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Nel periodo in cui ero ricoverato.
Vennero tutti a trovarmi spesso.
Venne anche Dylan, che sapendo della mia condizione si era preoccupato.
Dovetti inventarmi un paio di scuse, ma alla fine andò bene, anche perché era molto gentile e premuroso.

Provavo a comportarmi normalmente, Hyunjin non si era fatto più sentire.
Per niente.
Era come se fosse sparito nel nulla.

Una volta uscito, provai a cercarlo per un po', ma lui non voleva essere trovato da me.
Lui non mi amava.

Sospirai sistemandomi la bandana tra i capelli.
Può sembrare stupido, ma la portavo tutti i giorni.
Era l'unica cosa che mi era rimasta di lui a parte lo sfondo del telefono e me li tenevo stretti entrambi.
Lui non mi amava.
Ma io la amavo da impazzire.
Non avevo mai fame, mi costringevano gli altri a mangiare.
Prima per le pillole, poi per gli integratori che stavo continuando a prendere perché il mio corpo era ancora abbastanza debole visto che avevano dovuto farmi molte trasfusioni di sangue.

Provavo a vivere normalmente, anche se mi era difficile.
Ogni volta che ero solo piangevo, però avevo già fatto preoccupare tutti troppo.
Non potevo essere un peso così grande.
Guardai la data sul telefono.
Quel giorno facevano esattamente tre mesi che non sentivo  Hyunjin.
Avevo provato a scrivergli e a richiamarlo, ma senza ricevere risposta.
Sembrava gli facessi schifo.
Mi faceva veramente male pensarlo, eppure sembrava così.
Non riuscivo ad avercela con lui, probabilmente la colpa di tutto era stata mia.
Non avrei mai dovuto essere così distratto da non chiudere prima la finestra.
Forse... se non fosse successo... forse in quel momento sarebbe stato con me.
Magari mi avrebbe lasciato comunque, ma sarebbe stato con me.
Tutte le parole, le promesse, i passi in avanti e l'impegno da parte di entrambi erano stato letteralmente buttati nel cesso.

Mi guardai un'ultima volta allo specchio ed uscii dal bagno.
"Ehi Lix buongiorno" mi salutò Minho.
"Sei andato a caccia sta notte?" Chiesi prendendo i miei libri dal letto.
"Si, ero con Jisung"
Annuii.
"Mi ha detto che oggi non ci sei per pranzo" disse guardandomi.
"Avevo promesso tempo fa a Dylan di andare a provare il sushi che hanno aperto, ho sempre rimandato, ma mi sembra brutto continuare a farlo" spiegai.
Lui annuii.
"Lui ti piace?" Mi chiese.
Sospirai.
"È gentile con me"
"Non è quello che ti ho chiesto"
"Non dovresti neanche chiedermelo" dissi nervoso, allontanandomi verso la porta.
"Scusa" mi fermò per un braccio "è che mi fa strano vederti con qualcun'altro"
"Non sono con nessuno io" chiarii "e poi lui non mi ama, non capisco perché dovrei serbare qualche trattamento particolare al suo ricordo, visto che non mi vuole più" dissi a denti stretti.
"Ma Felix, non puoi..."
"Minho, basta, non voglio parlarne. È prima mattina, ho lezione e sarà una lunga giornata. Non rovinarla già da ora" dissi aprendo la porta "buona lezione Minho" uscii dirigendomi verso le scale, senza guardare gli affreschi.
Non riuscivo più a guardarli, mi innervosivano.

Nella sala comune trovai Jisung,Innie e Seungmin che mi aspettavano vicino alla finestra.
"Giorno Lix" mi sorrise l'angelo.
"Ehi" li salutai con un mezzo sorriso.
"Andiamo via prima che arrivi quello lì" borbottò Jisung prendendomi il braccio e trascinandomi via, facendo ridere Seungmin.
"Dici Dylan? Ma che ti ha fatto?" Ridacchiai.
"Senti, non deve piacermi per forza" roteò gli occhi "mi fa venire l'esaurimento, quando parla, quando ti prende il braccio, tenesse le mani a posto. Cos'è un italiano? Non lo giustificherei nemmeno in quel caso e poi puzza da morire"
"Ma cos..."
Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa.

Entrammo in classe e ci mettemmo seduti, dopo qualche minuto arrivò anche Dylan e Jisung sospirò.
Si mise vicino a me, che ero vicino a Jis.
"Hei buongiorno" sorrise.
"Giorno" lo salutai.
"Giorno" salutarono Jeongin e Seungmin da dietro di noi.
Jisung invece scarabocchiava i fogli davanti a lui.
Gli diedi una botta col ginocchio.
"Oh ciao Dylan, non ti avevo visto" c'era un tocco di ironia nella sua voce, ma meglio di niente.

Alla fine delle lezioni, Jisung Seung e Inni raggiunsero gli altri a mensa, mentre io seguii Dylan per andare al ristorante Giapponese.

