13.

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S: "Cami? Che ci fai tu qui a Parigi?"
Samuel è il mio ultimo ex, ed é stato l'unico che ho mollato io perché era psicopatico, ma a livelli seri: ad esempio veniva sotto casa mia, mi seguiva, e altre cose che meglio non pensarci.
Dopo la sua domanda, cercai di tagliare subito il discorso.
C: "In cerca della felicità" dissi con tono deciso e pacato.
K: "E l'ha trovata" disse Kylian guardandolo di merda.

Se ne andò con le ordinazioni, e prima che Kylian potesse fiatare, gli spiegai come facessi a conoscerlo.
K: "Che ti stia alla larga quel malato che sennò lo smonto" disse tenendomi la mano.
"Stai tranquillo gelosone" dissi rassicurandolo mandandogli un bacino.
La cena proseguì molto bene, io e Kylian parlammo delle nostre famiglie e, con anche le foto, mi fece un quadro generale della sua, ed io della mia.
C: "Ma tuo fratello è identico a te aiuto. Sicuro che non siate gemelli?"
Si mise a ridere, "ha ereditato tutta la bellezza da me" disse ridendo. Non potevo non dire il contrario.
K: "Invece tu sei uguale identica a tua mamma, ho capito i tuoi occhioni da chi li hai presi". A sentire quelle parole mi venne la nostalgia della mia mamma: era sempre via per lavoro, e ora era ad Hong Kong.
Mi scese una lacrimiuccia che Kylian asciugò subito.
K: "Vedrai che la rivedrai presto. Magari per Natale falli venire qui a Parigi, secondo me vi divertireste un sacco". Magari ci fosse lui lì con me quel giorno.

Arrivò Samuel con il dolce: io e Kylian eravamo dei grandi amanti del tiramisù, tanto che facemmo la gara a chi lo finisse per primo.
C: "Attenzione, ho battuto Kylian Mbappè Lottin. Mi sento onnipotente".
K: "Hai vinto solo perché avevi già il cucchiaio pronto" disse il perdente non accettando la sconfitta.
Appena tolsi la tazza del tiramisù, vidi un bigliettino, che non feci in tempo a leggere perché Kylian me lo strappò dalle mani.
«É stato bello averti rivisto, sei sempre più bella.» Samuel, non sai con chi hai a che fare.
K: "Se lo becco in giro te lo giuro che lo faccio tornare in Italia volando." Kylian era furioso, ma questo mi faceva capire che di me gliene fregava qualcosa sul serio. Per tranquillizzarlo, tirai fuori la carta segreta.
C: "Te l'ho già detto, a me di lui frega meno di zero. Come hai detto tu, la felicità mi sa di averla trovata e penso di averla davanti ai miei occhi" gli dissi toccandogli le guance. Lui mi prese e mi baciò, era il nostro primo bacio in pubblico.
Eravamo così teneri, aw.
Pagò Kylian, ed io in quel momento non guardai perché mi dava troppo fastidio pensare e sentire che somma avevamo speso.
K: "Guarda, non è morto nessuno. Per te farei questo e altro."
C: "Mi farò perdonare, e tu non potrai far niente per fermarmi" dissi con tono di superiorità.
K: "Intanto tieni questo" disse porgendomi una busta tra le mani.
La scartai e...era un biglietto per la partita di domani, nella tribuna vip sopra la loro panchina praticamente.
C: "Giuro che mi hai rotto le palle di fare tutto questo per me quando io non ho ancora fatto un cazzo per te" dissi scocciata. Era una cosa bellissima lo ammetto, ma cazzo non potevo accettare tutto. Quando si dice "per te comprerei anche la Luna" lui è secondo me è buono di farlo.
K: "Se vieni domani è già un regalo. Spero solo di non deludere te e i migliaia di tifosi che ci sono."
Lo presi per le guance e misi la sua faccia a 1cm dalla mia: "L'importante è che tu faccia del tuo meglio, e qualsiasi cosa accada, io sono con te".
Mi prese in braccio e iniziò a baciarmi finché non salimmo in macchina, finché non mi scaricò a casa mia.
Misi subito la divisa di ieri sera sul divano, così domani l'avrei trovata con super facilità, e mi misi a letto.
Domani sarà la mia prima volta allo Stadio, e pensare per chi, mi fa venire i brividi.

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