CAPITOLO 19 ~ Gelida acqua🦋

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Mi trovai svenuto su una scomoda sedia. Era vuoto. Una stanza vuota. Mi circondavano pareti bianche. La sedia. Un tavolo. E un dado. E non c’era la porta.
Un vuoto silenzioso. Come un sogno. Era un sogno.
Ciò che vedevo era sfocato. Mi muovevo a rallentatore.
La mia mano si diresse verso il dado. Lo prese.  E lo lanciò.
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Fu come mi ero sempre immaginato il teletrasporto.
Il mio cuore iniziò a battere velocemente. Avevo paura della prova che avrei dovuto affrontare e non riuscivo a non tremare. Come facevo a non tremare se mi trovavo davanti ad uno smisurato fiume.
E dall’altra parte c’era il dado.
Un dado bianco. Sull’erba verde. Davanti ad un fiume in piena.
Una prova di forza… o di logica… non sapevo cosa pensare
Camminai sulla riva per cercare un ponte. Ma l’unica cosa che feci in fondo fu calpestare fiori ormai appassiti. Non vedevo niente in lontananza. Decisi di andare verso la foresta, che si trovava nelle vicinanze del fiume. Come un uccello in gabbia, però, mi avevano chiuso all’interno di altissime mura in pietra.
Se fosse stata una prova di forza non ci starei mettendo così tanto tempo a trovare ciò che avrei dovuto combattere.
Iniziai ad arrampicarmi sugli alberi e a staccare rami.
Non sapevo cosa pensare, ma la verità era che non dovevo pensare.
Carichi sulle spalle. Pesanti. Pesanti più del cemento. Più delle pietre. Carichi di legno.
Ciò che ne uscì fu una piccola zattera. Talmente tanto fragile, che da lì a poco si sarebbe potuta ridurre in frantumi. E il fato mi demolì quella minima possibilità, che la mia mente aveva, di attraversare il fiume.
Appena appoggiai la mia unica salvezza tra le acque del fiume, si ridusse in polvere.
Rimaneva solo buttarmi nel fiume.
Scappare, non era un’opzione.
Con i vestiti ancora addosso, mi buttai tra le imponenti onde che nel frattempo si erano venute a creare.
Cercai di muovere gli arti nella gelida acqua, in un intervallo di tempo che sembrava infinito.
Vidi dinnanzi a me le saldres. Come una visione. Come un collegamento d’anima.
Sentivo l’angelo che gridava. Aveva paura. Chiedeva aiuto.
Io potevo aiutarlo solamente attraversando il fiume.
Quando il mio braccio sinistro afferrò la riva opposta, la mia mente smise di funzionare, perché non facevo altro che pensare a quel dado da tirare.

Not Only Two Souls (ITA)Where stories live. Discover now