"Ti vedo bene, sembri più in forma ogni giorno che passa" mi sorrise mentre ci sedavamo al tavolo.
"Sto meglio infatti" sorrisi.
Fisicamente mi sentivo meglio, non potevo negarlo.
Presi le pillole dallo zaino che dovevo prendere prima di pranzo e posai vicino al bicchiere quelle che dovevo prendere dopo.
"Per quanto ne hai ancora?" Chiese portando le mani sotto il mento.
Osservai la sua figura.
Si era fatto crescere i capelli in quel periodo, stava bene. Erano lucidissimi.
"Per qualche settimana ancora" risposi
"Cosa fai hai capelli? Sono bellissimi" chiesi curioso.
"Acqua di riso"
"Acqua di riso?" Chiesi curioso.
"Provala, vedrai che anche i tuoi diventeranno più belli"
"Va bene, ci proverò" sorrisi.

Ordinammo e poi presi il telefono per controllare delle cose.
"Chi è il ragazzo che hai come sfondo?" Chiese lui "è da un po' che volevo chiederlo"
Deglutii.
"Nessuno di importante"
"Se è come sfondo del tuo telefono... Ha anche la fascia che hai mei capelli"
"Era una persona importante per me, ma... non lo è più"
Mi guardò strano, ma non avevo voglia di parlare di Hyunjin.
"Ho una fame da lupi" dissi per cambiare discorso.
"Finalmente sono riuscito a farti uscire con me" sorrise.
"È carino questo posto" mi guardai intorno.
"Certo che è carino, o non ti ci avrei portato"
Feci un sorriso distratto.

Arrivò da mangiare e presi le bacchette.
Notai che fosse in difficoltà con le sue e sorrisi.
"Prendile così" gli feci vedere le mani.
"Non ci riesco cavolo, tu sei cresciuto in Corea, io no" mise il broncio facendomi ridere.
"Aspetta" mi alzai un po' sul tavolo per prendergli la mano e posizionandogli le bacchette nel modo giusto.
"Prova ora" dissi senza spostarmi.
I suoi occhi erano fissi nei miei, mi venne spontaneo distogliere lo sguardo.
Lui ci provò e riuscii bene o male a portarle alla bocca.
"Ecco fatto" sorrisi sedendomi di nuovo.
"Le tue lentiggini sono ancora più tenere da vicino" disse.
Probabilmente un po' arrossii, perché rise intenerito.
Ricominciai a mangiare chiedendogli qualcosa sul nostro corso, per distogliere l'attenzione da me.

Quando finimmo di mangiate, decidemmo di fare una passeggiata nei dintorni.
"C'è il sole oggi" sorrise lui allargando le braccia come un bambino.
Sorrisi.
Era allegro, gentile e riusciva a farmi stare meglio in qualche modo, non capivo perché gli altri non lo sopportavano.

Ci sedemmo su una panchina continuando a scherzare e a ridere.
"Guarda qua" mi fece vedere sul telefono il cibo del suo paese.
"Madonna mi viene fame di nuovo" mi strinsi lo stomaco ridendo.
"Se vuoi posso prepararti qualcosa ogni tanto, per fartelo assaggiare"
"Se ti va, mi piacerebbe"
Guardai il cielo privo di nuvole e poi chiusi gli occhi godendomi il sole sulla pelle.

Quando li riaprii, il viso di Dylan era a qualche centimetro dal mio.
Il tempo sembrò fermarsi e sgranai gli occhi.
Una parte di me diceva di farlo.
Di baciare quel ragazzo che mi trattava bene e che ci teneva a me, non era complicato, non voleva succhiarmi il sangue. Sarebbe stato tutto più semplice.

Eppure non potevo non pensare a Hyunjin, non ci riuscivo.
Mi immaginai il suo viso al posto di quello di Dylan, ma appena la distanza era quasi nulla, mi scansai.
"Si è fatto tardi" dissi alzandomi dalla panca.
"Oh, si certo hai ragione" mi raggiunse mentre avevo cominciato a camminare.

Salii di corsa le scale fino ad arrivare in camera mia e fui incredibilmente felice di vedere che Minho non era lì.
Mi buttai sul letto con il braccio sugli occhi.

Perché non riuscivo a farmi piacere Dylan? Sarebbe stato tutto più semplice per tutti.
Eppure, in realtà, sapevo bene perché non riuscivo ad aprire il mio cuore a Dylan.
La risposta era semplice e riassumibile in tre lettere.
Non era Hyunjin.

Sospirai.
Non potevo continuare così per qualcuno che non mi voleva.
Presi il telefono e scrissi a Dylan, scusandomi per come mi ero comportato.

Mi alzai e decisi di andare nella serra del primo piano, ogni tanto ci andavo quando nessuno poteva vedermi e ci passavo le ore.
Sembrava un po' in controsenso visto che ogni cosa lì dentro mi ricordava di Hyunjin, ma ne avevo veramente bisogno per non avere un crollo mentale.

Mi sedetti sotto l'albero gigante e presi il mio libro, iniziando a leggere con le cuffie nelle orecchie.
Era l'unico posto in cui mi sentivo in pace con me stesso, mi sembrava fosse tutto quando ero lì.
Hyunjin aveva detto di non andarci da solo, ma tanto lui non era lì.
Mi aveva lasciato solo.



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Eh bhe...
Come vaaa?
🌸🌸🌸🌸🌸

||Hell's Peace|| Hyunlix Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon