34. Glitters don't turn to gold

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Sono le 18 del 16 Dicembre, fuso orario di Abu Dhabi.
Troppo presto per la cena, troppo tardi per la merenda, ma Elsa ha un disperato bisogno di dolci e cioccolata.
Decide di uscire dalla camera per andare alla ricerca... pensa a quando guardava i cartoni di Yoghi e Bubu o a quando sua mamma le leggeva i libri di Winnie the Pooh.

Gli alberghi negli emirati sono enormi. Tutti uguali. Un trionfo di marmi, luci, piante tropicali così perfette che sembrano finte, vetrate, vetrine. Praticamente dei centri commerciali in cui si può anche alloggiare.

Ogni volta Elsa si perde.

Il suo senso dell'orientamento non è mai stato un granché, però in campagna di solito se la cava... perfino tra le calli di Venezia con un po' di allenamento... ma nei posti tutti uguali si è sempre sentita un pesce fuor d'acqua.

Il corridoio fuori dalla sua camera assomiglia al 99,3 % dei corridoi del 99,6% degli alberghi in cui è stata girando il mondo con la F1, guarda a destra e a sinistra e vede un gruppo di ascensori in entrambe le direzioni... ovviamente non ricorda da che parte è arrivata più o meno un'ora prima quando è tornata in camera a fare la valigia. Il corridoio è vuoto, non c'è nessuno a cui chiedere.

Sceglie a caso, va a sinistra, chiama l'ascensore. Dopo qualche secondo di attesa l'ascensore arriva e si aprono le porte, dentro c'è una sola persona, che sembra girarsi dall'altra parte per non vedere o farsi vedere da chi arriva. A Elsa non serve guardarlo negli occhi per sapere che è Nicholas.

"Tutto bene?" gli chiede, addolcendo il tono come per fargli capire che l'ha riconosciuto.

"Sisi" risponde, come cercando di tagliare corto, non ha voglia di fare conversazione.

"Sali o scendi?"

"Devo andare all'ottavo piano"

Elsa schiaccia il bottone con il numero otto, rimanendo in silenzio. Lo osserva con la coda dell'occhio, senza sembrare troppo invadente. È chiaro che ha qualcosa che non va, ed Elsa ha visto troppe serie tv poliziesche per non aver voglia di indagare... però vuole essere discreta, il meno possibile invadente. L'ascensore però sale veramente lento, e dopo un po' il silenzio comincia a diventare imbarazzante.

"Torni in camera?" gli chiede

"Si.. io... sono solo stanco, ho bisogno di riposare"

"...ok, buon riposo allora"

Le porte si aprono, Nicholas esce salutandola con un sorriso decisamente poco spontaneo e se ne va. Elsa rimane da sola in ascensore e schiaccia il pulsante con il numero 0, per andare al piano terra dove ci sono ristoranti, negozi, boutique... e si spera anche della cioccolata.

Arriva all'altezza del sesto piano e si aprono le porte, Elsa sorride guardando entrare Nyck De Vries, il giovane pilota olandese che ha appena finito i test per la Mercedes... a Elsa sta molto simpatico, anche o soprattutto per il suo accento quasi romagnolo con cui parla perfettamente in italiano.

"Ehilà, buonasera! Come stai? Come sono andati i test?" - lo saluta calorosamente Elsa

"Mh.. bene bene..." risponde lui, con pochissime parole e un sorriso che ricorda tanto quello di Nicholas che ha visto pochi secondi prima.

Mamma mia, ma che cos'hanno tutti oggi? Sarà il nome...  pensa Elsa tra sé

"A che piano vai?"

"Terra, al ristorante... se trovo qualcosa di cena a quest'ora bene, se no non importa, voglio solo andare a dormire"

"Stancanti questi test eh... sembrate tutti tornati da una doppia maratona nel deserto" dice Elsa ad alta voce, anche se si rende conto che in effetti forse detto così suona un po' troppo come una presa in giro ed era meglio tenerselo per sé.

Lui risponde solo con uno sguardo di disapprovazione e volta la testa dall'altra parte.

"Scusa, non volevo offenderti... so che siamo tutti stanchi... almeno finalmente la stagione è finita..." Elsa prova a riparare, anche se non le sembra di aver trovato parole molto intelligenti.

"Mhm" è tutto quello che risponde Nyck, poi tira fuori il cellulare dalla tasca e inizia a fare finta di messaggiare, come si fa per cercare di sfuggire alle conversazioni che non si vuole affrontare.

Ok, speriamo che non ci sia ancora tanto tempo da passare in questo ascensore... già non ero di ottimo umore prima... ho sempre pensato che le influencer che scrivono cose come " inviatemi tante good vibes" fossero delle sceme, però anche incontrare solo gente incazzata non è che sia molto d'aiuto...

Passano 20 secondi. Elsa ha appena ricominciato a concentrare i suoi pensieri sulla pasticceria, i pasticcini e come trovarli quando sente un rumore. Metallico, intenso ma di breve durata. Come di un macchinario che si blocca.
Le porte rimangono chiuse.
L'ascensore dolcemente si ferma, senza cigolare, senza altri rumori, senza contraccolpi.

Evidentemente anche gli ascensori degli Hotel a sette stelle si bloccano, ma lo fanno con eleganza.

Sorride da sola per l'ironia di questo pensiero. Nyck che ha appena alzato la testa dallo schermo del cellulare.
Incrocia il suo sguardo e legge le sue emozioni cambiare nei suoi occhi mentre in pochi istanti si rende conto della situazione: sorpresa, stupore, frustrazione, panico.

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(... to be continued >> prossimo capitolo)

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now