9 - Malintesi & Appuntamenti

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"Le cose non funzionano per me. Ti chiedi perché? Perché non sono abbastanza bravo, non me lo merito. Io non merito te, Harry. Hai cercato di essere mio amico, hai sopportato la mia merda, mi hai lasciato dormire nel tuo letto quando ero ubriaco. Sei solo troppo..." Louis si interruppe, alzandosi in piedi per allontanarsi ancora di più da Harry. "Dovresti andartene."

"Lou." iniziò Harry. "Non sono davvero così eccezionale. E semmai, io non merito-"

"-Smettila, per favore. Lo sei e ti meriti tutto, non dirlo nemmeno per scherzo, Popstar. Ora davvero, dovresti andare a casa." Louis si guardò i piedi, evitando di nuovo il contatto visivo con Harry.

Harry scosse la testa e rimase dov'era. "Mi hai detto che ti ho reso meno triste. Se è vero, allora perché stai cercando di liberarti di me?" Chiese dolcemente.

Louis finalmente alzò lo sguardo per incontrare quello preoccupato di Harry, i suoi occhi privi del loro solito scintillio. "Perché preferirei essere triste che farmi male alla fine." Dichiarò con fermezza.

Harry ancora non capiva. Si sentiva davvero stupido, ma allo stesso tempo Louis era criptico e vago ed Harry non riusciva a capirlo. "Puoi essere schietto per un secondo? Per favore? Alzare le tue speranze su cosa? Ferito da cosa? Perché non pensi di meritare di essere felice, Louis? Sono così confuso, ho bisogno di spiegazioni." Disse, suonando quasi come se lo stesse implorando.

"Mi piaci Harry. Molto, in realtà. So che non sembra, ma è così. Non provo cose per nessuno da molto tempo perché è sempre finita male. Ma poi, ti sei presentato tu e sei stato così gentile con me. Non volevo ricredermi sul fatto che ti piacessi anche io, okay? Sei soddisfatto? È stupido e io sono un perdente, lo so. Ora per favore, penso di essermi ridicolizzato abbastanza, non hai bisogno di continuare a concedermi questa amicizia per pietà perché ti senti male per me."

Harry si passò le dita tra i ricci. "Louis! L'unica ragione per cui sono stato gentile è perché anche tu mi piaci! Non perché mi sento male per te o perché ti compatisco! Pensavo di averlo reso dolorosamente ovvio e fosse per questo che mi evitavi. Non sapevo che ti importasse davvero di me." Spiegò Harry. Camminò verso Louis, sentendosi di nuovo nervoso.

Sembrava che Louis avesse appena sentito la cosa più pazza di tutto il mondo. Le sue sopracciglia erano fortemente corrugate e le sue labbra socchiuse, sembrava che tutto il suo corpo si stesse rilassando. "Che diavolo sta succedendo? Hai appena detto che ti piacevo anche io?" Chiese Louis con una risata incredula.

Anche Harry non poté fare a meno di ridere, coprendosi il viso con le mani. "Sì!" Gridò tra le dita. "Voglio dire, sono gentile, ma nessuno è così gentile, a meno che non gli piaci!"

"Pensavo solo che ti sentissi male per me fin dall'inizio. Non sapevo- merda. Sono così felice che tu sia venuto qui per urlarmi contro, perché ora so che ti piaccio davvero e io non mi sento più così di merda." Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra. "Sempre di merda, ma meglio."

"Ecco perché sono qui, per farti sentire meno di merda." Harry sorrise orgoglioso, guardando il bel ragazzo.

"Mi sento letteralmente come se fossi drogato o qualcosa del genere, questa è la cazzo di cosa più strana di sempre." Louis scosse la testa. "Cosa facciamo d'ora in poi?"

Harry rise con un'alzata di spalle, facendo girare uno dei suoi anelli al dito. "Suppongo che il prossimo passo sia che tu smetta di ignorarmi." Lo prese in giro Harry, guadagnandosi un'occhiataccia. "Sto scherzando, calmati tigre."

Louis roteò gli occhi. "Sì, ah ah, molto divertente."

"Non ho mai avuto niente di simile, quindi, in tutta serietà, non so cosa fare." Disse dolcemente Harry, scrollando le spalle.

"Che ne dici di un appuntamento?" Propose Louis.

Harry sentì il suo cuore saltare un battito mentre un sorriso si allargava sul suo viso. "Un appuntamento? Davvero?" Chiese. "È stato veloce."

Louis annuì. "Sì, davvero. Non perdo più altro tempo, Popstar. Potrei anche rischiare, considerando che ti piaccio davvero, giusto?" Chiese con un sorrisetto, un'espressione che ad Harry era mancata senza nemmeno saperlo.

"Giusto." Harry sorrise. "Allora la risposta è sì."

"Bene. Voglio dire, fantastico. Grazie, Haz." Louis mormorò, tutto il suo viso si illuminò.

"Per cosa?"

"Per essere te. E per avermi dato una possibilità." Disse semplicemente Louis.

Harry sapeva di star arrossendo, poteva sentire le sue guance scaldarsi ad ogni parola che fuoriusciva dalla bocca di Louis, ma a questo punto non gli importava. "Ti darò sempre una possibilità, Louis." Disse con un sorriso.

"Maledizione, sei perfetto!" Louis rise.

Harry fece una smorfia e fece una piccola posa. "Ovviamente."

"Non essere arrogante ora, Riccioli d'oro." Louis fece l'occhiolino. "Hai programmi per domani sera? Sembra che prima sia, meglio è per il nostro appuntamento. Organizzerò qualcosa di bello."

"Nessun programma. L'intera giornata è tua." Lo rassicurò Harry.

"Perfetto."

"Allora domani sia. Faresti bene a fare del tuo meglio, Capitano." Disse Harry scherzosamente.

"Oh, Harry, io faccio sempre del mio meglio." Louis gli dedicó un occhiolino.

Harry se ne andò presto, sentendo debolezza alle ginocchia e farfalle nello stomaco per tutta la strada verso casa.

Nel frattempo, Louis stava pregando qualunque Dio conoscesse che le cose finissero bene per lui e Harry.

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🏦⛓️🐨

Angolo autrice:
In questo capitolo di circa 1600 parole succede di tutto: i nostri Larry si confrontano, si riappacificano e rimediano persino un appuntamento, wow 😍!!!
Vi lascio un piccolo promemoria come sempre: votate pure e scrivete qualche commento se vi va.

Chiara xx

Rivals  {L.S.}                                             [Italian Translation]Where stories live. Discover now