Obelisco egiziano (via Papiniano)

1 1 0
                                    

Gli obelischi egizi di Benevento sono due monumenti realizzati sotto l'imperatore romano Domiziano per essere eretti, fra l'88 e l'89 d.C., ai due lati dell'ingresso del nuovo tempio di Iside della città sannita[1]. Le loro iscrizioni in geroglifici sono l'attestazione più esplicita dell'esistenza di tale tempio che sia giunta ai giorni nostri.Del più noto dei due obelischi si sa che nel 1597, durante il pontificato di papa Clemente VIII e il vescovato di Massimiliano Palombara, esso fu posto davanti al duomo di Benevento, coronato con una palla di bronzo con una croce e dedicato alla Vergine[2]. Rimosso nel 1867 in occasione dell'allargamento del corso Garibaldi, nel 1872 fu riposizionato nella piccola piazza Emilio Papiniano, ove si trova tuttora, installato sopra un piedistallo recante un'iscrizione in latino e greco. Nel 1892 fu rinvenuto nei giardini di palazzo De Simone un ulteriore frammento di obelisco: l'archeologo Almerico Meomartini lo riconobbe come parte alta del monumento di piazza Papiniano, con la quale risultavano complete le sue iscrizioni.[3]

L'altro obelisco è identico al primo per materiale, forme e iscrizioni, ma si conserva solo per circa due terzi della sua altezza. Esso rimase a lungo nel cortile del palazzo arcivescovile, e lo stesso Meomartini alla fine del XIX secolo lo fece trasportare nel Museo del Sannio.[4] Oggi è esposto nell'ala del museo dedicata al tempio di Iside, distaccata presso il Museo d'arte contemporanea Sannio. Secondo la testimonianza dello storico beneventano Enrico Isernia, un'altra parte di tale obelisco fu recuperata dal crollo della basilica di San Bartolomeo e murata nel nuovo edificio[5].

Gli obelischi sono in granito rosso e la loro altezza totale era di poco più di 3 m. Il corpo principale di entrambi si appoggia su una base a forma di tronco di piramide, più spessa. Le iscrizioni si estendono su tutte le quattro facce dei monumenti.
In effetti la presenza, e anzi la concentrazione, della gens Rutilia a Benevento risulta da più iscrizioni, compresa una fatta incidere proprio da un Rutilio Lupo. Si è suggerito che colui che commissionò gli obelischi fosse Marco Rutilio Lupo, un legatus della legione XIII Gemina, oppure un omonimo personaggio che fu prima prefetto dell'annona (fra il 103 e il 111) e poi prefetto d'Egitto (113-117, sotto Traiano).[13] È plausibile comunque che fosse un beneventano abbiente o potente, tanto da poter far arrivare i due obelischi dall'Egitto.(fonti Wikipedia)

Guida e Raccolta ai  Monumenti di BeneventoWhere stories live. Discover now