, magari le parlerò con calma anche se dubito che voglia vederlo, perché andiamo, altrimenti non si sarebbe trasferita così lontano.


The pleasure of risk - sequel Your American Nightmare || Spencer CharnasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora