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Giorno 3°

Kirishima's pov

Un rumore di vetro in frantumi mi fa svegliare di soprassalto, prendo il telefonino e vedo che la sveglia sarebbe suonata fra 5 minuti

"DOV'È TUTTO L'ALCOL? DOV'È?"

Le sue grida mi arrivano dritte ai timpani e il petto inizia a farmi male, no non può essere già sveglio a quest'ora. Devo accompagnare Kaori e devo andare a lavorare, non posso con lui in questo stato non me lo permetterebbe. Una sedia che viene scaraventata via fa ancora un rumore più forte e sento la porta di camera di mia sorella aprirsi. Con uno scatto corro nel corridoio e la vedo con ancora gli occhi assonnati e i capelli in aria che mi guarda spaventata

"Papà sta facendo di nuovo i capricci?" dice tirando su con il naso

"Si ma non ti preoccupare andrà tutto bene, vatti a preparare" le do una bacio in fronte e le sorrido per rassicurarla, ma in realtà niente andrà bene

"EIJIROU TI SEI BEVUTO TUTTO L'ALCOL PEZZO DI MERDA?"

Se continua così sveglierà tutto il vicinato e non ho intenzione di mettermi di nuovo in ridicolo davanti quella gente. Corro verso il bagno e apro l'armadietto dei farmaci, prendo il flacone e ne prendo due, dovrebbero bastare. Faccio dei respiri profondi e vado verso le scale.

"EIJIROU!"

"Sono qua papà" sussurro arrivato davanti il salone

È seduto, i gomiti poggiati sul tavolo e le mani nei capelli, in una tiene la sigaretta. Alza la testa incrociando lo sguardo con il mio, ha gli occhi blu ma sono cerchiati da tutte le vene rosse attorno. La barba non è ancora abbastanza lunga ma se continua così lo diventerà.

"Perché cerchi l'alcol? Non ti è bastato sta notte?" devo essere forte, non posso sempre farmi sottomettere

"Non sono fatti tuoi, lo voglio ora e tu lo hai bevuto tutto!" grida dando un pugno sul tavolo facendomi sussultare

"Vuoi l'alcol? Te lo prendo"

"Bene" ringhia per poi portarsi la sigaretta alla bocca

Prendo la sedia e la porto vicino alla cucina, ci salgo sopra e apro l'ultimo scaffale quello più in alto. Tengo 3/4 bottiglie di birra qua sopra proprio per queste situazioni, tanto non lo ricorderà mai dove sono e ubriaco com'è neanche ci arriva a prenderle.
Una volta prese apro l'altro cassetto e con la fine del cucchiaio le apro. Mi metto di spalle per non farmi vedere, le mani mi tremano mentre dal pugno faccio cadere due pillole dentro la prima bottiglia

"Dammele!" grida e subito mi giro

Una volta che le ho poggiate sul tavolo sto per andarmene ma una sua mano mi prende per il viso e il mio cuore perde un battito

"Non devi bere il mio alcol hai capito frocetto? Dov'è che vai tutto il giorno eh? A dare il culo?"

"...Vado a...lavorare..." cerco di parlare ma stringe sempre di più la presa sulle mie guance, con le unghie gli graffio il dorso delle mani ma è tutto inutile, inizia a mancarmi l'aria

"Ora prenderlo in culo significa andare a lavorare? Frocio" ringhia prima di lasciarmi andare

Prende le sue birra e si rimette sul divano mettendo il televisore a tutto volume. Cerco di riprendere a respirare normalmente ma i miei polmoni non collaborano. Dopo essermi ripreso vado subito a togliere il vetro sparso per terra ma mi taglio e del sangue inizia uscirmi dalle dita. Impreco e appena finisco disinfetto il tutto e metto dei cerotti

The train - Kiribaku\BakushimaWhere stories live. Discover now