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Se c'era una cosa che tutti sapevano lì, a Seoul, era che il carattere di Taehyung non fosse affatto semplice da comprendere. Infatti, egli stesso non era ancora in grado di capire tutti i suoi comportamenti e i suoi modi di reagire alle situazioni.

A volte compieva azioni che era meglio evitare, eppure ragionava sempre allo stesso modo: vivere con la consapevolezza di non avere rimpianti, un giorno, quando si sarebbe guardato indietro.

Era solito fare ciò che voleva, non ci pensava mai due volte, e fu proprio ciò che accadde quella notte.

Non pensò al fatto che non conoscesse quel ragazzo, che nemmeno si era presentato con il suo nome ma che sapeva solo provenisse dai Jeon, e accettò, dopo diversi tentantivi, di uscire e allontanarsi da quel baccano.

"Non capisco perché mi abbiate chiesto di uscire, non credete mica che io mi fidi della scusa di voler parlare in tranquillità?" Taehyung sapeva che potesse essere pericoloso ritrovarsi da solo con una persona di cui si conosceva poco e niente, eppure sentiva dentro di sè che quel ragazzo avesse un qualcosa di diverso, di speciale, e che non gli avrebbe fatto del male.

O almeno lo sperava, e quella forse fu la prima volta in cui capì di aver agito con troppo impulso, ma ormai era fatta e sapeva che, comunque fosse andata, non avrebbe mai pensato a come sarebbe potuta andare la sua vita se quella sera non fosse uscito.

"Ormai siamo qui, che cambia la motivazione?" ribattè Jeon, fermando i suoi passi sul retro di quel locale  "In realtà sono io a voler chiedere a voi il perché abbiate accettato."

"Ormai siamo qui, che cambia la mia risposta?" sorrise, bloccandosi di fronte all'altro. Stava iniziando a sciogliersi, però non avrebbe mai smesso di controbattere come riusciva sempre a fare.

"Qual è il vostro nome?" Jeon inclinò la testa di lato, non spostando mai lo sguardo dagli occhi color pece di Taehyung.

Quest'ultimo si sentiva ipnotizzato e, come se le sue corde vocali non facessero più parte del suo corpo, si ritrovò a dare una risposta che mai avrebbe dato in un'altra situazione.

"Taehyung."

"Taehyung." ripetette l'altro "È un nome proprio adatto a voi, eppure non mi aspettavo una risposta così diretta, pensavo che me l'avreste fatta sudare." Jeon tornò con la testa diritta e lo sguardo gli si rese più morbido, perdendo l'intensità di qualche secondo prima.

Taehyung non riuscì a dare voce ai suoi pensieri. Non gli era mai capitato di dare corda a qualcuno così tanto da addirittura rivelargli il proprio nome senza qualche sforzo, e si chiese come fosse stato possibile ciò che era appena accaduto.

"Invece il vostro nome qual è?" sebbene gli interessasse davvero il nome dell'altro ragazzo sapeva che non lo avrebbe più rivisto dopo quella sera.

"Jeongguk." rispose l'altro e il Taehyung pensò che gli si addicesse magnificamente, cosa che non avrebbe mai detto ad alta voce.

"Bene, Jeongguk, si dice che voi Jeon siate eterni, gira voce che abbiate una bellezza incantevole che non invecchia mai." cambiò argomento, arrivando al punto che avrebbe voluto affrontare dal momento in cui aveva saputo che fosse un Jeon.

La curiosità era un tratto della personalità di Taehyung che non sempre lo aveva aiutato a trovarsi in situazioni convenienti, ma in quel momento niente riuscì a fermare le sue parole.

"Lo credete anche voi? Ne avete uno davanti." rispose Jeongguk, ammiccando con il suo solito tono di provocazione che, con Taehyung, aveva capito funzionasse in modo impeccabile.

"Non sembrate tanto immortale, se proprio devo dirlo." sperava di non averlo offeso, ma in un angolo del suo animo voleva una sua reazione.

"Ed è qui che vi sbagliate, sono più immortale di quanto crediate."

"Potete dimostrarmelo? Le parole valgono, sì, ma fino ad un certo punto, a me piacciono i fatti, e mi piacciono da morire."

"Non vorrei rischiare di farvi scappare."

"Ne ho viste tante nella mia vita, non sarete voi a farmi fuggire."

"Ne siete sicuro? Scommetto che una cosa del genere non l'avete mai vista in vita vostra." e quelle parole fecero scattare una molla nello stomaco di Taehyung. Non c'era cosa che più odiasse di quando una persona credeva che lui fosse debole in qualcosa.

"Mi state sfidando?" rispose quindi, facendo un passo avanti dopo che anche Jeongguk ne fece uno.

"Amo le sfide."

"Mostratemi quello che volete, Jeongguk, non ho paura di niente." incrociò le braccia, convinto di essere pronto a ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.

Jeongguk sorrise. All'apparenza sembrava un sorriso dolce, che Taehyung non aveva mai visto sul suo viso, ma ci vollero solo pochi secondi prima che Jeongguk passasse la lungua sui suoi canini, facendoli trasformare da quelli di una persona comune a una forma più appuntita.

Taehyung, in un primo momento, non capì. Lo fissò, aspettando una risposta che però non arrivò.

"Ve l'ho detto che vi avrei colto impreparato, non avete mai sentito parlare di vampiri? Morti viventi?" disse Jeongguk, e Taehyung gli avrebbe davvero riso davanti se non avesse avuto le prove a due centimetri da sè.

"Non scherzate così, Halloween deve ancora arrivare e nemmeno ci conosciamo così bene da poter fare determinate cose." fece qualche passo indietro, guardandosi attorno e cercando qualcosa o qualcuno che potesse aiutarlo.

"Non autoconvincetevi che sia falso, mi vedete e sono davanti a voi, quale motivo avrei di mentire?" sussurrò senza muovere un passo.

"Voi siete..." Taehyung disse fra sè e sè, tentennando come mai aveva fatto prima di allora, ma sapeva che l'altro lo avesse sentito molto bene.

"Non voglio farvi del male, Taehyung, se fosse stata mia intenzione già sareste morto, non abbiate paura di me." Jeongguk iniziò ad avvicinarsi "Siete davvero bellissimo, sarebbe un peccato sprecare tale bellezza fra circa venti anni, vuole davvero invecchiare? Potreste essere eterno e giovane, come me, basta solo chiederlo."

E Jeongguk aveva toccato il tasto peggiore che potesse: la bellezza che Taehyung custodiva e curava con amore e gelosia. Alzò lo sguardo e incrociò gli occhi dell'altro.

Non aveva paura e stava davvero prendendo in considerazione le sue parole.

"Perché mi dite questo? Perché mi state proponendo una cosa del genere? Voi che ci guadagnate?" lo riempì di domande e ne aveva altre mille che però decise di tenere per sè.

"Una persona tanto bella avrà sicuramente del sangue con un sapore inimmaginabile, vorrei cambiare il mio solito pasto di sangue animale per un po'. Se accettate avremo qualcosa entrambi." lo informò, e fu quello che fece capire a Taehyung che quel ragazzo non fosse un assassino.

Non sapeva cosa rispondere, ma era a conoscenza che non avesse tempo. Aveva solo due scelte, se avesse detto di sì avrebbe reso la sua bellezza immortale, mentre se avesse detto di no avrebbe fatto andare via Jeongguk, lasciando entrambi senza niente.

Prese coraggio e decise, guardando l'altro negli occhi senza il minimo timore.

"Mordetemi, Jeongguk."

Those fall nights || TaekookWhere stories live. Discover now