Capitolo 12

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Arrivo a sedermi sugli scalini dell'entrata. Mi copro il volto con le mani e faccio diversi respiri profondi. Ho il suo odore addosso. Perché non mi lascia in pace e smette di mandare in tilt la mia mente compiendo gesti contrastanti?
"Amanda" il sussurro che arriva dalla sua bocca lo sento benissimo. Lo sento benissimo perché è a due passi da me.
"Sono stanca, mi dispiace. Io vado in albergo. Tanto non ti servo" trattengo le lacrime e poi vado verso le macchine, cercando di riconoscere la nostra.
"Amanda, aspetta" cinge il polso per tentare di fermarmi.
"Michael ti ho detto che sono stanca. Saluta Alexander da parte mia" osservo i miei piedi.
"Vengo con te" esclama appoggiando di nuovo la giacca sulle mie spalle. Annuisco e senza guardarlo, andiamo alla macchina. Il viaggio verso l'albergo sembra più corto rispetto all'andata.
"Grazie mille, buona notte" saluto l'autista e poi esco.
"Grazie signorina, anche a lei" ricambia. Senza aspettare Michael, vado diretta in camera mia.
"Amanda aspettami. Che hai?" Chiede correndomi dietro. Si è fatto veramente sei piani scale correndo per me!?
"Nulla, ho sonno Michael" sbuffo non trovando la chiave elettronica della camera.
"Nono no ti prego no!" esclamo esasperata. Ho dimenticati sul tavolino in camera la chiave per entrare!
"Cosa c'è? Dobbiamo tornare alla villa per recuperare qualcosa?" avanza verso di me.
"Ho dimenticato la chiave dentro" appoggio la fronte sulla porta di legno.
"Ei non preoccuparti" fa viaggiare la mano sulla mia schiena e mille brividi si espandono su tutto il corpo.
"Vado allo reception e chiedo la chiave di riserva, si ora vado" tiro su con il naso e mi asciugo le guance.
"Dopo l'1 non c'è più nessuno. Sono le due" sussurra. Cavolo!
"Questa giornata sta andando di merda" esclamo senza contegno. Di solito non dico mai parolacce ma ora ci vuole proprio. Michael spalanca gli occhi sorpreso.
"Che ne dici se vieni da me? Altrimenti non so che fare d'altro" si tratta la nuca.
Annuisco e aspetto che mi inviti ad entrare.
"Fa come se fossi in camera tua. Ora ti do dei vestiti per dormire" mi pietrifico sul posto e lui lo nota.
"Non credo tu voglia dormire con quel vestito" esclama incominciando a cercare vestiti che possano and are bene per me.
"Si, giusto" annuisco appoggiando la borsa sul tavolino. La apro e accendo il telefono. Un percento di batteria, fantastico! Mi metto le mani nei capelli, sbattendo il cellulare sul legno.
"Ei ei ragazzina" mi richiama Michael con un tono di rimprovero.
"Smettila di chiamarmi così, abbiamo solo tre anni di differenza!" dico esasperata, puntandogli il dito contro.
"Fai un respiro profondo Amanda, fallo insieme a me" appoggia le manu sulle mie spalle. Seguo il suo consiglio e poi lo guardo.
"Ora vai a cambiarti e poi dormiamo" sussurra con tono...dolce?!
Vado dritta in bagno e mi tolgo il vestito, sostituendolo con un pantaloncini corti, che tanto contorto per me non è, e una maglietta bianca. Mi sciacquo la faccia per togliere il mascara.
"Bene, ora vai a letto. Tra due minuti arrivo anche io" mi sorride calmo.
"Come anche tu?" balbetto in panico.
"Non ho intenzione di dormire o farti dormire su quel divanetto. Poi abbiamo già dormito insieme" sussurra rocamente dandomi le spalle. Noto che si è irrigidito.
"Ok" dico solo. Mi metto sotto le coperte per ricercare il caldo.
Aspetta ma... qua ieri c'era una ragazza! Tiro un urlo e lui si precipita da me in un baleno.
"Che c'è Amanda?" chiede. Io analizzo il suo petto nudo ma mi ridesto subito.
"Q-qui ieri tu e la-la ragazza avete fatto qualcosa. I-io non ci dormo" scuoto la testa diretta verso il divano.
"No Amanda non abbiamo fatto proprio un bel niente. O meglio, io ho fatto a lei ma poi l'ho mandata via" confessa. Io mi copro le orecchie.
"N-non voglio sapere n-nulla" chiudo gli occhi e cerco di non arrossire più del dovuto.
"Non dirmi che non hai mai fatto anche tu cose del genere, dai" ridacchia non sapendo che sono inesperta in quel campo.
"Non voglio sentire uscire una sola parola dalla tua bocca di questo argomento" mi rabbuio andando a sdraiarmi di nuovo sul letto. Dopo poco sento che il letto si abbassa, segno che steso anche Michael.
"Buonanotte ragazzina" sussurra.
"Buonanotte capo tutto-muscoli-e-niente-educazione" lo prendo in giro, cercando di dargli fastidio. Sento una piccola risata e poi mi addormento, sfinita dalla giornata pesante appena vissuta.

Prezioso come lo smeraldoWhere stories live. Discover now