Capitolo 8

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«Smettila di tergiversare e dimmi com'è andata questo benedetto giro in moto?», domanda insistente Caitlin.

Stiamo camminando da qualche ora, lungo il percorso, che costeggia il mare, dopo aver pranzato insieme a casa mia.
La prossima volta devo cercare, però, di non far stare troppo tempo insieme Ronan e Caitie, insieme sono due uragani pronti a tutto pur di scoprire.

Per tutta la mattinata non hanno fatto altro che rompermi le scatole su cosa fosse successo quella sera con Declan.
Erano insopportabili, uniti per estirparmi le risposte che alla fine non sono riusciti ad avere.

E quando Ronan - è uscito per le tre, per andare a lavorare - Caitie mi ha proposto una passeggiata per conoscerci.

Bugiarda!

Volevo solo continuare il discorso di prima, è una di quelle persone che ti porta all'esaurimento per quanto è insistente.


« Senti Erin qualcosa è successo, cioè quando lo vedi vuoi scappare. È da una settimana che va avanti così».

Già qualcosa è successo. Mi sono aperta troppo con lui e ora non so se ho fatto bene, da quella notte non ho dormito affatto, rimuginavo se fosse stato la decisione giusta.

È passata una settimana da quando la mia vita ha preso una direzione un tantino diversa da quando sono arrivata qui.
Una settimana da quando ho iniziato un lavoro che sto adorando, e che mi ha fatto incontrare una nuova amica.
Una settimana che ho conosciuto un ragazzo a cui inspiegabilmente mi sento legata nelle viscere.
Ma, è anche una settimana che mi evita.
Da quella fatidica notte non ci siamo più parlati, e lui diciamo, ha preso le distanze.
E forse dovrei esserne contenta.
Contenta perché finalmente ho ottenuto quello che volevo: lui lontano da me.
E allora perché sento questo macigno nel cuore, che non mi lascia tregua. Si è conficcato così a fondo che non riesco a toglierlo.

Forse se ne andrà quando deciderò, di aprire quel cassetto dentro di me, ormai logorato dal tempo, e lasciarlo volare fuori una volta per tutte il mio passato.
E lo so che sarebbe la scelta giusta, ma ho paura.

Paura di leggere negli occhi di quel ragazzo, solo tanta pietà.
Ed è per questo che mi blocco, che non riesco ad correre veramente da lui.
È per questo che mi limito ad osservarlo da lontano senza veramente aver il coraggio di andare da lui e affrontarlo.

«Ehi Erin ci sei?».

Ecco l'ho fato di nuovo, perdermi nel flusso dei pensieri.

Mi giro e trovo Catie osservarmi con sguardo preoccupato. «Eh va bene», le dico sbuffando mentre mi fermo e mi siedo in una panchina gialla che dà sul mare. Da qui si vedono due bambini che rincorrono degli aquiloni con le rispettive famiglie.
«Il giro in moto è andato bene, anche se lui sa essere pesante quando vuole, è davvero legato alla sua moto».
«Sì gli ricorda una persona», le scappa di dire Caitie, infatti quando si accorge di aver detto troppo si porta una mano davanti alla bocca. «Io non ti ho detto niente».
«Tranquilla, il tuo segreto con me è al sicuro».

Anche se devo ammettere che una parte di me sta scalpitando per sapere chi è questa persona.
Perché continuo ad avere questo bisogno di conoscere tutto di lui?

Erin, basta pensarci!

«Comunque dicevi... », mi dice Caitie incitandomi a proseguire, mentre prende posto vicino a me.
«Tutto sommato la serata era partita bene. Abbiamo iniziato a parlare. Mi sono aperta con lui su cose che sa solo il mio migliore amico. Anche Declan mi ha rivelato delle cose». sussurro imbarazzata. «Per esempio su come sia nato il soprannome Kit Kat», rido quando la vedo alzare gli occhi al cielo.

Destini IncrociatiWhere stories live. Discover now