prologo

17 3 0
                                    

TW: BULLISMO, VIOLENZA E OMOFOBIA

9 anni fa

"Scusami", mormorò Jaebeom andando di nuovo a sbattere contro qualcuno. Correva verso la sua classe, ma non era un'impresa per niente facile, visto che gli altri studenti non volevano proprio darsi una mossa e togliersi di mezzo. Era così di fretta che non notò la piccola busta gialla cadere fuori dalla sua tasca. Si accorse di averla perduta solo all'ora di pranzo. 

Jaebeom sedeva con i suoi amici Jackson e Yugyeom attorno ad un piccolo tavolo nella mensa. Quei due stavano parlando di qualcosa, forse di compiti, ma lui li stava ascoltando appena. Continuava a lanciare occhiate furtive verso un altro studente, che sedeva dalla parte opposta dell'ampia stanza.

Choi Youngjae.

Quel ragazzo aveva la sua totale e completa attenzione da quando Jaebeom lo aveva incontrato per la prima volta in classe e in men che non si dica, si era preso una cotta per lui.  Ma come non avrebbe potuto farlo? Quel ragazzino era il sole fatto persona: faceva sempre spuntare un sorriso sulle labbra degli altri.

"Hey Jaebeom, ci sei? Ci stai ascoltando?" Jackson lo colpì leggermente su una spalla. Lentamente Jaebeom portò il suo sguardo sull'amico. Il ragazzo biondo lo osservava, un'espressione perplessa sul viso, e Jaebeom si scusò per non aver loro rivolto la parola. I suoi amici sospirarono rassegnati: non era certo la prima volta.

"Hey voi! Ascoltatemi tutti! Occhi su di me!", urlò una voce. Era uno degli amici di Youngjae.

Immediatamente l'attenzione fu tutta sul ragazzo che sembrava quasi brillare sotto gli sguardi di tutti, come se fossero dei riflettori. Ma c'era qualcosa nella sua espressione che a Jaebeom non piaceva per niente. 

"Ho trovato qualcosa di molto interessante oggi in corridoio", continuò. Salì sul tavolo e si rovistò le tasche dei jeans alla ricerca di qualcosa. Finalmente trovò quel qualcosa. E non appena Jaebeom posò gli occhi sull'involucro giallo che questo stringeva tra le mani, il suo cuore cominciò a battere più velocemente, freneticamente. Non poteva essere. No, non era possibile.

L'amico di Youngjae aprì la busta e si schiarì la gola. Rivolse un sorriso perfido a Jaebeom, che si sentì mancare il fiato non appena realizzò cosa stava per succedere.

"Caro Youngjae", iniziò, "onestamente non so neanche da dove iniziare. Forse dicendoti che la tua risata fa sempre sorridere anche me? Tu non ne hai idea, ma ogni volta che sento la tua meravigliosa risata è come se il sole diventasse ancora più luminoso. Non sono il tipo di persona che esprime i propri sentimenti, soprattutto se romantici, ma tanto non leggerai mai questa lettera. O almeno lo spero. "

L'intera mensa era immersa nel più profondo silenzio, tutti volevano sapere il resto e osservavano il ragazzo con impazienza, mentre Jaebeom aveva solo voglia di piangere.

"Ti sto praticamente confessando i miei sentimenti. Naturalmente so che non ricambierai mai. Cavolo, non penso neanche che tu sappia che io esisto, ma come ho detto prima, non leggerai mai ciò che sto scrivendo, avevo solo bisogno di liberarmi di questo peso. Mi stavo tenendo dentro questi sentimenti da Dio solo sa quanto. Ma tornando al punto, io...credo di amarti, Youngjae.

Per sempre tuo,
Jaebeom."

Le lacrime erano visibili negli occhi di Jaebeom mentre tutti lo guardavano esterrefatti. Jackson e Yugyeom stavano praticamente ribollendo di rabbia mentre fulminavano con lo sguardo il ragazzo che aveva appena letto la lettera del loro amico davanti a tutta la scuola.

Successe tutto in fretta. Youngjae si alzò in piedi, ma uno dei suoi amici lo tirò di nuovo giù sulla sedia. Gli studenti iniziarono a ridere, bisbigliare e perfino ad urlare contro Jaebeom.

Sunshine | 2Jae (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora