༻ 𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐈𝐈𝐈 ༺

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༺ ❝ 𝐒𝐢𝐜 𝐏𝐚𝐫𝐯𝐢𝐬 𝐌𝐚𝐠𝐧𝐚 ❞ ༻

— Greatness from small beginnings;

𝐍𝐢𝐦𝐮𝐞'𝐬 𝐏𝐎𝐕

« 𝕾ono qui da settimane oramai professore, ed é come se la mia ricerca non stesse dando i giusti risultati. »

«Tutto ciò che la circonda é una risposta, deve solo saper ascoltare. » si limitò a rispondere.

Lasciai l'ufficio di Silente con ancora più domande. Ogni sua frase era un quesito, un enigma celato che acquisiva un vero e proprio senso solo dopo.

Silente mi aveva raccomandato di conoscere colui che definivano il prescelto, credo sia alquanto egocentrico come nome, mi ha assicurato che si tratta bensì di un esponente fondamentale per continuare la mia ricerca.

Attraversai i corridoi a passo svelto, dirigendomi verso il dormitorio dei Grifondoro, Silente mi aveva dato il permesso di infrangere una delle regole dandomi la possibilità di accedere in qualsiasi Sala Comune cosicché io possa svolgere al meglio le mie indagini. Pronunciai la password e oltrepassai l'uscio della porta.

Lo stile dei Grifondoro me lo immaginavo pretenzioso ma confortante, mi guardai attorno, la Sala Comune era decorata da dipinti e alcuni arazzi di un rosso fuoco avvolgente che tappezzavano le pareti, adornate da minuziosi dettagli in oro, nonostante ciò aveva qualcosa di rustico.

La mia presenza in quella Sala maestosa sembrò sconvolgere un gruppo di Grifondoro, lo stemma impresso sulla mia veste aveva sin da subito attirato l'attenzione. Probabilmente erano studenti del primo anno e a mio malgrado mi riservarono degli sguardi decisamente poco carini. Le mie labbra si schiusero in un flebile sorriso di rimando, non potevo fare molto dati i pregiudizi che i Serpeverde erano costretti a subire ogni giorno.

Tutto il male che popola la nostra Casa non mi stupisce affatto, non é giustificabile ma dover vivere ogni giorno circondati dall'odio e dalla vergogna era estenuante. Eravamo destinati al giudizio negativo, indossavamo una corona.

Una corona di spine.

Eppure, per la prima volta mi sentivo parte integrante di qualcosa.

Un tocco leggero sulla mia spalla destra assolse ogni mia riflessione. Voltandomi trovai una ragazza dal viso dolce e privo di trucco, cercò di non dare nell'occhio mentre con il gomito colpiva l'avambraccio del ragazzo accanto a lei per attirare la sua attenzione, delle minuscole lentiggini e dei capelli di un biondo ramato intenso gli incorniciavano il volto, i suoi occhi chiari e distratti erano intenti a perlustrare la Sala, tanto da tralasciare la mia presenza.

« Hermione, vedi la ragazza là giù? Potrebbe essere lei! » annunciò soddisfatto il ragazzo.

« Ron, » la ragazza fece una piccola pausa, « lei é qui, di fronte a noi. » sospirò con un velo d'esasperazione.

« Oh.. » il ragazzo si voltò verso di me e un lieve sorriso si spaziò sul mio volto, la scena era alquanto buffa.

La ragazza rivolse il suo sguardo colmo d'adorazione verso di me, tese la sua mano pallida, e si presentò, « É un immenso piacere conoscerti Nimue, io sono Hermione Granger. »

Afferrai la sua mano, dopodiché lo sguardo di Hermione si posò su un terzo ragazzo dai capelli scuri e arruffati, indossava degli occhiali dalla forma circolare, era a pochi centimetri da loro seduto su un divano in velluto rosso, intento a divorare ogni frase del libro di pozioni, la cui copertina era sbiadita in alcuni punti.

Lui era il prescelto?

« Harry. » lo richiamò Hermione, dopodiché spiegò sottovoce, lei é « Nimue Wyllt, discendete diretta del grande Merlino. »

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Mentre ci dirigevamo ad Hogsmade, Hermione mi aveva spiegato che il pub "Tre Manici di Scopa" era dotato di un sistema magico che offriva ai propri clienti la più totale riservatezza, permetteva infatti di poter comunicare senza essere sentiti.

Il pub possedeva due piani, le mura erano in pietra, uno dei lati era interamente adornato da teste di cervi.

Quale barbarità. Sarebbe un posto delizioso se non fosse per questo piccolo dettaglio.

« Di che genere di magia si tratta quella che stanno utilizzando Nimue? » mi interrogò Harry.

Presi un respiro profondo, « Di certo non si tratta del tipo di magia che vi insegnano ad Hogwarts, si tratta bensì di magia Oscura, su questo non ci sono dubbi. »

« Avete una minima idea di chi potrebbe esserci dietro tutto questo? » domandò Hermione intenta a girare il contenuto della tazzina con un cucchiaino.

« Non sappiamo ancora che tipo di minaccia incombe su di noi, la gilda mi ha trasferito perché sembra proprio che l'origine di tutto quel male sembra provenire da Hogwarts, » buttai giù un sorso di Burrobirra, aveva un sapore mai sentito prima, era molto dolce, ma non abbastanza da definirlo stucchevole, « nonostante ciò, non abbiamo la minima certezza su chi potrebbe essere il responsabile di tutto ciò. Non ho notizie della gilda da settimane. »

Un momento.

Non vedevo Draco da giorni, alle lezioni non era presente, non era accanto ad Astoria in cortile, e aveva la mia lettera con sé. Era una lettera della gilda, ne ero sicura, e dovevo riprendermela il prima possibile.

« Nimue? » mi richiamò Hermione con un velo di preoccupazione « va tutto bene? », allungai la mano verso la sua e afferrandola dolcemente scossi la testa annuendo, tentando di rassicurarla.

Le lettere che la gilda mi recapitava erano tutte protette da un sistema di sicurezza magico che faccia si che solo il destinatario della lettera possa leggerne il contenuto, mentre a chiunque altro apparirà come una pergamena completamente vuota.

Mi chiedo se con lui il sistema di sicurezza ha funzionato.

« Quindi tutto ciò che sappiamo é che delle forze oscure di cui non conosciamo la provenienza stanno mettendo a repentaglio la sicurezza del mondo Magico e quello Babbano? »

« É esattamente quello che stavamo dicendo da mezz'ora Ron. » affermò Hermione cercando di utilizzare un tono cordiale.

« Credo proprio che ci sia ancora una volta Voldemort dietro a tutto questo, lui e i suoi scagnozzi, probabilmente Malfoy é coinvolto in tutto questo. » disse Harry come se stesse affermando l'ovvio.

« No Harry, come può un codardo come Malfoy far parte di un'organizzazione di quel calibro? » controbatté Hermione contrariata.

« Harry pensaci, Hermione ha ragione, Malfoy ha paura della sua stessa ombra. » affermò Ron.

Rimasi in silenzio per un po' contemplando la situazione, Malfoy era un codardo ma effettivamente fin dove si sarebbe potuto spingere?

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Cult of Chaos; Draco MalfoyWhere stories live. Discover now