༻ 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈 ༺

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༺ ❝ 𝐒𝐚𝐧𝐚𝐭𝐢𝐨 ❞ ༻

— Healing;

𝐍𝐢𝐦𝐮𝐞'𝐬 𝐏𝐎𝐕

« 𝕾ai quando sarà di ritorno Draco? »

« No Nimue, non ricevo sue lettere da giorni.. » sosprirò Astoria, la preoccupazione nella sua voce era percettibile.

Non mi era per niente d'aiuto, probabilmente la gilda attendeva un gufo da giorni, nel peggiore dei casi da settimane, una risposta che a mio malgrado non stava arrivando.

Un modo per riprendere la mia lettera c'era eccome, andava messo in atto subito, senza pensarci due volte mi alzai di scatto dal letto.

« Ma dove vai? » domandò Astoria impaziente di sapere la mia risposta.

« Vado da Blaise, devo discutere della strategia di gioco che attueremo venerdì prossimo, alla partita di Quidditch. » mentii mentre mi avviai verso la porta, chiudendola subito dopo alle mie spalle.

A passo svelto arrivai nel dormitorio maschile, vi erano una sfilza di targhette in metallo con un numero inciso al centro di ogni porta.

Duecentoventi, duecentoventuno e duecentoventidue.

Merlino abbi pietà di me, fa che non ci sia nessuno.

Spalancai la porta, tralasciando completamente l'idea di bussare e la buona educazione. Nella camera non erano presenti studenti, ciò mi fece tirare un sospiro di puro sollievo. I cinque letti erano posizionati circolarmente, quattro dei quali avevano le lenzuola disfatte.

Non si poteva dire lo stesso del quinto, le cui coperte erano piegate fasciando in modo impeccabile il materasso. Mi avvicinai rapidamente, sollevai le lenzuola, ma l'unica cosa che vedevo era il riflesso del mio volto sul pavimento dal colore simile alla cenere. Tastai il materasso, sollevai il cuscino, controllai persino sotto il tappeto e nell'armadio, ma della lettera non vi era la benché minima traccia. Spostai la mia attenzione sul comodino accanto, era completamente spoglio.

La superficie del legno presentava un incisione, recitava con linee sottili e spezzate "D. Malfoy".

Ora ci divertiamo facendo piccoli atti vandalici Malfoy? Wow, davvero impressionante, vorrei lui fosse qui per esprimere quanto sia ridicolo.

Mi inginocchiai spalancando le piccole ante, ne toccai attentamente le superfici interne, non vi era niente che potesse ricordare neanche vagamente la trama di una pergamena.

Malfoy sembrava essere svanito, e con lui ciò che mi apparteneva. Non lo vedevo più per i corridoi intento ad opprimere gli studenti mezzosangue del primo anno con Vincent e Gregory. Non c'era nessuno che si faceva beffa di Harry durante le lezioni. Blaise e Theodore erano spenti, come se sapessero una verità di cui io non ero a conoscenza. Durante la pausa ricreativa in cortile non c'era nessuno ad afferrare la mano di Astoria. Malfoy non era presente alle lezioni, a pranzo, a cena e agli allenamenti di Quidditch.

Cos'aveva da nascondere?

Un cigolio sommesso a seguito di un rumore sordo interruppe la mia ricerca, trattenni il respiro, ero stata colta con le mani nel sacco.

Dopotutto era ciò che meritavo no? Poteva essere definita divina provvidenza.

Prima ancora che potessi voltarmi una mano mi cinse la spalla, era un tocco sommesso, oserei definirlo familiare, mi voltai aspettando di vedere di fronte a me il viso di Blaise, ma i miei occhi si scontrarono con una visione agghiacciante.

Per un momento percepii ogni cellula del mio corpo pietrificarsi, ogni molecola di plasma raggelarsi e infine il battito cardiaco bloccarsi.

« Cercavi qualcosa sanguemarcio? » il tessuto candido della sua camicia si dipinse di un cremisi vivo, la macchia si estendeva sempre di più sul fianco destro appropriandosi lentamente di ogni centimetro.

