Capitolo 8

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Finisco di slegare le trecce che mi sono fatta per avere un effetto ondulato sui miei capelli lisci e poi passo al trucco. Mascara e rossetto nude. Il vestito blu con lo scollo a cuore fascia il mio corpo mentre indosso i tacchi argento. Prendo la borsetta ed esco dalla camera, diretta in quella del mio capo dato che ci siamo detti di arrivare insieme dal cliente con cui dobbiamo cenare.
Busso alla sua porta e due secondi mi apre. Non appena noto il suo petto nudo arrossisco.
"Lo so, sono in ritardo ma mio padre mi ha chiamato prima e mi ha tenuto al cellulare più del dovuto. Sai com'é fatto" sbuffa facendomi entrare nella sua stanza. É uguale alla mia solo con un po' più di disordine. Cinque camice diverse si trovano sul letto e noto che é indeciso dato che é arrivato al mio fianco e osserva il casino che c'é sul letto.
"Credo possa stare bene questa camicia con il completo che indossi" sussurro prendendo la camicia azzurrina che ha posato sul letto per poi dargliela in mano. Cerco di non alzare lo sguardo dalla stoffa perché sono sicura che arrossirei peggio di un pomodoro se solo vedessi un centimetro di petto scoperto.
"Già, hai ragione" sento che si mette la camicia e poi, quando noto che si sta chiudendo gli ultimi bottoni della camicia, alzo lo sguardo su di lui.
"Grazie, mi hai salvato dall'indecisione" scherza prendendo la giacca del completo dalla valigia.
"D i nulla" sussurro osservando la mia borsetta color argento. Mi dondolo sui talloni senza sapere che fare.
"Possiamo andare. Scusa per averti fatto aspettare" esclama andando verso la porta. Lo seguo e ci dirigiamo insieme nella hall per aspettare il signore con il quale dobbiamo cenare.
"Comunque stai veramente bene" dice osservandomi da capo a piedi. Lo ringrazio e, in imbarazzo, andiamo verso il cliente.

⏮⏸⏭

"Affare fatto!" esclama il signor Gracci. Dopo due intense ore di trattativa ce l'abbiamo fatta a concludere l'affare.
"Mi ha fatto molto piacere cenare con voi e aver concluso l'affare. Inoltre faccio i miei complimenti alla signorina Amanda per la pazienza di essere rimasta con noi due, uomini d'affari" ride il signore.
"Non si preoccupi, sono abituata alle trattative" gli sorrido cordiale.
"Avete voglia di rimanere per un drink? Così magari non parliamo di lavoro ma di altro" dice con tono scherzoso guardando me e Michael. Io poso lo sguardo su Michael e gli faccio capire che non rimango mentre lui mi sorride rassicurante.
"Ecco io sono stanca per via del viaggio, non le dispiace se non ci sono, vero?" esclamo sorridendo in modo stanco.
"Non si preoccupi signorina Amanda la comprendo appieno. Vada pure. Buona serata" mi stringe la mano e poi saluto Michael con la mano, andando verso l'ascensore.
"Amanda, aspetta" mi richiama il mio capo. Ho dimenticato di dargli il planning di domani? Mi sale il panico non appena me lo ritrovo davanti. Con Luigi non dimenticavo mai nulla, perché con lui capita?!
"Buonanotte e grazie per la pazienza" mi lascia un bacio leggere sulla guancia destra mentre all'istante arrossisco. Le labbra sono calde e delicate, mi inebrio del suo odore e poi riapro gli occhi.
"P-prego Michael. A domani" esclamo in imbarazzo. Il suono dell'arrivo dell'ascensore mi fa distogliere l'attenzione dalla sua figura. Gli do le spalle e poi schiaccio il numero sei appena dentro. Poco prima che si chiudano le porte, noto che mi regala un sorriso mozzafiato.
Ancora stordita dalle sensazioni arrivo in camera e decido di cambiarmi e indossare il mio amato pigiama. Il cellulare suona e mi fa capire che qualcuno mi sta chiamando.
"Stella, ciao!" accetto la chiamata e mi butto sul letto morbido.
"Ciao amica, hai visto il mio regalino?" sghignazza mentre io la fulmino con lo sguardo, incominciando a ridere per la sua espressione. L'infame della mia migliore amica ha deciso di mettere il suo zampino riprendendosi tutto il mio intimo e sostituendolo con dei completini intimi simili a quei tre che ho comprato quando ero con lei.
"Mi ringrazierai dopo, amica mia" mi fa l'occhiolino. Io scuoto la testa e poi le domando perché mi ha chiamato.
"Volevo sapere come se la spassava la mia amica e poi Manu era curioso di sapere va con il tuo capo" alza le spalle. Gira la fotocamera del cellulare e inquadra Manu con indosso solo dei pantaloncini da basket mentre prepara da mangiare.
"Ciao Manu, qui va tutto bene e stai tranquillo. Nessuno mi tocca" ridacchio sapendo che é iperprotettivo nei miei confronti. Sin da quando eravamo piccoli mi proteggeva da tutti i bambini e poi l'ha fatto anche quando eravamo ragazzini.
"Mi fa piacere saperlo, vedi di non fare cavolate con quel Michael" borbotta mettendosi in bocca il cucchiaio per provare il sugo.
"Tranquillo, é solo ed unicamente un rapporto di lavoro" alzo gli occhi al cielo sorridendo.
"Speriamo" sbuffa. Stella rigira la videocamera verso di lei e mi sorride maliziosa.
"Togliti quel ghigno dalla faccia. É vero. Appena arrivati ci siamo ritirati ognuno nelle proprie stanze e poi sono andata in piscina" ometto tutto quello che é successo tra questi eventi ma Stella capisce che c'é qualcosa che non le dico. Noto che dalla sala passa alla camera sua e poi mi analizza con lo sguardo.
"Sputa il rospo Amanda, cosa non mi dici?!" mi punta il dito contro e poi confesso.
"Prima, durante e dopo il volo mi ha risposto sgarbatamente e quando ci siamo trovati in piscina si é scusato. E gli ho anche dato una specie di lezione di nuoto" esclamo in un sussurro. La sua bocca si spalanca, sorpresa.
"Ah lo sapevo! E dimmi, quanto é figo senza nulla addosso?" alza il sopracciglio, ammiccando.
"Stella, aveva il costume addosso" borbotto imbarazzata.
"Si certo, come se non avessi visto il suo bel petto" alza gli occhi al cielo.
"Non ti dico cosa ho visto!" incrocio le braccia, sospendendo il telefono con l'aiuto del cuscino.
"Oh oh gli hai guardato il pacco?" appena sento la sua frase divento peggio di un peperone rosso maturo.
"Stella!" urlo coprendomi la faccia. Scuoto la testa e l'addito.
"Smettila di parlare così esplicitamente, sai che mi imbarazzo. E se ti sentisse Manu?" mi colpisco la fronte.
"Cara, stai tranquilla. In sua presenza dico di peggio" mi fa l'occhiolino. Io mi tappo le orecchie non volendo sapere di che parlano.
"Non parlare Stella! Non voglio sapere nulla. Buonanotte" esclamo.
"Va bene amica, va bene. Buonanotte e fai sogni felici" mi sorride prima di scoppiare a ridere, forse per la mia faccia. Chiudo la chiamata e mi butto sul cuscino. E ora come faccio a dormire se le immagini che mi si ripresentano davanti sono due occhi verde smeraldo?

Prezioso come lo smeraldoWhere stories live. Discover now