Capitolo 10

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Il giorno successivo uscii di casa di prima mattina e feci una lunga passeggiata. Per tutto il tempo ascoltai la musica e pensai. Come avrei potuto dire ció che provavo a Nathan? Ma lui, ricambia?
Ero un pò confusa...Okay, dovevo dichiararmi.
Tante persone si sono pentite di non essersi dichiarate, e io non volevo essere tra quelle. Avrei potuto perdere la sua amicizia, ma almeno non avrei vissuto con il rimpianto di non avergli detti niente.
Presi il telefono, inspirai profondamente e chiamai Nathan.
"Pronto?"
"Nathan, devo parlarti...ti prego."
"Mh...d'accordo. Dove sei?"
Gli dissi dov'ero e lui riattaccó.
Rimasi lì ad aspettarlo e dopo una decina di minuti mi raggiunse.
"Ciao! Stai bene?"
Avevo il cuore a mille, ero nervosa. Ma poi annuii lentamente.
"Di cosa mi devi parlare?"
Rimasi in silenzio per qualche secondo che a me sembró durare un secolo e poi a bassa voce dissi:"Nathan, quello che sto per dirti potrebbe allontanarti da me...ma te lo devo dire...Io..."
Lui mi prese un braccio e mi attiró a sé. I nostri nasi si toccavano e le nostre bocce erano a un paio di centimetri di distanza.
"Ieri ho capito e credo che anche tu abbia capito..." disse lui sussurrando, poi aggiunse:"Ma dimmelo lo stesso."
Rimasi per qualche secondo in silenzio, poi dissi:"Ti...ti...ti amo."
Lui sorrise e poi mi bació. Prese tra i denti il mio labbro inferire e io socchiusi la bocca, nel giro di poco le nostre lingue si incontrarono.
Un bacio stu-pen-do.
Quando ci staccammo lo guardai negli occhi e lui sorrise. Il mio cuore stava per lascirci le penne, batteva all'impazzata.
Eravamo ancora così vicini...
"Ora so rispondere alla tua domanda. So perché ti voglio tanto aiutare, perché ti amo." disse lui.
Ci staccammo dall'abbraccio e mi cinse la vita con un braccio, poi iniziammo a camminare.
"Vuoi...vuoi essere la mia ragazza?"
Io sorrisi e dissi:"Si. Peró sappi che ti sei preso una rompi scatole."
"Non ti preoccupare, ne sono già consapevole. Ma il mio cuore ha deciso di appartenere a te. E comunque anche te ti sei presa un gran rompi scatole."
"Ahahah, già..."
Si mise una mano in tasca e tiró fuori una sigaretta, se la mise in bocca e l'accese. Sospirai e prendendo la sigaretta dissi:"Ti prego, no."
E poi la buttai a terra calpestandola per spegnerla.
"Giulia..."
Io lo interruppi e dissi:"Non fumare, ti prego. Non voglio che tu ti rovina i polmoni e tutti gli altri organi."
Lui sospiró e disse:"Va bene..."
Dopo una decina di minuti arrivammo a un parco ed entrammo. Ci sedemmo sulla prima panchina libera e iniziammo a parlare.
Ad un certo punto mi sollevó e mi fece mettere a cavalcioni sulle sue gambe.
"Così ti vedo meglio." disse sorridendo.
"Anch'io ti vedo meglio."
Continuammo a parlare per un'oretta buona e poi andammo a casa mia.
Ci stendemmo sul letto e lui inizió ad accarezzarmi i capelli.
"E io che mi ero ripromesso di non procurarmi distrazioni..." disse lui a bassa voce.
"Quindi io sarei una distrazione?"
Ci guardammo negli occhi e lui disse:"La più bella distrazione della mia vita. Sai, non sei solo una distrazione stupenda, ma sei anche la custode del mio cuore, quindi tu hai il potere di distruggerlo quando vuoi e questo potere non lo ha nessuno."
"Ma io non voglio distruggere il tuo cuore, voglio proteggerlo."
"Io faró di tutto per non farti soffrire, sappilo."
Io sorrisi. Avevo imparato a non fidarmi delle parole, ma con Nathan era diverso. Mi sarei fidata anche se lui mi avesse detto di buttarmi giù da un ponte...
Dopo qualche minuto se ne andó e io rimasi sola nella mia camera buia.

Mi alzai con il maledetto rumore della mia sveglia. Mi preparai e uscii di casa.
Corsi a scuola e pregai che Nathan fosse già arrivato.
Non so come, ma qualcuno ascoltó le mie preghiere e seduto sulla panchina fuori dalla scuola trovai Nathan.
"Da quando in orario?" gli domandai io.
"Comunque buongiorno." disse lui.
"Buonsalve. Non hai risposto alla mia domanda."
"Da quando ho te." disse prendendomi le braccia e facendomi sedere sulle sue gambe.
Due secondi dopo arrivó Anna.
"Che é successo tra voi due? Ditemelo SUBITO, sennó..."
Io la interruppi e dissi:"Ieri ci siamo fidanzati."
Lei spalancó la bocca e poi si mise a urlare:"ODDIO! CONGRATULAZIONI!!! SAPEVO CHE SAREBBE SUCCESSO!!! SONO COSÌ FELICE PER VOI!!!"
Io e Nathan scoppiammo a ridere, Anna era proprio svitata.
La campanella suonó e corremmo in classe.
Prima di sedersi Anna mi disse:"Dopo mi racconti tutti i particolari, capito?"
Io annuii.
Matteo, che aveva sentito tutto, si impicció e disse:"Che particolari? Che cos'é successo?"
"Niente che ti riguardi." risposi io impassibile. Non dovevo dire proprio niente a quello.
"Come sei simpatica di prima mattina." rispose lui.
"Solo con te, sentiti onorato."
Prima che potesse ribattere Nathan si giró e mi domandó:"Hai una penna da prestarmi per favore? Ho dimenticato l'astuccio a casa..."
Io sorrisi e dissi:"Certo."
Mentre cercavo la penna Matteo esclamó:"Non ci credo! State insieme!"
"Si, hai problemi imbecille?" disse Nathan.
Matteo tornó a seguire la lezione senza ribattere e io passai la penna a Nathan.
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Spero di si...
Auguri per Pasquetta❤❤

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