Gioie e dolori per un Dio (sesta stagione) (2/4)

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New York. Sera. Vicolo accanto un night club.

La Regina Cattiva aizzò contro Maze e la sorella Briana gli uomini controllati dall'influsso malefico. In poche mosse le due demoni si sbarazzano di loro. Con calma le due demoni percorsero il vicolo. Perché il vicolo non aveva uscite alla fine ma solo un minuscolo parcheggio. L'unica porta era del nighclub, quindi la Regina era in trappola. 

La sorella di Maze, Briana si fermò. Con movenze da gatta la demone dalla pelle pallidissima odorò l'aria. Rimessa in piedi indicò a Maze un'auto specifica nel parcheggio. Svelta la demone si avvicinò all'auto sentendo distintamente un respiro affannoso. Da sotto l'auto la Regina Cattiva tentò di confidare un pugnale nel piede destro di Maze. La demone sbuffò, rivolta alla Regina Cattiva che continuava nel suo inutile tentativo
"Non potresti essere più interessante? Sul serio credi di farmi del male?"
La sorella di Maze afferrò per le gambe la Regina Cattiva tirandola fuori da sotto l'auto. Guardando quella che doveva essere una regina, Maze e la sorella risero. La Regina Cattiva era truccata in modo eccessivo con un vestito da spogliarellista troppo piccolo. La sporcizia raccolta sotto l'auto terminavano una figura ridicola. Non valsero a nulla le grida, le suppliche della Regina che le due demoni riportarono all'inferno. 

Mezz'ora dopo. Texas. Raduno di associazione di razzisti. 

Calvin Candie con indosso un abbigliamento mimetico parlava a una folla riunita nel cortile di una fattoria. Diceva le cose peggiori in ambito razziste. Non visti grazie alla magia angelica, Dio Lucifer e Amenadiel li guardavano molto arrabbiati. Dio Lucifer disse indicando Calvin Candie
"Quel demente ancora trova altrettanti dementi come lui. Guardali come lo ascoltano"
Il pensiero di Amenadiel andava a suo figlio. Perché per colpa di gente di quel tipo, dei razzisti senza cognizione il suo Charlie in alcuni momenti si sarebbe sentito escluso. Con tono rabbioso Amenadiel disse 
"Maledette teste vuote. Teste buone solo da usare come palloni"
Dio Lucifer sorrise, dicendo al fratello
"Vediamo quanto rimbalzano. Ferma il tempo fratello"
Pochi minuti dopo l'anima infernale Calvin Candie era legato assieme agli altri seguaci formando una enorme palla. Nel cielo notturno Dio Lucifer e Amenadiel si lanciavano quell'enorme palla ridendo come bambini, soprattutto per le grida terrorizzate dei razzisti. Quasi all'alba sulla Terra, Calvin Candie tornò nella cella all'inferno. I suoi amici razzisti finirono per la maggior parte in manicomio parlando di angeli e demoni. 

Mancava solo Reniel tra le anime infernali da riportare all'inferno. La vendicativa sorella di Dio Lucifer e Amenadiel sembrava scomparsa nel nulla. Neanche Jesus riuscì a individuarla. Con un minimo di speranza nel cuore, Dio Lucifer ipotizzò al fratello Amenadiel 
"Forse può essere andata in qualche altra realtà?"
Amenadiel scosse la testa, dicendo preoccupato
"Purtroppo no. Perché ogni nuovo arrivo da altre realtà oppure viaggio verso altre realtà viene registrato. L'avremmo saputo…"
Amenadiel accennò un sorriso mentre con il fratello comparivano sulla piattaforma vicino al cancello del paradiso 
"...ora basta. Abbiamo lavorato abbastanza. Ci rivediamo nel tuo ufficio domani. Luci cerca di non pensarci. I nostri cari sono super sorvegliati. Troveremo Reniel, tranquillo"
Un preoccupato Dio Lucifer guardò il fratello Amenadiel finché scomparve tra le nuvole. Sentiva proprio il bisogno della sua famiglia. 

Qualche ora dopo. Caserma dell'esercito angelico. 

Dalla caduta di Lucifer, il precedente Dio creava nuovi angeli prendendo anime benedette. In quel momento i nuovi quattro angeli che dovevano proteggere la Dea Chloe restando invisibili si stavano preparando. Solo tre dei quattro soldati si affrettarono a uscire dalla camerata. Il quarto nascosto dalle due tende ai lati del letto usati per i momenti di privacy, era intento nel portare avanti una sua ossessione, bere la Coca Cola. L'angelo che in vita era stato un carpentiere, morto cadendo da un ponteggio, anche in quella vita angelica adorava bere la Coca coca. Un suo collega soldato tornò nella camerata dicendogli sottovoce
"Sbrigati Edon. Il comandante arriverà fra poco"
L'angelo lasciò il collo della bottiglia di coca cola, dicendo mentre continuava nella vestizione
"Si, si arrivo"
Un'ombra sul muro dietro di lui si mosse. Quella era Reniel. Aveva cercato da ore qualcuno su cui usare il veleno. Con suo disappunto aveva scoperto che i soldati angelici mangiavano o bevevano raramente. L'angelo sorrise malignamente felice di aver trovato quell'angelo così legato a vecchie abitudini. Svelta Reniel verso nella Coca Cola del veleno. L'angelo prima di andar via bevete una ultima volta dalla bottiglia di Coca Cola. Sentì mancargli le forze, l'aria smorzarsi. Prima di cadere morto un'ombra nera dietro di lui si introdusse dalla schiena. L'altro soldato chiamò nuovamente il suo collega ritardatario. Quello che era ormai un fantoccio, un travestimento di Reniel aprì una delle tende, dicendo con un sorriso raggiante
"Eccomi sono pronto. Arrivo"
Reniel cercò di trattenere le sue gestualità da donna.

I quattro soldati erano sull'attenti nel cortile della caserma. I quattro precedenti angeli comparvero vicino andando nella caserma per riposarsi. Comparve anche il comandante dell'esercito angelico. Era Cronaos che aveva preso il posto di Michael. Disse verso i quattro soldati sempre sull'attenti
"Siete informati sui vostri compiti. Non andate oltre il dovuto"
Scomparso anche il comandante i quattro angeli sfoderate le ali volarono via. Poco prima di partire Reniel nel corpo del soldato Edon ridacchiò. 

Ufficio di Dio Lucifer. 

Aiutata da qualche angelo, Chloe stava mettendo apposto l'ufficio che doveva essere di Dio. Le aveva confidato il suo Lucifer che sia l'ufficio di Dio che la sala del trono erano luoghi con ricordi troppo dolorosi
"In quell'ufficio mi trascinarono in catene per cercare pietà a mio padre. Ero oltre che incatenato anche terribilmente torturato. Una volta non riuscivo nel restare in piedi perché mi avevano tagliato i tendini alle caviglie. Quella specie di padre non mi degnò d'uno sguardo mentre io lo supplicavo"

In poche ore era riuscita nel cambiare l'ufficio facendolo assomigliare a quello del Lux. Aveva anche fatto andare sulla Terra per prendere un divano uguale a quello del Lux. Chloe sperava che come quello sulla Terra lo usasse tantissimo con Lucifer per fare l'amore. Un messaggio testuale di Dan nel cellulare le ricordò che doveva prendere una decisione. Le ferie dalla centrale due giorni dopo sarebbero finiti. Parlando con Jesus, Chloe aveva capito che come moglie di Dio aveva anche lei dei compiti. Soprattutto Chloe non voleva lasciare solo quel suo Dio tante volte insicuro. Rispose a Dan con un messaggio vocale

"Per piacere Dan prendi tutte le informazioni su come andare in pensione. Devo farlo, metterò le mie doti da detective al servizio di Dio"

Rispose Dan con un messaggio vocale

"Lo prevedevo. Lunedì la prima cosa che farò. Ora sono con Trixie allo zoo. Abbiamo tantissime cose da fare"

Chloe sorrise, dicendo a un angelo che portava dei cuscini che posizionò sul divano
"Puoi andare, abbiamo finiti"
Fatto un inchino l'angelo scomparve. Stanca del lavoro fatto, Chloe si stiracchiò sedendosi sul divano. Aveva il collo dolorante che dimenticò vedendo comparire il suo Dio Lucifer in piedi vicino la scrivania. Lo vide sorridere, guardando intorno stupito. Quel sorpreso Dio disse alla adorata moglie
"Amore mio sei riuscita nell'impresa di farmi dimenticare il precedente ufficio. Ora posso certamente usarlo senza problemi"
Chloe lo raggiunse finendo per baciarsi con Dio Lucifer in modo appassionato. Gli angeli soldati invisibili uscirono dall'ufficio. Avevano ricevuto l'ordine direttamente da Dio Lucifer che voleva fare l'amore con Chloe. L'angelo dannato Reniel nel corpo dell'angelo soldato fu grata di non dover vedere l'odiato fratello fare sesso con qualcuno. Attendeva con ansia il momento giusto per far scattare il suo piano.

Nell'ufficio, Dio Lucifer posizionò le mani sotto il fondoschiena di Chloe alzandola dal pavimento. Le disse mentre la portava verso il divano e Chloe sentiva la erezione di quel Dio sotto il tessuto dei pantaloni
"Dobbiamo inaugurare questo ufficio…"
Chloe arsa dall'eccitamento riuscì solo nell'emettere un gemito strozzato. Dio Lucifer disse continuando nel baciare la sua adorata
"Guarda che trucco di magia posso fare"
Si trovarono tutte due completamente nudi. Ogni parola fu lasciata a dopo, persi così tanto nel desiderio l'uno dell'altro. 

Armeria del paradiso. 

Uno degli addetti procedeva alla verifica se mancava qualcosa. Passando di fronte la zona dove era la spada di Azrael andò oltre certo fosse al suo posto. Avesse tentato di prenderla avrebbe scoperto che era solo un ologramma. Reniel aveva lasciato un cristallo al posto della spada che emetteva un ologramma. Sul veleno nessuno verificò essendo chiuso in un enorme barattolo di vetro che tutti credevano inutilizzato da eoni. Solo Azrael che era sulla Terra ebbe una strana sensazione, decidendo di tornare in paradiso. 

CONTINUA

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