Capitolo 36 ~ La prima tappa

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James

Fort Wayne, Indiana, città famosa principalmente per il forte, risalente al 1800, da cui prende il nome.

Ecco qual é la nostra prima tappa.

Il primo luogo dove ci siamo fermati, dopo una lunga giornata di viaggio.

«E'... questo?» domanda però Liz, alla vista del motel di periferia davanti al quale abbiamo appena parcheggiato, visto che è frequentato per lo più da camionisti, drogati e coppie che vogliono nascondere il loro rapporto agli occhi degli altri

«Già piccola, proprio così.
So che non è il massimo, ma almeno passeremo inosservati» sono
quindi costretto a rispondere io, tentando di indorarle la pillola.
Al che lei sospira e afferma

«E va bene... tutto pur di star con voi»

«Totalmente d'accordo» annuisce invece Jesse, estraendo le chiavi dal blocco di accensione

«Bene, allora voi occupatevi dei bagagli, che io vado a fare il check-in» continuo perciò poi, uscendo dall'abitacolo

«Va bene bro».

Dopodiché mi dirigo verso l'ingresso, ma mi arresto momentaneamente nel vedere il receptionist.

Un ragazzo che pare un emo con qualche nota punk e che si sta rollando quella che sembra proprio una canna.

Ma poi scuoto la testa, vado dritto per dritto ed esclamo «Salve, vorrei prenotare una stanza per qualche sera»

«Si, il nome?»

«E' necessario saperlo? Perchè in alternativa, se tu potessi, come dire, evitare di menzionare la mia prenotazione, io potrei anche pagare il doppio» dico, lasciando - non poi cosí tanto accidentalmente - scivolare alcune banconote da una mano all'altra, non potendo assolutamente dare i nostri nominativi.
E come previsto lui risponde

«In questo caso, la mia bocca è cucita» afferrando la mazzetta, da me offerta
«singola o doppia?»

«Doppia»

«Perfetto, ecco a te» afferma, passandomi le chiavi della camera e proprio in quello stesso momento, vedo entrare mio fratello e la nostra ragazza «Oh eccovi, io ho fatto, andiamo?»

«Andiamo» annuiscono loro.
Al che ci dirigiamo a passo spedito verso le scale e subito dopo, verso la nostra stanza, tentando di evitare di scontrarci con qualche losco individuo.

«E così è questa» esclama però poi, Liz, una volta entrati nella piccola e piuttosto antiquata, camera, completa unicamente di moquette, un letto matrimoniale, una sottospecie di poltroncina, piuttosto rovinata e una cassettiera in legno, vecchia quasi sicuramente quanto il forte della città

«Beh dai, pensavo peggio, per essere un motel, frequentato per lo più da criminali e mogli o mariti traditori» commenta invece Jesse, guardandosi attorno, ma non sono così certo sia sincero

«Emh, almeno il letto è comodo» concordo io, sedendomi sul materasso

«E c'è anche una vasca!» grida invece Liz

«Hai visto piccola, tanti bagni rilassanti per te»

«Si... in compenso però la lampada è fulminata» afferma però poi, gettandosi a peso morto sul letto, che scricchiola malamente

«Liz, sei disfattista...
Comunque, domani ti prometto che chiederò che venga cambiata»

«Emh Jamie, solo per sapere, quanto rimarremo qui?»

«Qualche giorno, non possiamo ripartire già domani, ma dobbiamo arrivare in Canada il prima possibile»

«E poi saremo liberi» afferma il mio fratellino, sedendosi al suo fianco e abbracciandola lateralmente

«Già» confermo io, stringendo la sua morbida e minuscola, ma molto curata, mano, nella mia

«Vi amo da impazzire» dice poi lei.
Al che, sorridendo timidamente, noi diciamo in coro

«E noi te».

Angolo Autrice
Ciao ragazzi e ragazze, buona domenica e benvenuti in questo nuovo capitolo, in cui finalmente il trio ha raggiunto un motel in Indiana.
Se vi va stellinate e fatemi sapere che ne pensate.
Inoltre ricordatevi che mercoledì pubblicherò un nuovo capitolo di "Dribbling d'amore".
Ci vediamo tra una settimana, con il prossimo, un bacio, ciao ♥😘

RAPITAWhere stories live. Discover now