L'incidente

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"Come mai i ragazzi non fanno queste cose con me..." incrcociò le braccia rattristita

"Sara forse perchè tu li rifili via tutti? Ma comunque, il sesso com'è stato" disse facendole l'occhiolino

"Non lo abbiamo fatto Marta, non c'è stato sesso" Era passata una settimana, Charles e Virginia si vedevano sempre più spesso ma lui cercava il più possibile di tenerla lontana da Lewis, non voleva che finisse come tutte le sue altre prede, e aveva paura che lo trovasse migliore di lui, forse era più per quello, e si sentiva egoista nel pensarlo, ma avrebbe dovuto presentarli prima o poi, lei era la sua ragazza e lui uno dei suoi amici più stretti. Virginia non aveva ancora parlato alle amiche di Charles, e quando quel giorno s'incontrarono al PUB, decise di farlo anche se volevano andarci cauti, quando però disse loro che non c'era ancora stato sesso...

"Mi sono persa qualcosa? Come mai sto silenzio? Posso prendere una sedia? Grazie"

"Ben arrivata Noe, Marta è la solita esagerata, fa una strage per tutto" Disse Sara bevendo il suo cocktail analcolico alla fragola

"Forse per la tua cultura, sei musulmana devi aspettare per forza, ma per due ragazzi eccitati ed innamorati, non è normale!" Sara avrebbe voluto attaccarla, ma Noemi la bloccò

"Continuo a bere il mio cocktail va" ci avrebbe pensato Virginia, era una testa calda e quando l'attaccavano non ce n'era per nessuno

"Sei proprio forte sai?" disse sorridendole 

"Lo so bene" rise guardando le amiche

"Per sminuire me, devi sminuire una nostra amica nonché una cultura intera, ma poi, saranno cazzi miei se voglio andarci a letto oppure no, mia cara Marta?" Continuò a dire tutto con il sorriso stampato, Marta smise invece di ridere

"Okay, hai vinto, ma siamo tue amiche, perchè ancora no?" sbarrò gli occhi

"Che pettegola che sei!"

"Zitta Noemi" Disse Sara, questa volta bloccandola

"..."

"Okay, è così tanto brutto? Cos'ha, la pancia, è pelato? Tua sorella..."

"Mia sorella cosa Marta" si tolse il sorriso dalla faccia

"È passata, ci aveva già raccontato la storia ma per educazione ti abbiamo assecondata"

"Molto educata sei, veramente!" sbroccò 

"Grazie, ci ha descritto quel tuo 'Charles', ma non era una descrizione, era più un 'non mi piace' 'è brutto' 'si merita di meglio' e molto altro, possiamo vederlo?"

"Andate tutte all'inferno, Sara, tu vai all'inferno dei musulmani, non so se è uguale ai cristiani, oppure diverso. MA PERCHÈ STO PERDENDO TEMPO SONO PURE ATEA!" Finì tutta in un sorso la birra, prese la macchina ed iniziò a guidare, accese la musica e l'alzò talmente forte che persino le altre vetture avrebbero potuto sentirla. La strada era abbastanza buia, e il telefono le suonò, provò a prenderlo ma la borsetta cadde, così guardò un attimo la strada, vide che era dritta e si piegò a prendere il telefono, lo prese e rispose ancora con la testa china

"Pronto?"

"Sorellina, come va?" Era infuriata con Rossella, non fece attenzione alla strada, voleva solo riagganciare, ma così facendo il bracciò le scivolò ed andò in un burrone, non aveva riagganciato e la sorella sentì tutto il rumore, Virginia ancora riusciva a parlare, ma poco dopo perse i sensi, riuscì a dire poche cose 'cercami nella strada a destra dopo il PUB, fai presto perdo sangue e non sento le gambe, ti prego porta Charles'. Rossella era nella sua camera, era con la camicia da notte, si mise la tuta, le scarpe e corse in camera di Charles, bussò più volte ma aprì Lewis

INNAMORATA DI UN PILOTAΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα