CAPITOLO 13 ~ La barriera🦋

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Mi alzai. Il freddo iniziava a farsi sentire. Il Sole primaverile non bruciava più sulla pelle.
A piedi attraversai nuovamente il bosco che circondava il campo di fiori.
Vedevo giungere tra i rami degli alberi, gli animali notturni che si rifugiano nelle tenebre.
Che scappavano dalla luce. La luce di un Sole che sacrificava il suo corpo per illuminarci.
Come l’angelo ha sacrificato le sue ali per il mio amore.

Mi presentai al fiume con un mazzo di fiori. Gialli. Rosa. Azzurri.
Man mano che mi avvicinavo alla barriera sentivo la pressione che essa provocava all’anima.
Come un avvertimento. Se oltrepassi la barriera succede ciò che a me è già accaduto.
Non è difficile attraversarla. Basta attraversate un fiumiciattolo nel mezzo di un bosco.
Quanto non è difficile attraversarla, non è difficile che tu venga scoperto.
L’anima viene controllata dai superiori. Ma non è impossibile saper controllare il tuo corpo.
Basta avere una carica negativa dall’altra parte del fiume che attiri te, la carica positiva.
Così riuscii a prendere il controllo della mia anima, e il corpo faceva tutto da solo.
Camminava. Camminava senza fatica. Camminò senza fatica fino ad un punto.
Fino al passo prima del punto di non ritorno.
Riuscivo a vederlo in modo sfocato. Come se la barriera fosse composta d’acqua.
Vedevo una figura bianca. Mancava il contorno delle sue ali bianche. Le ali che avevo io. E al loro posto, lo circondava uno sfondo nero.
Chiusi gli occhi.
Passo o non passo?
Il giudizio divino mi ha dato una seconda possibilità.
Passo o non passo?
Ma io ho bisogno di vederlo.
Passo o non passo?
Sarò destinato alla morte se passo.
Passo o non passo?
Voglio sentire il suo calore.
Passo o non passo?

<<Io non ti consiglierei di non oltrepassare la barriera>>
Un vecchietto si diresse verso di me. La sua mano destra era accompagnata da un bastone e la sua testa da un cappello nero.
<<Sai… mi ricordi molto me da giovane…
Ero molto testardo ma solevo seguire le regole anche se ingiuste…
Ai tempi la barriera era completamente trasparente, e mi bastò incrociare il suo sguardo per innamorarmi.
Sentivo le farfalle nello stomaco, che avevano bisogno di uscire e attraverso le loro ali di sentirsi più libere.
Caro.
Tu attraverso le tue bianche ali ti sentirai libero, e sai come?>>

Il vecchio si era fermato a un metro da me e osservava il limite.
<<Lo vedi che l’angelo è circondato da una figura nera?
Sono le tue ali.
Ve le ho scambiate io.
Vi ho scambiato le ali non per avere una parte dell’altro in vostro possesso.
Ma per vedervi.
Non potete vedervi se non nei sogni.
Come gli animali notturni si rifugiano nelle tenebre, tu ti dovrai rifugiare nei sogni.>>

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