Capitolo 4

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"Sono a casa!" urlo appena entrata nell'appartamento. La giornata di oggi è stata molto stressante, lo devo ammettere. Tra revisionare contratti e sistemare le carte i miei occhi chiedono pietà. Desidero solo fare una bella dormita e svegliarmi domani pomeriggio ma certamente non si può perché oggi è solo martedì e nel week-end devo assolutamente andare al centro commerciale.
"Ma buona sera Amy!" la voce squillante di Manuel mi fa sobbalzare. Che cosa ci fa qui e per di più a petto nudo. Mi copro gli occhi super in imbarazzo.
"Manu, che ci fai qui!?" do voce ai miei pensieri mentre la sua risata alleggia nell'abitacolo.
"Sono venuto a salutare Stella ma ora vado a casa. Puoi aprire gli occhi, ho indossato una maglietta"  esclama.
"Amy ciao" la mai amica arriva in sala con il respiro affannato e le gote arrossate. Cosa è successo tra i due?
"Come mai così presto oggi?" chiede Stella non appena Manuel lascia l'appartamento.
"Non lo so, Leila mi ha comunicato che Michael le ha detto di dirmi che potevo andare" alzo le spalle. Vado in cucina per preparare da mangiare mentre la mia amica mi segue.
"Michael? Ora vi chiamate per nome?" ammicca Stella. Scuoto la testa e poi la guardo sogghignare.
"Nono volevo dire signor Michael scusami. Sono stanca oggi, scusami" esclamo. Prendo una pentola, ci metto le cotolette dentro e poi accendo il fuoco.
"Quindi com'è questo Michael?" chiede arrivando al mio fianco.
"Dispotico, severo ma bello" mi lascio sfuggire. Stella spalanca la bocca mentre io mi correggo subito.
"C-cioè nel senso ha un bel viso. Leila tra l'altro mi ha detto che secondo lei oggi aveva la luna storta perché si è svegliato affianco ad una donna. Però io non ci vedo nulla di male" faccio le spallucce e poi focalizzo tutta la mia attenzione sulle cotolette.
"Oh amica mia, ti conviene stargli alla larga. Passa meno tempo possibile con lui" ridacchia.
"Si da il caso che settimana prossima io debba partire per Venezia. Con lui" sussurro impaurita della sua reazione.
"CHE COSA?" urla scioccata. Le metto le mani sulle spalle per fermare i suoi movimenti.
"Lo so, nemmeno io me l'aspettavo. Tra l'altro mi dovrai accompagnare a fare shopping perché il capo tutto-muscoli-e-niente-educazione mi ha avvisato di mettere dei vestiti eleganti dentro la valigia" alzo le spalle.
"Ti accompagno tranquilla" mi fa l'occhiolino.
"Hai per caso da dirmi altro?" fischietta girandomi attorno prendendo piatti, bicchieri e posate.
"Mhm Luigi, il padre del signor Michael, mi ha invitato a cena da loro. E prima che tu mi dica qualsiasi cosa, il mio attuale capo non ci sarà" mi giro verso di lei.
"Rivedrai Giulia quindi!" mi sorride. Tempo fa le ho raccontato di aver conosciuto la figlia di Luigi e dopo nemmeno una settimana l'ho invitata qui per farle incontrare Stella. Da allora quando la sente nominare diventa un raggio di sole.
"Già e ora se non ti dispiace io mangio, ho una fame assurda. E poi vado dritta a letto a riposarmi"
"Tranquilla Amy, io invece chiamo la pizzeria per farmi portare un bel panzerotto" dice prima di scappare in camera sua, dove credo abbia lasciato il suo telefono.
Appena mi stendo a letto noto un messaggio da un numero sconosciuto e aggrotto le sopracciglia.
Mio padre voleva comunicarti che venerdì desidera fare quella cena di cui avete parlato oggi.
Sono Michael se non si fosse capito, ragazzina.
Trattengo il fiato per il nome che mi riserva e poi gli rispondo.
Grazie mille signor Michael, accetto l'invito. A domani.
'Buonanotte ragazzina' risponde prontamente. Mi metto il cuscino sulla faccia e urlo dall'esasperazione. Quest'uomo mi farà andare fuori di senno, ne sono certa.

Prezioso come lo smeraldoWhere stories live. Discover now