Capitolo 13

1.3K 41 0
                                    

Sono esattamente 31 ore che non esco da questa stanza ma domani a mezzogiorno dovrò essere nella hall ad aspettare il prossimo cliente. Insieme a Michael. Non ha nemmeno avuto il coraggio di scusarsi o di dirmi perché ha compiuto quel gesto. Non ha fatto nulla! A Stella non ho nemmeno accennato a quello che è successo perché so che prenderebbe il primo aereo per Venezia e lo verrebbe a picchiare. Ha capito che ho omesso qualcosa ma non ha insistito, sa che prima o poi glielo dirò.
Mi alzo con molta lentezza dal letto e vado in bagno. Mi guardo allo specchio e noto che il mio sorriso si è spento e i miei capelli sono legati in una crocchia decisamente disordinata. Mi infilo il primo costume che mi capita nelle mani e decido di andare a sfogarmi in piscina. Faccio le scale e arrivo in pochi minuti in piscina. Lego i capelli in un modo decente. E poi mi butto in acqua cercando di distogliere i pensieri diretti al mio capo. Dopo diverse vasche sono sfinita, non sono allenata più come una volta. Dovrei riprendere ad allenarmi forse. Metto la testa in acqua per togliermi i capelli dal viso e quando riemergo per poco non mi va di traverso  l'acqua della piscina. Michael ha veramente avuto il coraggio di seguirmi ed arrivare davanti a me in costume?
"Mhm continuiamo le nostre lezioni?" chiede mordendosi il labbro rosso.
"H-hai...Tu hai veramente coraggio di venire qui" indico la stanza in cui ci troviamo mentre esco totalmente dall'acqua e arrivo davanti a lui.
"E di chiedermi una lezione facendo finta di nulla? Tu hai-tu sei pazzo!" ringhio spingendolo in piscina. Rimango stupita del gesto che ho compiuto ma cavolo, se lo meritava!
"Non provocarmi più. Non toccarmi e smettila di parlarmi. Odio rispondere male, come sto facendo in questo momento. Stai fuori dalla mia vita privata Michael De Angelis. Stanne fuori!" furiosa avvolgo il mio corpo nell'asciugamano e poi vado di corsa in camera mia.
Mi ero calmata ma ovviamente doveva arrivare lui con il suo bel faccino a rovinare tutto.
Direi bellissimo faccino.
Zitta coscienza o rischio di dare definitivamente di matto.

