Capitolo 5 - Caffé sorpresa

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Mi sono alzata piuttosto svogliata. Mi sembra di essere più stanca di quando mi sono coricata ieri sera. È come se avessi ancora i postumi della sbornia da venerdì sera. Eppure è lunedì mattina e non mi pare di aver esagerato al concerto. Mi sono trascinata dal letto al bagno e mi sono tolta il pigiama. Ho passato quasi tutto il fine settimana in pigiama. Per fortuna nessuno è venuto a trovarmi, sono in uno stato pietoso. Ho aperto l'acqua bollente... Che infatti comincia a svegliarmi. Ma... Ahh! Non mi sono tolta le pantofole prima di entrare nella doccia! Sarà una lunga settimana. Anzi, lunghissima. E poi questa settimana comincio con il corso di... Arte moderna e contemporanea... Con il professore Zaidi. Quello che è successo con lui era proprio... Ho preso in mano la manopola della doccia, ripensando a quello che ci siamo detti venerdì scorso. Era sicuramente solo un malinteso. Ha cercato di dirmi delle cose, e... Forse ho interpretato male il suo atteggiamento... Ma mi sarebbe piaciuto, comunque, che sputasse il rospo. Sono uscita dalla doccia e mi sono vestita per andare a lezione.
Mi sono seduta in fondo all'anfiteatro, il più vicino possibile al muro di lato. Si direbbe che il professore Zaidi non sia ancora arrivato. Ho messo le mie cose sul tavolo. Prima di accorgermi che ero la sola con la penna in mano. È vero che non vuole che si tiri fuori niente durante i suoi corsi. Ho rimesso il tutto in borsa e mi sono seduta comodamente, non è proprio il caso di farsi notare più del solito. Sono un po' in anticipo... L'anfiteatro è mezzo vuoto e il professore non c'è ancora. Uff... (E dire che avrei potuto dormire un po' di più) Ho fatto un gesto con la mano a Chani per dirle di venire a sedersi accanto a me.

Melody. «Ciao, il posto è libero?»

Non avevo visto Melody. Prima ancora che potessi dire qualcosa, si è seduta accanto a me. Poi altre persone si sono sedute accanto a lei. Non c'è più posto per Chani. Ha alzato le spalle sorridendomi e si è seduta in una delle prime file dell'anfiteatro.

Melody. «Uff.»

Amita. «Tutto a posto?»

Melody. «Non esattamente. Mi sembra proprio di non servire a niente. Non capisco perché mi do tanto da fare, non ha più alcun senso.»

Amita. «Ehm...»

Sembra che Melody parli più a sé stessa che con me.

Amita. «Ma che cosa...»

Melody. «Scusa, me la prendo per niente. Io...»

Amita. «Spiegami Melo, mi rendo conto che c'è qualcosa che non va, ho l'impressione che ogni giorno che passa stai peggio... Sono qui per aiutarti ma non mi sembra che tu abbia voglia che ti aiuti.»

Melody. «Io... Hai ragione, non avrei dovuto parlare.»

Amita. «Non ho detto questo!»

Melody. «Mi rendo conto che ti preoccupi per me. Ma non è niente di importante. Mi impegno al 100% per questa università. A volte persino al 200%...E non serve a niente. Sarebbe meglio che mi tirassi indietro e che la smettessi di voler strafare. »

Non capisco cosa vuol dire. Tutto ciò è un po' confuso.

Amita. «La sola cosa che posso fare è di ricordarti che sono qui per te. Ma non so che altro fare...»

Melody. «No, io... Uff. Grazie di esserci per me e di farmi sapere che c'è qualcuno pronto ad ascoltarmi in caso di bisogno.»

Amita. «È il minimo che possa fare, siamo vecchie amiche ormai, non è vero?»

Melody. «Si è vero... Adesso che ci penso sono quasi sei anni che ci conosciamo, io e te.»

Sono riuscita a farla pensare a qualcos'altro, a quanto pare. Sembra averla calmata per un attimo... Dopo qualche minuto, si è rimessa a sospirare e a tamburellare sul tavolo con le unghie.
Il professor Zaidi è entrato, si è diretto alla cattedra. Il silenzio è immediatamente calato. Si direbbe proprio che gli studenti lo rispettino.
Sono impaziente di sapere su cosa farà lezioni oggi.

Dovrei Rappresentare L'Autorità Ma...(Dolce Flirt)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora