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Giorno 15°

Kirishima's pov

Saluto il barbone che subito ricambia con una sorriso a 30 o forse 25 denti, non so effetivamente quanti gliene manchino. Arrivo davanti alle strisce gialle e mi guardo attorno per vedere qualche ciuffo biondo, ma ancora non è arrivato

"Stai cercando quel delinquente?!" mi riprovera la signora Fukuma dandomi un colpo di borsa. La guardo confuso, passo la mano sulla parte lesa e cerco di addolcire il mio sguardo
"Mi hai fatto male!" ora dovrebbe  sentirsi in colpa, invece mi guarda arrabbiata e gira la faccia offesa

"Ti ho detto di stare alla larga da quello, tutti i suoi piccing"

Cerco di non ridere "E io ti ho detto che è una brava persona, i piercing non sono segno di violenza o di maleducazione. Poi la sua è tutta una corazza, si sente superiore a tutti ma allo stesso tempo il più debole, si deve solo capire" le spiego ma non mi vuole dare ragione, continua a dire che sicuramente è uno truffatore o un serial killer. Cambia discorso e mi parla dei suoi nipoti, non ascolto molto perché con gli occhi sto attento a vedere quando arriva Bakugou.
Il treno sfreccia davanti a noi e sono costretto a salire, mi siedo sperando che entri prima che si chiudano le porte. Quando sto per inviargli un messaggio sento un rumore di catene, mi giro e lo vedo passare dalla porta per un pelo, si butta di peso sul sedile accanto al mio. Poggia la testa all'indietro e chiude gli occhi, ha l'affanno, il suo pomo d'adamo fa su e giù. Avrà corso per arrivare in tempo e ora sta cercando di riprendere fiato. Delle gocce di sudore gli cadono dal collo e finiscono sotto la felpa dove non posso più vederle, lo fisso un altro po' finché finalmente apre gli occhi e si gira. Ogni volta perdo un battito, più lo guardo mi capisco quando mi piace

"Buongiorno" dico sorridendo

"Buongiorno un cazzo" ringhia, alza gli occhi al cielo e si sistema meglio sul sedile

"Cosa è successo che sei arrivato in ritardo?" gli chiedo mentre gli sistemo la felpa messa sicuramente a velocità razzo. Nel frattempo mi sento fissato, mi giro e incrocio lo sguardo con la ragazza con lo zaino dei BTS, ci guarda con occhi sognanti. Piego leggermente la testa per capire cosa vuole ma vengo interrotto dalla voce del biondo

"Stavo sognando e non ho sentito né la sveglia né mia madre"

"Che tipo di sogno? C'ero di nuovo io?" sono ironico, ma quando alzo gli occhi lui mi guarda e annuisce

"Il problema non è che ci sei tu. Il problema è che il sogno è quasi sempre lo stesso ma in circostanze diverse, poi quando devo fare una determinata cosa mi sveglio. Va sempre così" sbuffa

"È un po' come quando sogniamo di cadere e ci svegliamo di soprassalto. Questo perché appena stiamo per toccare terra sappiamo che moriremo, ma il nostro cervello non sa cosa c'è oltre la morte e quindi ci svegliamo"

Mi guarda più confuso di prima
"Nel senso che, quando stai per fare quella determinata cosa il tuo sogno finisce perché o non l'hai mai fatta o non sai cosa succede dopo. Quindi il tuo cervello non riesce ad immaginare e smette di funzionare"

Si schiarisce la voce e si avvicina di più a me "Mi stai dicendo che se nella realtà facessi quella cosa, il sogno continuerebbe perché ho vissuto la scena e posso rifarla"

"Si"

Per qualche secondo il suo sguardo cade sulle mie labbra ma subito dopo guarda il finestrino e fa finta di nulla. Perché mi fa questo?

The train - Kiribaku\BakushimaWhere stories live. Discover now