⏮⏸⏭

Michael's pov

È da questa mattina che non vedo Amanda e mi sto seriamente e preoccupando. Prima sono andato a bussare alla sua porta ma non ha risposto. E saperla in giro, per di più da sola, aumenta la mia preoccupazione.
Fanculo! So di aver sbagliato a baciarla ma cazzo le sue labbra mi tentavano. Lei continuava ad inveire contro di me ma io non ascoltavo una singola parola. Pensavo solo a quanto avrei voluto assaggiare il suo sapore. Quando mi ha detto che quel Manu era solo un suo amico mi sono leggermente calmato ma poi le sue guance rosse dall'esasperazione dall'ira hanno acceso la mia voglia di averla. L'ho baciata con calma, quasi in modo straziante. Poi se n'è andata e io sono rimasto in piedi a fissare lo spazio vuoto che occupava lei come un coglione.
Sono ormai le undici di sera e non so se chiamare la sua amica per sapere se le ha comunicato dove andava. Mi metto le mani nei capelli e poi mi alzo dal letto. Devo smetterla di pensare a lei. Devo smettere di farlo. Devo smetterla di ritrovarmela davanti agli occhi al posto delle ragazze che vorrei portarmi a letto. Mi offusca la mente e questo non va bene, devo concentrarmi sul lavoro.
"Devo togliermela dalla testa. D'ora in poi le darò l'importanza che deve avere come mia segretaria" mi guardo allo specchio del bagno e parlo. Lo squillo del telefono dell'albergo risuona nella mia camera e mi distoglie dai miei monologhi interni.
"Pronto?" che diavolo vogliono alle undici di sera.
"Salve lei è il signor Michael De Angelis?" chiede un uomo dall'altra parte della cornetta.
"Si, di cosa ha bisogno?" domando aggrottando le sopracciglia.
"Ecco la signorina Amanda mi ha detto di chiamare la sua camera. Mi ha detto che avrebbe capito subito e la sarebbe venuta a prendere. È qui nella hall" porca puttana, che diavolo ci fa li?
"Si certo arrivo" chiudo la chiamata e indosso velocemente una maglietta. Prendo la chiave della camera e mi precipito all'entrata dell'hotel. E finalmente la vedo. Il mio cuore galoppa per pochi secondi ma appena vedo in che stato si trova, si ferma.
"Capo tutto-muscoli-e-niente-educazione" saltella verso di me e poi avvolge le sue gambe attorno ai miei fianchi. La prendo al volo e poi la guardo.
"Hai bevuto?" domando incazzato. Non mi piace affatto vederla così.
"Solo poco! Stella faceva così quando si lasciava con i suoi ragazzi. Perché non provare? È bellissimo bere, proprio come te" mi stampa un bacio sulle labbra, un bacio a stampo.
"Perché sei così cattivo con me?" mi mette il broncio spingendo il suo corpo contro il mio. Per l'amor del cielo, ho un limite per il contegno. È spiaccicata al mio corpo e in più il vestito che indossa si alza sempre di più non appena si muove.
"Ok andiamo in camera" dico ringraziando il tipo che mi ha chiamato. Prendo la sua borsetta e entro in ascensore con lei ancora in braccio.
"Che vuoi farci in camera con me? Non ti è bastata la ragazza della scorsa notte? Io non so fare tutte quelle cose. Sono un po' inesperta" ridacchia da sola, osservandomi.
"Amanda sta zitta e ferma" ringhio al limite dell'autocontrollo. Lei si continua a muovere e io non ce la faccio a non eccitarmi, mi manda fuori di testa.
"Ed ecco il mio capo dispotico!" urla mettendo su in broncio da bambina. Le tappo la bocca con la mano per non svegliare mezzo hotel. Lei che decide di fare? Ovviamente mi lecca la mano. Se continua così non so come posso mantenere la promessa che mi sono fatto.
"Devi abbassare la voce Amanda. Le persone dormono" cerco di spiegarle.
"Noi adesso dormiamo o facciamo l'amore?" chiede con voce da bambina.
"Adesso ti metto a dormire. Dov'è la chiave della tua camera?" lei alza le spalle e poi sorride.
"Dai Amanda, aiutami" sbuffo. Le faccio appoggiare i piedi a terra e se solo non l'avessi sorretta, sarebbe finita per terra.
"Ok andiamo da me" asserisco serio. Ho già detto che odio vederla così?
"Sai che se facciamo l'amore adesso dovrai prenderti cura di me? Non l'ho mai fatto prima e Stella dice che fa male la prima volta. Stella dice anche che per lei ne vale la pena perdere la verginità con te" ride da sola. Io sono rimasto a 'prima volta'. Seriamente è vergine? Come cazzo è possibile! Ha un carattere magnifico ed è bellissima. Per quale assurdo motivo non l'ha mai fatto?
Accantono tutte queste domande per concentrarmi totalmente su di lei.
"Seguimi" dico prendendole la mano per sorreggerla.
"Che ne dici se ti metti questa maglietta? Così poi possiamo dormire tranquilli" cerco di convincerla, facendola sedere sul letto. Tentenna ma poi annuisce.
"Non va giù, uff" sbuffa cercando di far scendere il vestito senza spalline che indossa.
"Amanda aspetta, ti tiro giù la cerniera" borbotto cercando di risultare gentile.
"Grazie Michael" sussurra togliendosi i capelli dalla schiena e lasciandola scoperta. Tiro giù la cerniera e inavvertitamente le sfioro la spalla. 'Ok Michael, contieniti' mi ripeto.
"Grazie" esclama sbadigliando. Sto per dirle prego ma le parole rimangono in gola non appena vedo che si è tolta il vestito davanti ai miei occhi. È in intimo davanti ai miei occhi! Se fa così però non ce la posso minimamente fare!
Cazzo se le sta bene quel colore rosso fuoco.
Ok Michael, prendi un bel respiro e distogli lo sguardo. Lo faccio ma...cavolo!
"Mettiti la maglietta, ti porto un bicchiere d'acqua e un a medicina per alleviare il tuo futuro mal di testa" le do le spalle per non perdere il filo di ragione che mi è rimasto. Ritorno in camera e noto che si è stesa sul materasso e mi sta guardando con un sorriso dipinto in volto.
"Grazie capo" esclama sfiorando la mia mano mentre prende il bicchiere.
"Prego ragazzina" sussurro incantato dalla visione di lei con una mia maglietta addosso.
Sarà l'ultima volta che la vedrai così, ti ricordo che devi ridurre al minimo il tuo interesse per lei!
Maledizione, fammi vivere l'ultima notte con lei, coscienza!
"Vieni a dormire anche tu, vero?" chiede con voce da bambina. Annuisco e poi mi stendo al suo fianco.
"Non lo avrei mai detto ma ieri mi sei mancato mentre dormivo" sussurra già sulla via del sonno. Sorrido.
"Michael?" mi chiama avvicinandosi al mio corpo.
"Si?" chiedo cercando di stare fermo con le mie mani.
"Se ti bacio tu che fai?" domanda aprendo i suoi occhi marroni, mordicchiandosi il labbro.
"Non mi sembra il caso Amanda. Non sei lucida e-" mi interrompe appoggiando l'indice sulle labbra.
"Shh sai in questo momento darei ragione a Emis Killa 'mi hanno insegnato che In Vino Veritas'" cita salendo a cavalcioni si di me.
"Amanda ferma" scuoto la testa mentre le afferrò i fianchi quasi a contatto con la zona off-limits. Trattengo il respiro quando passa la mano sul tatuaggio che ho fatto per mia sorella.
"Sai...ho sempre sognato di avere un fratellino o una sorellina da accudire" mi sorride. La sua mano arriva fino all'elastico dei boxer.
"Deve essere bello" alza lo sguardo e lo incatena al mio. Annuisco cercando di distogliere l'attenzione dalla sua mano troppo vicina ai miei boxer. Con un gesto improvviso appoggia le mani sul mio petto e mi bacia. Colto alla sprovvista resto fermo per qualche secondo ma poi, per quanto mi piaccia, mi stacco da lei sapendo che non è lucida.
"Ora che ne ci di dormire?" chiedo con voce roca.
"Va bene, però stai qui con me" chiude gli occhi e intreccia una mano alla mia.
"Sono qui" dico cercando di rassicurarla.
"Si, sei qui" sussurra e poi cade nel sonno.
"Sono qui, ma temo che domani non ci sarò più come vorrei" confesso al vento.

Prezioso come lo smeraldoWhere stories live. Discover now