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La sensazione di un qualcosa di sconosciuto che si fa strada nella propria carne. Il calore del proprio sangue che usciva dal proprio collo e che veniva inghiottito da qualcuno. Il viso inclinato per stendere il collo e per lasciare più spazio. La consapevolezza che tutto stava per cambiare da quel momento in poi.

Tutto ciò investì Taehyung come una secchiata d'acqua fredda.

Appena aveva dato il suo consenso a Jeongguk, il ragazzo si era avvicinato e aveva messo entrambe le mani sui fianchi di Taehyung, che di conseguenza aveva spostato il volto per aiutarlo meglio.

Jeongguk lo guardò un'ultima volta, cercando l'ennesimo consenso che arrivò subito sottoforma di un "vai" sussurrato.

I canini di Jeongguk perforarono la carne del collo di Taehyung ed entrarono in una sua vena.

Il moro iniziò quasi da subito a sentirsi debole, percepiva le gambe pesanti e la testa girare, così poggiò i palmi sulle spalle del ragazzo davanti a sè e strinse le falangi, quasi a ricambiare quella sensazione provando a perforargli la pelle con le unghie.

Sentiva il suo sangue che veniva portato via, ma se pensava al motivo per cui si trovasse in quella situazione, allora, non se ne pentiva affatto.

E proprio nell'attimo in cui si sentì quasi sul punto di crollare Jeongguk si staccò, ma non allontanò le sue mani dal corpo dell'altro.

L'ultima cosa che Taehyung vide fu il viso di Jeongguk, che in quel momento aveva assunto un po' piú di colore, e le sue labbra sporche del proprio sangue.

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Taehyung riaprì gli occhi. Non sapeva quanto tempo avesse passato dormendo e avrebbe continuato a farlo se una luce non lo avesse infastidito.

Si guardò intorno, non ricordava nulla di ciò che fosse accaduto prima che crollasse addormentato, infatti iniziò a cercare delle risposte attorno a sè.

"Finalmente vi siete svegliato." disse una voce al suo fianco. Taehyung voltò lo sguardo e, quando incrociò quello del bellissimo Jeon di fronte a sè, ricordò tutto.

Ricordò il locale, Jeongguk, i canini affilati, il morso.

Si mise subito a sedere su quel letto che non era il suo, ma quella mossa così veloce e azzardata gli portò un giramento di testa.

"Fate attenzione, siete ancora debole, bevete questo." disse il ragazzo, poggiando una tazzina sul comodino di fianco al letto e sedendosi sulla poltrona lì vicino.

Taehyung si riprese quasi subito, spostando lo sguardo da Jeongguk al liquido che c'era nella tazzina.

"Che cosa sarebbe quello?" chiese osservando quella macchia rossa scura all'interno della tazza.

"Sangue di cinghiale, è meno buono del sangue umano, ma non ne bevo e non prenderete il vizio nemmeno voi." Jeongguk lo spiegò con molta naturalezza, come se tutta quella non fosse una follia.

Taehyung lo guardò sbattendo le palpebre un paio di volte.

"Mi state prendendo in giro? Non lo bevo quel coso!" esclamò.

"Volete morire di fame? È quello il vostro cibo, da oggi. Assaggiate, sono sicuro che vi piacerà."

Taehyung si era fidato così tanto di quel ragazzo, la sera prima, e ormai era in una situazione che da solo non avrebbe imparato a gestire, quindi decise di ascoltare i consigli dell'altro.

Prese la tazzina con una mano, con l'altra si tappò il naso e poi bevve.

Udì una piccola risata, ma non ci fece caso, troppo impegnato a capire se quella bevanda gli piacesse o meno. Ma ormai aveva capito che, volente o nolente, avrebbe dovuto farsela andare bene.

Al contrario di tutti i suoi pensieri la bevve in un secondo e fu anche di suo gradimento. Posò la tazza sul comodino e guardò Jeongguk.

"Era buona." ammise, facendo sorridere l'altro "Ma adesso devo andare via." si alzò e, nonostante i primi secondi in cui vide tutta la stanza girare, riprese l'equilibrio molto presto.

"È stato un piacere, Taehyung."

"Addio, Jeon."

"Addio, Kim."

Si lanciarono un'ultimo sguardo, incatenarono i propri occhi in quelli dell'altro e parve a entrambi che la sera precedente non fosse mai finita, ma ormai era arrivato un nuovo giorno e Taehyung non avrebbe potuto trattenersi ancora, quindi varcò la porta di casa di Jeongguk e tornò verso la propria.

20 ottobre 1817
Seoul, Corea del Sud

Quando Taehyung terminò di pensare alla propria storia, per l'ennesima volta, rimase con l'amaro in bocca.

Quell'addio che pronunciò non voleva che fosse reale, eppure lo era stato da ormai un anno.

Taehyung non aveva mai avuto rimpianti nella vita, ma il primo e ultimo incontro con quel ragazzo lo furono di certo. Avrebbe voluto rincontrarlo, magari per caso o anche se l'altro lo avesse cercato, ma non era mai accaduto.

Non aveva mai avuto bisogno di nessuno che non fosse sè stesso, ma c'era qualcosa in Jeongguk. Si sentiva legato a lui e non sapeva se fosse per il morso o meno.

Forse nemmeno voleva saperlo del tutto. Si era sempre bastato da solo e sentire la mancanza di qualcuno che nemmeno conosceva bene non era da lui.

Continuò a guardarsi allo specchio. Non si sarebbe mai stancato di ammirare la sua, ormai immortale, bellezza.

Per un primo momento si chiese se avesse fatto la cosa giusta ad accettare quella cosa che avrebbe fatto parte della sua vita per sempre.

Si avvicinò allo specchio tenendo gli occhi fissi nei suoi e quasi ebbe l'illusione che davanti alle sue iridi avesse preso forma lo sguardo di Jeongguk.

Rivide davanti a sè quegli occhi scuri che lo avevano tentato fin dall'inizio e quel sorriso decorato dai suoi denti unici. Ricordava ancora la sensazione di essi che gli perforavano la carne.

Non si stupiva più, da ormai qualche tempo, quando ripensava a lui.

Venne distratto dal suono di un tuono. Scosse la testa e Jeongguk sparì dalla sua mente, o meglio solo dal suo specchio.

Chiuse le finestre e spense il fuoco nel camino. Andò nella sua camera e si stese nel proprio letto, coprendosi per bene e cercando di allontanare il più possibile il freddo.

Chiuse gli occhi e sorrise: non vedeva l'ora di partecipare a quella festa di Halloween.

Stava bene, eppure sentiva sempre un vuoto dentro il suo stomaco che si diramava fino alle sue viscere. C'era sempre qualcosa che mancava e, purtroppo, Taehyung non era ingenuo e sapeva bene cosa ci volesse nella sua vita per colmarlo.

Those fall nights || TaekookWhere stories live. Discover now