« Malfoy, stai sanguinando. » il calore del suo sangue si scontrò contro il palmo della mia mano, impulsivamente cercai invano di bloccare l'emorragia e un urlo soffocato trasalii dalle sue labbra pallide e smorte. Tra un affanno e l'altro lo aiutai a distendersi sul materasso, subito dopo mi allontanai in modo repentino da lui.

« Ti chiamo Astoria e devo avvisare l'infermeria, ora! » alzai la voce nel panico.

« Non é necessario. » la sua voce era irriconoscibile.

Prima ancora che potessi lasciare la stanza e avvisare qualcuno Malfoy perse i sensi. Mi precipitai verso il suo corpo, i miei muscoli erano rigidi.

Bottone dopo bottone intravidi la sua pelle lacerata e madida di sudore.

Analizzai la ferita, era profonda e non era stata medicata con la giusta cura, sembrava il risultato di un contro incantesimo fallito.

Disinfettai la zona e dopodiché tentai di curarla con qualsiasi tipo di incantesimo di guarigione che mi veniva in mente, ma non ebbero alcun effetto. Perse così tanto sangue che le lenzuola immacolate su cui il suo corpo giaceva si tinsero di rosso.

Cercai nei meandri della mia mente un incantesimo che potesse essermi d'aiuto, « Vulnera Sanentur, Vulnera Sanentur.. » iniziai a recitare la formula sottovoce, ancora e ancora, ma ogni tentativo era vano, la ferita si ricuciva per alcuni secondi ma subito dopo si riapriva sempre di più lasciando esposti i tessuti della zona.

Tentai di calmare il mio respiro con scarsi risultati, c'era qualcosa che avrei potuto fare? É questa la sensazione che si percepisce quando ci si sente inermi?

Poi uno spiraglio di luce mi illuminò la via, ravvivando delle memorie che la mia mente custodiva accuratamente nell'oscurità.

Mi precipitai alla scrivania, i filtri di vetro cinguettavano tra loro mentre versavo ogni composto, mischiandolo nella giusta misura nel calderone. Preparai il fango curativo che Neil e Devin avevano formulato appositamente per curarmi al termine degli allenamenti intensivi a cui la gilda ci sottoponeva.

Nessuna formula o contro incantesimo aveva la capacità di guarirci dalle nostre stesse maledizioni, quel fango era miracoloso perché era l'unica via che poteva garantirci un risultato promettente.

"Non ti farà tornare la pelle totalmente uniforme, lascerà una cicatrice superficiale Nimue, ma é utile per curare ogni tipo di ferita." mi diceva Devin, "persino quelle provocate da noi Wyltt e dalla nostra magia." aggiungeva sempre Neil rassicurandomi.

Era come se quella memoria fosse stata accuratamente inserita nella mia mente, sentivo le voci dei miei fratelli ma non riuscivo a rammentare quando avessero pronunciato quelle frasi. Percepivo come se si trattasse di un ricordo corrotto, ogni parola era una casella vuota e priva di significato.

Un rivolo di sudore freddo mi attraversò il viso mentre versavo il composto in modo omogeneo sulla lesione, massaggiandolo delicatamente. Dopo alcuni minuti percepii le cellule della sua pelle che si rigeneravano, uniformandosi nuovamente.

La presa letale che la tensione possedeva sul mio corpo si allentò lentamente donandomi tregua.

Mi voltai dall'altro lato della stanza e all'angolo accanto alla porta giacevano delle valigie, rovistai in ognuna di esse e accuratamente nascosta tra le pagine di un libro trovai la lettera della gilda. Una cosa é certa: era stata aperta, la busta era strappata e lo stemma della gilda in ceralacca rotto.

La riposi nella tasca della toga e mi avviai nuovamente verso la scrivania, presi una pergamena pulita e una piuma. La biro danzava sulla superficie, dopodiché chiusi la pergamena adagiandola sul comodino di Malfoy.

Gli rivolsi un ultimo sguardo, con la punta dei polpastrelli sfiorai i lembi di pelle diafana su cui prese posto la sporgenza sottile come una lama.

« Ora non siamo più così diversi Malfoy. » mi sfuggì sottovoce, contemplando le cicatrici che giacevano sulla mia pelle.

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⏰ Last updated: Nov 15, 2023 ⏰

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Cult of Chaos; Draco MalfoyWhere stories live. Discover now