L'INVIDIA DEL CREPUSCOLO: LE CRONACHE DEI QUATTRO REGNI

CAPITOLO 26: FINALMENTE A NERIATH

Gaor e Demus finalmente fecero ritorno a Neriath ed appena varcarono il confine,osservarono  la popolazione, la quale sembrò turbata da ciò che ebbe modo di vedere nel regno di Bloodwood.
Il Lumus alzò la mano destra sopra il suo cavallo bianco, in segno di rispetto per gli abitanti del posto,i quali non ricambiarono il saluto e lo ignorarono.
Gaor guardò la guida spirituale dritta negli occhi e disse:

G:<< Trovi più allegria in un cimitero!
Nel mio regno tale affronto sarebbe stato punito con delle brutali esecuzioni.>>

D:<< Nel tuo regno, Neriath è sempre stata una città democratica e così lo sarà sempre.>>

G:<< Trovo stupida la democrazia, che senso ha far decidere ad ogni abitante, anche a quello più incompetente, le sorti di un regno?>>

D:<< A voi vichinghi piace così tanto dominare a tal punto di farlo anche con i vostri cittadini.
Trovi stupida la democrazia? io invece trovo ridicolo incutere paura, punendo con la morte chi commette degli errori.>>

G:<< Non vedo cosa ci sia di ridicolo nelle mie parole.
La paura è ciò che tiene l'ordine in un regno, che ti piaccia o non.>>

D:<< La paura tiene in pugno solo i codardi.
Il potere logora i peggiori e corrompe i migliori.
Come ti senti quando nel tuo cuore sai che probabilmente i tuoi uomini ti seguono perché sono obbligati e non lo fanno di loro spontanea volontà?>>

G:<< Mi seguono perché la volontà del proprio re è giusta, che cittadini sarebbero se non seguissero il volere del proprio sovrano?>>

D:<< Ti sei risposto da solo, i tuoi uomini sono sudditi e devono obbedire, i miei maghi sono quelli che tu chiami "cittadini" e sono liberi di esprimere la loro volontà.>>

G:<< Siamo su due linee di pensiero completamente diverse amico mio.
Galoppiamo veloci fino a palazzo, alla popolazione ci penseremo dopo aver risolto la faccenda del libro.>>

Demus annuì con il capo e durante il tragitto non fece altro che guardarsi intorno, come se stesse cercando qualcosa,o meglio qualcuno.
Gaor lo notò dopo un po' di tempo e disse:

G:<< Non fai altro che girare la testa in ogni posizione possibile, temi che Ellen non sia più tornata?>>

D:<<Devi sapere che per trecento anni, l'unica cosa che mi ha sempre intimorito è quella di non essere all'altezza di servire gli Dei.
Ora i pericoli sono molti ed Ellen, la giovane maga che mio figlio Halvard adottò, rientra tra essi.>>

G:<<Non posso darti torto, la donna di cui mi sono innamorato in realtà è un mostro e si nutre di sangue.
Pensi che lei provenga dalla città di Cursed Land?>>

D:<<Non ti posso dire con certezza se ciò è vero, i Demoni di quella città infestata non agiscono ormai da più di cinquecento anni e durante la mia longeva vita ho sempre e solo conosciuto il benessere della pace.>>

G:<<Nella tradizione vichinga,la pace non dura mai a lungo.
Ho combattuto molte guerre in passato contro la città di Selafër, eterna rivale del mio regno, Bloodwood.>>

D:<< Sto imparando a conoscere la tua cultura e nonostante noi maghi abbiamo delle usanze completamente diverse, riconosco che entrambi i popoli hanno un obiettivo comune, raggiungere il Valhalla, nella terra di Odino.>>

G:<< Siamo molto più simili di quanto pensi Demus, combattiamo per un bene superiore e ciò di fa onore.>>

D:<< Forse non hai tutti i torti dopotutto.
Siamo davanti al mio palazzo, forza entriamo.>>

Gaor e Demus appena scesero da cavallo, in lontananza udirono una voce famigliare.

VOCE MISTERIOSA:<< È inutile tentare di spezzare l'incantesimo che tiene chiuso il libro.
Io sono l'unico essere che è in grado di aprirlo, vi sto aspettando nella grande sala.>>

G:<<Ellen sei tu?
Non muoverti, sto arrivando!>>

D:<< Aspetta Gaor, potrebbe essere una trappola, non essere avventato!>>

Il vichingo non ascoltò l'avvertimento del Lumus di Neriath e si fiondò velocemente dentro il palazzo.

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CIAO RAGAZZI, SIAMO GIUNTI ALLA FINE DEL CAPITOLO 26.
SARÀ VERAMENTE ELLEN LA VOCE UDITA DA GAOR E DEMUS?
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