Chapter 36.

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''True-love doesn't happen right away; it's a ever-growing process. It develops after you've gone through many ups and downs, when you've suffered together, cried together, laughed together.'' -Ricardo Montalban.

POV DI BETH

*Esattamente, penso sia meglio che Beth non venga. Avremo tempo per noi.xx*

E qui si esaurisce tutta la felicità e l'eccitazione dentro di me. Rileggo il messaggio un'ultima volta per confermare ciò che vi è scritto prima che lo schermo si spenga. Stringo forte gli occhi chiudendoli per un po', la mano che mantengo su quella di Harry ora si rimuove senza accorgermene. Mi strofino le tempie con la stessa mano, cercando di non far fuoriuscire le emozioni. Ho voglia di piangere, gridare e gettare via qualsiasi cosa. La miscela di rabbia, dolore e gelosia non è qualcosa che ho intenzione di affrontare di nuovo.

Tempo per noi? Quando io non ci sono? Che cazzo sta succedendo?

''Stai bene?'' Harry mi coglie di sorpresa, il pollice strofina dei lenti cerchi sulla mia coscia. Non voglio parlargli, non voglio la sua mano sulla mia, non voglio andare da nessuna parte con lui.

''Possiamo andare a casa?'' La mia voce mi tradisce e si incrina nel mezzo della frase. La copro con una leggera e imbarazzante tosse ma per fortuna Harry non se ne accorge. Mi guarda senza che io gli rivolga lo sguardo, puntandolo invece sulla strada.

''No.'' Harry risponde semplicemente. Trasferisce la mano sulla mia coscia e continua mentre l'altra la mantiene sul volante. Anche se questo era quello che volevo prima, ora ne sono offesa. Posiziono il gomito sulla zona del finestrino, immergendo la testa nei miei pensieri invece di discutere con Harry.

Certo, non conosco la storia che si nasconde dietro quel semplice messaggio ma è da parte di Marie e questo è tutto ciò che mi basta sapere. Sapete cosa, dovunque stiamo andando, non voglio tacere questa volta. Ho bisogno di spiegazioni su tutto ciò che sta accadendo. Come si sentirebbe se vedesse un messaggio da parte di Dave, o Chad in quel caso, dicendo che sarebbe meglio non venisse? Riuscirebbe a mantenere la calma come me? Ovviamente no.

Sono grata a Dave per dirmi tutto. Per avvertirmi delle sue azioni ed ora non ignorerò questo o comprometterlo. Deve spiegarmi tutto così potrò fidarmi di lui, ma è difficile conoscere solamente la metà della storia. Per quanto sia spaventata a conoscere la verità, io lo amo.

Ci fermiamo davanti ad un edificio scuro di quattro piani. Invece di parcheggiare di fronte, parcheggia lentamente tra i posti vuoti in mezzo ad altre macchine, non preoccupandosi del misero spazio lasciato per riuscire ad aprire la portiera. Sbuffo, voltandomi verso Harry con uno sguardo interrogativo. Lui mi sorride, scuotendo la testa e con le punta delle dita raggiunge il tettuccio apribile. Alzo lo sguardo per poi fissarlo. Harry lo torce all'indietro, allungando la mano per afferrare qualcosa. Tira fuori un cuscino e un lenzuolo bianco presumo. Fa scivolare il tettuccio apribile aprendolo, poggiando i cuscini e le lenzuola su di esso.

''Togli i tacchi ed esci fuori.'' Harry informa, posizionando una mano sull'angolo. Prima che potessi iniziare a protestare, si alza per uscire dalla macchina. Le orme dei suoi piedi colpiscono il metallo solidamente prima di scomparire. Alzo lo sguardo, curiosa della sua improvvisa scomparsa. Voglio obbedire ai suoi ordini, ma questo posto è troppo spaventoso e non posso rischiare di perdere Harry.

Sbuffo infastidita, mi chino per sfilarmi le scarpe e fare un tentativo di raggiungere il tettuccio. Trovo difficile farlo con il cappotto lungo e pensante che sto indossando. Dibattendo per quanto posso, la metà del corpo riesce finalmente ad uscire. I miei occhi si stabiliscono su Harry, il quale è all'interno della finestra, sorridendo al mio dibattito.

When we're 19. [Italian Translation]Where stories live. Discover now