Diversamente compatibili.

11.

Avevo appena finito la doccia e sentii suonare: oh merda, era lui. ED IO ERO IN ACCAPPATOIO.
"ARRIVOO" urlai con tutto il fiato che avevo in gola per farmi sentire.  Mi misi una maglietta nera 3XL così non dovevo manco mettermi i pantaloncini, e anche se avevo i capelli bagnati, era meglio di essere in accappatoio.
Mentre tiravo giù la maniglia, avevo le palpitazioni. Dio perché mi fa questo effetto?
Aperta la porta mi ritrovai Kylian non in smoking, non in jeans e maglietta...ma in divisa.
K: "Hey."
C: "Ciao...hai bisogno di un cambio per caso?" dissi squadrando la divisa.
K: "Ti fa così schifo questa divisa? Perché ne ho anche una per te" disse tirando fuori un sacchetto con dentro maglietta, pantaloncini e calzini.
C: "Non sto capendo, perché me ne hai data una?"
K: "Intanto tu mettitela, e se fai la brava dopo ti dirò il perché". Quel suo sorriso da furbetto, mamma mia credo sia il mio punto debole.
Andai in camera a cambiarmi e anche ad asciugarmi i capelli, che tra l'altro me li raccolsi in una coda alta.
K: "Perfetta, ora andiamo."
C: "Mbappè avevi detto che mi avresti detto il perché di tutto ciò."
K: "Che razza di sorpresa sarebbe se te lo dicessi?"
Saliti in macchina io non fiatai parola, pensavo mi stesse portando a una sua partita così dal nulla, e invece dopo 20 minuti ci ritrovammo...al Camp des Loges.

C: "E questa sarebbe la sorpresa?" dissi io con un tono di voce incuriosito misto schifato.
K: "Siccome QUALCUNA oggi non è venuta a vedere gli allenamenti, le farò una seduta di allenamento tutta per lei Mademoiselle."
Stavo diventando color delle rose che mi aveva portato.
Iniziò a fare una corsa di 5 minuti di tutto il campo, con me al centro che mi osservava da qualsiasi lato fosse: era come se fossi il centro del suo mondo.
Finita la corsa, prese un pallone e iniziammo a fare dei passaggi, anzi, mi insegnò a fare dei passaggi.
K: "Per essere la prima volta che tocchi una palla in vita tua sei brava sai?" disse con tono sarcastico Kylianito.
Io gli risposi a tono: "E pensare che a me piace rompere le palle alle persone."
Lui di tutta risposta, disse "Ho notato" e gli feci il dito medio.
Dopo 10 minuti di passaggi, dove non facevamo altro che guardarci, di colpo saltò su lui.
"Ora vediamo il primo che fa goal. La palla è miaaa!" disse il mulattino incominciando a correre.
C: "Che bastardo che sei, se ora ti prendo vedi te."
Lo iniziai a rincorrere per tutto il campo, finché a una certa non mi sdraiai in mezzo al campo: avevo un fiatone che manco avessi corso una maratona.
Kylian si sdraiò di fianco a me a guardare il cielo che era ricoperto di stelle.
"Sei stanca?" mi domandò.
"Un pochino" risposi io con i denti che battevano dal freddo.
K: "Non mi morire di freddo" esordì mettendomi un braccio sotto il collo e un'altro attorno alla pancia.
In effetti funzionò, mi erano venute le vampate di calore. Ops.
C: "Dimmi la verità Kylian, davvero hai mollato Christine?"
Di colpo divenne tutto serio.
"Jessica mi ha detto che foto ti ha mandato ieri, sappi che l'ha scattata nel momento in cui era arrivata Christine mezza ubriaca che è venuta verso di me e non si scollava più. E se te lo chiedessi, quel dito medio è  perché sapevo che te l'avrebbe mandata. Oggi ci ho chiuso con lei perché se ci sei tu in mezzo, io non capisco più nulla. Ci conosciamo da pochissimo è vero, ma io Camilla una ragazza come te non l'ho mai conosciuta, sei diversa, ed è forse questo del perché non vedo nessun'altra al di fuori di te..."
Questa volta fui io a non resistere: me lo strinsi a me e me lo baciai tutto e dappertutto. Cazzo Kylian Mbappè Lottin, perché sei così irresistibile?
A un certo punto mi chiese toccandomi delicatamente gli zigomi "Vuoi andare a casa?" notando la mia pelle d'oca.
Io annuii perché stava diventando parecchio freddo. Mi prese in braccio, salimmo in macchina e una volta arrivati a casa, neanche il tempo di cambiarmi che ci sdraiammo sul mio letto continuando a baciarci, finché non ci addormentammo sul mio letto abbracciati l'uno all'altro, con la pioggia che stava iniziando a picchiare sulle finestre.