Ma non aveva soldi nemmeno per una sdraio e una limonata al chiosco, si accontentava di un asciugamano steso sulla sabbia e una bottiglietta d'acqua comprata alle macchinette automatiche di uno dei tanti musei che visitava ogni giorno.
"Che c'entro io con le loro feste nei privé delle discoteche e i loro hotel di lusso?"
Pensava, mentre con un calcolo approssimativo stimava che con gli stessi soldi con cui un pilota passa 4 giorni in un albergo, lei e la sua famiglia avrebbero affittato una casetta in un camping per un anno intero.
Da quando ha finito l'università, i soldi non sono più un problema per Elsa, ma il modo di pensare, di ragionare e di dare priorità alle cose, l'ha imparato da piccola in una famiglia normale che faveva dei sacrifici per pagare il mutuo della casa, e non può dimenticarlo.
Nella sua testa suona ancora quella canzone:
Champagne and rolled-up notes
Prenups and broken homes
Surrounded, but still alone
Let's leave the party

We don't fit in well
'Cause we are just ourselves
That's not who we are
We are not beautiful, beautiful people

Pensa che semplicemente non può sentirsi a suo agio in mezzo a fiumi di champagne, abiti firmati e orologi che costano più di quanto suo nonno abbia guadagnato in tutta una vita di lavoro come calzolaio.

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Per più di due giorni Elsa non ha più ripensato alla proposta che George le aveva fatto giovedì.
Ma in quel momento, con addosso la tuta nera allacciata fino al collo e il casco, seduta dentro alla medical car (anche quella rigorosamente nera) parcheggiata al sole sotto i 38 gradi dell'Hungaroring, ferma lì dalla gara di Formula 2 della mattina, senza poter fare altro che ascoltare i motori che sfrecciano sul rettilineo e le comunicazioni radio, in quel momento, come un miraggio, si immagina in costume da bagno, cullata dalle onde del mare.
Ha troppo caldo, sente che sta perdendo la concentrazione. Cerca di resistere, ma poi pensa che infondo è già pronta, non ha bisogno di controllare tutto, come fanno i suoi colleghi seduti al muretto con pantaloncini corti, maglietta e bottigliette d'acqua: deve solo aspettare la chiamata in radio, il pilota della medical car la porterà sul luogo dell'eventuale incidente, e poi con un po' di adrenalina farà il resto.
Questo pensiero stacca definitivamente gli ultimi neuroni ancora concentrati, e i suoi pensieri cominciano a vagolare incontrollati nella sua mente.

Sente il rumore la sabbia sotto i piedi, e il sapore dell'aria ventilata dalla brezza del mare. Le carte da gioco tra le dita e le risate perché non riusciva a contare i punti a Scala 40. La leggerezza mentre correva per cercare di far volare un aquilone bucato, areodinamico quanto una vasca da bagno, con papà faceva il tifo per lei seduto sulla sdraio "dagli più corda! Dagli più corda! Vai che ce la fa, adesso prende il vento!" e poi giù a ridere perché il filo si era impigliato al palo dell' ombrellone di qualche turista tedesco.
Se sai vivere e lavorare ogni con un sorriso e un po' di leggerezza, l'allegria non va mai in vacanza, ma forse in vacanza ce n'è ancora di più.

Finita la gara si ritrova seduta a un tavolo di un locale a festeggiare il podio di Lando e Charles.
"Sempre in mezzo ai bambini eh?" le dice Carlos dandole scherzosamente una pacca sulla schiena, mentre si siede al tavolo con loro. Ogni volta coglie sempre l'occasione per vantarsi di avere qualche anno in più degli altri, gli piace fare la figura del ragazzo maturo e saggio, ma in realtà scherza e gioca come un bambino, ancora più degli altri.
"Allora? Dove andiamo in vacanza?"
Chiede Lando, cambiando argomento di conversazione un po' dal nulla, ma con un motivo ben preciso: vuole che se ne parli ora, mentre anche Carlos è presente, in modo che sia invitato anche lui.
George risponde subito: "Ragazzi, ho visto un posto in Grecia che è troppo bello. Dobbiamo andarci. È un'isola stupenda, con mare meraviglioso, ci sono i delfini, e si possono anche fare immersioni in una grotta con le stelle marine! "
"Mi piace, ci sto!" risponde subito Charles.
Lando in realtà non è entusiasta della meta, ma vuole andare divertirsi con loro: "Sì, vengo anch'io!" dice rispondendo a George, ma inconsapevolmente rivolto verso Carlos.
"Ovviamente puoi venire anche tu, Carlos" risponde George, lo spagnolo sorride, accetta e ringrazia.
"Alex?" chiede George.
"Ragazzi... Per me può anche andare bene... Ma dobbiamo trovare un modo per essere discreti... Avete idea del casino che salta fuori se si scopre che siamo tutti insieme in un albergo? Verremo assaltati e passeremo 7 giorni a scappare dalla gente, altro che stelle marine e delfini!"
"Ok, è giusto! Ha ragione, dobbiamo trovare un modo. Lando? " risponde Carlos.
"Elsa?" chiede Lando, come ricordandosi per caso che c'era anche lei seduta al loro tavolo.
"Ciuchino?" risponde lei, non sapendo rinunciare alla battuta.
Scoppiano tutti a ridere.
"Si infatti, Elsa, cosa ne pensi?" chiede George.
"Ehm... Non saprei come potreste fare... Cercate un albergo discreto? Buttate i cellulari in mare appena arrivate e vi dimenticate dell'esistenza dei social? Dovreste chiedere consigli alle vostre P.R io non ne so molto..."
"Si ok, ma intendevamo cosa ne pensi della vacanza. Tu vieni con noi, no?" chiede Charles come se fosse già deciso.
"Io in realtà ... Sinceramente credo che vi sarei solo di impiccio. Voi siete giovani, ricchi e avete tanta energia per divertirvi nelle discoteche e rimorchiare dieci ragazze alla volta... Io già mi sento vecchia in confronto a voi, e non sono mai stata in discoteca da adolescente, figuriamoci se è il caso di iniziare ora... Poi gli hotel cinque stelle super lusso... Beh, non sono proprio il mio ambiente naturale, ecco. Ma voi andate a divertirvi e mandatemi un selfie coi delfini! "
" Ma no Elsa, dai devi venire anche tu... Poi dai, è evidente che siamo troppo scemi per tenerci fuori dai guai senza combinare casini per una settimana intera... devi venire a tenerci d'occhio, per il nostro bene!"
Ridono tutti di nuovo.

Alla fine della serata, senza aver bevuto nulla di diverso da una birra analcolica, forse un po' per sfinimento, si lascia convincere.

E dopo aver discusso per ore tra una birra e l'altra per quale hotel scegliere, alle 2 di notte si guardano e in silenzio, a gesti, scelgono chi si occuperà dell'organizzazione.
"un posto informale, discreto e comodo, prenota e facci sapere" scrivono in un biglietto che lasciano accanto alla faccia di Alex, che si è addormentato un'ora fa con la faccia sul tavolino del bar.
Poi si nascondono dietro l'angolo e aspettano di vedere la sua faccia quando il cameriere va a svegliarlo per poter chiudere il locale.

Are You Ok || Formula 1Donde viven las historias. Descúbrelo ahora