capitolo tre

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Il giorno successivo Yugyeom ignorò Jaebeom per tutto il tempo.

"Buongiorno"

Nessuna risposta.

"Come stai?"

Nessuna risposta.

"Non puoi mica ignorarmi per sempre."

Nessuna risposta.

Ad un certo punto la situazione si fece così frustrante che Jaebeom decise di sdraiarsi sulla scrivania dell'altro e di distrarlo così che il più giovane sarebbe stato costretto almeno a guardarlo. Si sdraiò proprio sui documenti di Yugyeom e  scelse di ignorare lo sguardo che ricevette dall'altro.

"Disegnami come una delle tue ragazze francesi", sussurrò Jaebeom e Yugyeom si maledisse per aver sorriso, ma Jaebeom sembrava proprio un idiota messo in  quella posizione. E quando lo vide cadere dalla scrivania perchè aveva spostato il sedere un po' troppo indietro non riuscì proprio ad impedirsi di ridere e rise così tanto che le lacrime gli rigarono il viso.

"Oh mio dio! Stai bene?", chiese, anche se era difficile capire cosa stesse dicendo visto che non smetteva di ridere. Jaebeom grugnì sdraiato sul pavimento e tentò di mettersi seduto ma quello fu il momento in cui si rese conto quanto si fosse fatto male per via della caduta e decise che tutto ad un tratto il pavimento era diventato stranamente più comodo.

"Tornerai a parlarmi di nuovo?", chiese qualche secondo dopo e Yugyeom si zittì.

"Ti preeego?"

"Diamine, va bene", il più giovane sospirò e si alzò per aiutare Jaebeom.

"Grazie", Jaebeom sorrise. Yugyeom sorrise nel vederlo così spettinato e gli rimise a posto i capelli.

Un sonoro urletto li fece sussultare entrambi.

"Gli parli di nuovo!", urlò Jackson, prima di ricordarsi che oltre loro c'erano anche della altre persone su quello stesso piano.

"Oh sì", Jaebeom strizzò le guance del più giovane prima che la sua mano venisse allontanata bruscamente.

"Comunque!", l'esuberante biondo battè le mani, "Yugyeom, quel bono con le gambe lunghe sarà qui da un momento all'altro quindi ti conviene andare a prenderlo prima che lo faccia io."

"Quel bono con...Chi?!"

Yugyeom fulminò Jackson con lo sguardo prima di spiegare a Jaebeom di chi stessero parlando.

"Abbiamo fatto qualche ricerca su quel tizio, quel Bhuwakul, e diamine ha un paio di gambe che...e stando al suo status su Facebook è pure single", ammiccò.

Jackson annuì. "Se Yugyeom non lo avesse prenotato per primo adesso sarei io a fargli il colloquio ma adesso sarà quel bastardo a farglielo."

"Siete davvero incredibili, voi due.", Jaebeom scosse la testa.

"Lo sappiamo", dissero entrambi all'unisono.

"Se volete scusarmi, vado ad incontrarlo", disse Yugyeom , per poi uscire in tutta fretta dall'ufficio per andare a prendere l'ascensore.

"Farai un colloquio anche a Youngjae o lo hai già assunto?"

Jaebeom fu sorpreso da come Jackson fosse andato proprio dritto al punto senza farsi troppi problemi.

"Verrà qui tra mezz'ora, e sì, farà un colloquio."

Jackson annuì. "Non dimenticarti del tuo appuntamento con il signor Pak, più tardi."

Jaebeom gemette: era stato così preso dal pensare al colloquio che si era completamente dimenticato di avere quell'impegno.

"Potresti ripetermi a che ora è?"

"Fra tre ore", e detto questo Jackson andò via, dicendo che aveva delle cose da preparare per la sua presentazione.

Jaebeom prese l'ascensore per raggiungere il suo ufficio e decise di rileggere il file del signor Pak mentre aspettava che Youngjae arrivasse. Il signor Pak voleva che lo aiutassero a promuovere il suo nuovo sapone e lozione per il corpo: non sarebbe stato troppo difficile visto che si trattava di un marchio molto rinomato. Ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, si sentì bussare alla porta.

Youngjae.

Si sistemò per bene cravatta e capelli prima di dirgli di entrare. La porta si aprì con uno scricchiolio, e Youngjae, entrando, fece una leggera smorfia a sentire quel suono.

"Buongiorno, lieto di conoscerla", disse per poi fare un inchino.

"Siediti pure", l'altro indicò la sedia vuota. Youngjae annuì e fece come richiesto.

Jaebeom ne approfittò per studiare un po' Youngjae: non era cambiato molto dai tempi del liceo, eccetto per i suoi capelli che erano adesso castano chiaro.

Si diedero una stretta di mano e Jaebeom trasalì nel fare quel movimento perchè la schiena gli faceva ancora male dopo la sua caduta estremamente aggraziata di poco prima.

"Va tutto bene?", chiese Youngjae, un po' preoccupato.

"Sì, stamattina sono caduto giù da una scrivania", spiegò Jaebeom ma nello stesso istante in cui disse quelle parole realizzò quanto strane queste potessero suonare.

"Non era la mia scrivania", cercò di rimediare, ma ovviamente non ci riuscì.

"Okay", Youngjae annuì imbarazzato.

Jaebeom tossì e prese tra le mani la domanda di lavoro di Youngjae.

"Hai mai lavorato per un'agenzia pubblicitaria?"

"Sì, per due anni con esattezza."

"Perchè hai smesso?"

L'altro si irrigidì visibilmente, cosa che fece solamente incuriosire Jaebeom ancora di più.

"Preferirei non parlarne ma le assicuro che non ha avuto nulla a che vedere con il modo in cui svolgevo il mio lavoro."

La risposta non era stata molto soddisfacente, ma Jaebeom non voleva insistere troppo.

"Questo lo vedremo. Come mai vorresti lavorare qui?"

Le domande andarono avanti per tutta l'ora successiva. Jaebeom era grato che Youngjae sembrasse completamente ignaro di chi lui fosse.
Dopo il colloquio Jaebeom disse a Youngjae che gli avrebbe concesso una chance e il ragazzo sorrise radioso prima di ringraziarlo più e più volte di seguito.

Il suo sorriso era la cosa che Jaebeom aveva amato di più allora, quella cosa di lui che non vedeva l'ora di vedere ogni giorno. Era così felice ogni volta che aveva l'opportunità di vedere o sentire anche solo una piccola risata da parte dell'altro.
Adesso non sentiva proprio nulla.

Prima di andare via Youngjae guardò di nuovo Jaebeom in viso.

"Spero che non le dispiaccia se glielo chiedo, ma ci siamo già incontrati per caso? Ha un viso che mi sembra proprio familiare..."

L'altro smise di fare ciò che stava facendo e lentamente alzò il viso verso Youngjae, un finto sorriso che si dipinse sulle sue labbra.

"No, non credo proprio."

N/A:
Ironico come mentre stavo scrivendo le ultime battute mi sia partita "Gone" di Rosé e proprio mentre scrivevo la battuta di Youngjae lei abbia cantato "I thought that you'd remember, but it seems that you forgot, it's hard for me to blame you when you were already lost". E niente, ho pensato che calzasse proprio a pennello, lol.

Sunshine | 2Jae (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora