51. This is the very, very last time I'm ever going to

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Forse me lo sto immaginando. Probabilmente è soltanto questione di abitudine.
Comunque sia, Scott è quel profumo. Appartiene a lui.

Si schiarisce la gola, «Ciao» sussurra dolcemente.

Mi muovo piano, catturata da quel suono melodioso. Rotolo su me stessa come una tartaruga, rimanendo a pancia scoperta, indifesa e alla sua mercé, quando incontro quegli occhi verdi come mele acerbe.
Sono luminosi e vivaci. Aperti quel che basta per scavarmi l'anima.

Il viso è fresco e pulito, così come i capelli pettinati ed ordinati sulla testa.
Ha tagliato la barba. Indossa dei vestiti casuali, niente divisa, niente formalità.
Sta bene.

Accenno un sorriso, «Ciao».

«Come stai? Tua mamma mi ha detto che hai ancora un po' di febbre» si preoccupa, alzando il braccio, in mano regge un sacchetto.

«Sì, non si è ancora abbassata. Mi sento molto stanca».

Annuisce appena, «Ti ho portato delle medicine e alcuni dei tuoi dolci preferiti. Pensavo ti potessero far sentire meglio».

Lui...

Sul mio viso si dipinge un sorriso disteso e profondo. Il cuore perde un singolo battito, che sembra una vita intera, e sulle guance si posa un altro velo rossastro. Sono una rosa pronta a farsi staccare i petali dalle sue dita affusolate.

Mordo forte il labbro inferiore, distogliendo lo sguardo quando incontro il suo, decisamente più catturante e persuasivo.

Maledetti i tuoi occhi.

«Grazie, non dovevi disturbarti».

Nega ripetutamente, porgendomelo, «Non pensarlo nemmeno. Tu non mi rechi alcun disturbo, Amanda».

Annuisco flebile, guardandone curiosa il contenuto. La prima cosa che mi salta all'occhio è l'involucro colorato dei miei biscotti al cioccolato preferiti.

A continuare a perdere battiti in questo modo, presto avrò bisogno di un altro cuore.

Continuo con l'esplorazione: merendine, caramelle, ciambelle e così tanto altro ancora, che basterebbe a sfamarmi per un'intera settimana.

Si è preoccupato di comprare rigorosamente tutto questo per me. Ha ricordato ogni singola cosa che mangio. Non ha sbagliato nemmeno una marca, un gusto o una quantità.

Lui conosce cose di me che a volte io stessa dimentico. Come ci riesce?

«Sei stato gentile» ammetto a voce alta, «Grazie di nuovo, Scott».

Si stringe nelle spalle, infilandosi le mani nelle tasche, con un gesto un po' imbarazzato se pur naturale. Facendo così, i muscoli delle braccia scoperte vengono scolpiti dalla luce lieve del pomeriggio, creando infossature che credo di non avere mai visto.

Restiamo a fissarci in silenzio, poi parlo: «Vieni, siediti qui» sposto le gambe, facendogli spazio sul letto.

Si accomoda con cautela, facendo incurvare il materasso, e avvicinare il mio corpo, che quasi scivola verso il suo, attratto dalla piccola conca tra di noi.

PATENTE E LIBRETTO, SIGNORINA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora