IV

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La cena la passò in silenzio, insospettendo così le sue guardie che la conoscevano da quando era solo una pannolina, Lucy non era mai stata un tipo esageratamente tranquillo, eppure quel suo mutismo era cosi innaturale da portare angoscia in quelli che la conoscevano.

Sentiva sulla propria pelle quegli occhi che le perforavano l'anima, quegli stessi occhi che tanti anni fa l'avevano fatta innamorare, un amore da bambini, e molti l'avrebbero definita una banale cotta, ma lei sapeva che non era così, ed ora che era cresciuta capiva ciò che provava, un amore viscerale talmente profondo da lasciare senza fiato, un amore che non sarebbe mai sbocciato.

Eludeva lo sguardo del principe come la migliore dei ladri, aveva paura di guardarlo, di vedere nei suoi occhi di smeraldo disprezzo come tanti anni fa avevano fatto quelli del padre.

Riuscì a resistere circa mezzo minuto prima di incastrare i loro sguardi ed arrossire come una ragazzina e sfuggirgli per l'ennesima volta.

***

La stava osservando da quando era entrata in sala, non poteva farne ammeno era inutile anche provarci, per questo si era già beccato due gomitate nelle costole da Lissana e un occhiata di fuoco da suo padre, ricordava perfettamente come i suoi genitori si erano amati, anche se era un bambino non voleva dire che fosse meno attento ed aveva capito, e sperato che anche per lui quel filo rosso che lo teneva ancorato alla vita si sarebbe potuto legare con qualcuno di altrettanto innamorato, ed era stato così, perché che ne dicessero gli altri quella bambina bionda dal dolce sorriso era sua.

E lo aveva capito ora vedendo quelle guance di pesca tingersi di rosso, era sua, sarebbe stata sua e lo sarebbe rimasta.

E se a suo padre non andava bene, bè che si trovasse un altro erede, da quanto aveva visto poteva prendersela lui in sposa quella sanguisuga sicuramente lei non sarebbe stata dispiaciuta.

Ringhiò a bassa voce, portando su di sé lo sguardo del padre.

***

La cena era finita da circa un ora, i commensali erano riuniti in una saletta a parte sorseggiando qualche bevanda alcolica, il Re, con un gesto stizzito era rientrato nelle proprie stanze, non sopportava più gli scarafaggi, non facevano altro ricordargli il tempo che sprecavano, il tempo che aveva perso la sua cara moglie.

La principessa Lisanna stava cercando di inglobare il principe per quanto gli era avvinghiata, che a sua volta cercava in tutti i modi di sparire all'interno della poltrona.

Lucy, era seduta comodamente in disparte su un divanetto vicino alla finestra chiacchierando con la piccola ink, con cui aveva trovato molta affinità, tanto da chiederle qualche consiglio sul libro che stava scrivendo invitandola a passare qualche giorno nel suo regno.

"Certo! Ho sentito che è talmente tranquillo che gli animali si lasciano avvicinare!" "È non ti disturbano mentre leggi, che è una cosa davvero importante" disse la bionda ridacchiando poi insieme.

Erza e Gerard erano vicino alla parete intenti a scambiarsi effusioni convinti che nessuno se ne accorgesse. Gajeel osservava la turchina estraniandosi da qualsiasi altra cosa.

Lo sguardo della bionda spaziava da una parte all'altra della stanza impensierita dalle nozze che si sarebbero tenute da lì a sei mesi, doveva parlare con il principe, e doveva evitare che ne pagasse la vita per una scelta che non gli apparteneva.

Fu l'urlo disumano della principessa a risvegliarla dal suo stato pensieroso

"È ancora quella bestiaccia! NATSU!!! Uccidilo!"

Lo sguardo le cadde inevitabilmente sulle gambe del rosato, dove riposava il suo piccolo amico azzurro ora intento ad osservare la donna isterica, i gatti possono alzare gli occhi al cielo? No perché si era talmente stufato da averlo fatto.

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