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//Jisung//

Cos'erano questi odori? Non li avevo mai sentiti. Sembrava mi entrassero dritti nei polmoni.
E questi suoni? Era come se sentissi gli alberi respirare e le formiche muoversi nella terra.
Aprii gli occhi, non focalizzando, o meglio, focalizzando troppo tutto.
Le macchie sul tetto, la ragnatela all'angolo, il ragno intento a mangiare una zanzara.
"Seungmin esci" sentii.
La porta si aprì e poi si chiuse senza nessun'altra parola.
Mi alzai più velocemente di quanto avrei voluto.
Mi guardai intorno, Minho mi guardava aspettando una mia mossa, forse una parola.
Non ero più umano, lo sentivo, il mio corpo era diverso, io ero diverso.
Mi guardai le mani, analizzandole, ero più bianco forse.
Feci per dire qualcosa, ma le parole mi morirono in gola, bruciava da morire e portai una mano alla gola, che si seccava sempre di più.

Minho si avvicinò a me.
"La prima cosa che devi fare Jisungie è cacciare, poi parleremo di tutto" disse dolcemente.
Mi tese la mano e io un po' riluttante gliela strinsi, mi portò fino alla finestra e saltò.
Cazzo era una bella altezza...
Vedevo gli insetti per terra, le mosche volare e gli acari portati dal vento.
Misi le mani sulle tempie. Sarei impazzito.
Misi i piedi sul bordo della sedia per poi saltare.
Non ero mai stato agile, almeno da umano, ora invece ero atterrato perfettamente sulle mie gambe.

"Sei stato bravissimo" mi sorrise il castano.
Volevo parlargli, abbracciarlo e sorridergli, ma qualcosa me lo impediva.
"Andiamo" disse prendendomi di nuovo la mano.
Mi fece strada nella parte nord del bosco.
Era tutto così nuovo per me, perfino i colori erano diversi, più accesi e vivi.
Mi ricordavo che quella parte del bosco fosse particolarmente scura e priva di luce, invece in quel momento vedevo benissimo.
Ci fermammo e Minho mi guardò negli occhi.
"È pieno di animali qui, se chiudi gli occhi riuscirai a sentirli. Ti verrà tutto molto naturale" disse accarezzandomi leggermente una guancia.

Chiusi gli occhi, come mi aveva detto di fare.
Sentivo tutto.
Il gufo sull'albero. Come facevo a sapere che era un gufo?
La lepre che correva nella sua tana.
Un cerbiatto che correva via...
Correva via da un lupo.
Granai gli occhi e le mie gambe si mossero da sole, ero veloce cazzo.
In men che non si dica raggiunsi il lupo e gli spezzai il collo senza neanche accorgermene.
-scusa non volevo...-
Pensai pervaso da un enorme senso di colpa guardando l'animale morto davanti a me.
"Lo so, uccidere la prima volta è brutto Jisungie" comparì Minho dietro di me "ma ora odora il suo sangue e lasciati andare"
Mi morsi il labbro...
Scusa lupo...
Annusai e i miei sensi presero il sopravvento.
Nell'arco di mezzo secondo stavo dissanguando quell'animale.

Mi alzai una volta finito.
Ringraziai mentalmente il lupo e gli sorrisi un po' per chiedere scusa.
Ora tutto era diverso, i miei muscoli erano più forti e la gola non tirava più, mi guardai intorno riuscendo finalmente a sorridere.
Guardai Minho e corsi verso di lui, il quale andò a finire con la schiena contro un albero.
Mi fiondai sulle sue labbra e lo strinsi a me.
Lo sentii tossire.
"Jisungie" rise "sei tanto forte adesso, devi stare attento a non stritolarmi"
Tornai a baciarlo, con passione.
Era ancora più bello di come me lo ricordavo.
Mi morsi il labbro con la fronte contro la sua.
"Minho..." sorrisi.
Lui mi strinse forte la vita.
Sembrava essere veramente felice.
"Ora sono come te vero?" Chiesi
Lui annuì.
"Non sapevo se era la cosa giusta da fare... solo non volevo perderti" ammise.
Mi impadronii di nuovo delle sue labbra e lui difficilmente riusciva a stare al mio passo, era sempre stato il contrario.
Sorrisi staccandomi.
Le mie mani andarono a finire sui suoi addominali scolpiti e alzai le sopracciglia.
"Wow" sussurrai.
"I tuoi istinti sono diversi adesso Jisungie" mi disse accarezzandomi i capelli.
Volevo toccarlo. Allungai una mano sotto la sua maglietta e lui chiuse gli occhi sotto il mio tocco.
Iniziai a baciargli il collo. Avevo veramente bisogno di sentirlo vicino.
"Jis..." mi interruppe.
"Tu non mi vuoi?" Chiesi io un po' come un cane bastonato.
"Cazzo se ti voglio" disse lui sospirando.
"Però i tuoi amici aspettano da settimane di vederti" disse.
Sgranai gli occhi.
Felix, Innie e Seungmin.
Sorrisi.
Volevo vederli.
Poi battei le palpebre un paio di volte e mi sfiorai i canini.
"Non permetterò che tu perda il controllo, ci sono io con te, stai tranquillo" disse sorridendomi.
Gli diedi un bacio dolce, diverso da quelli di prima.
"Poi se mi vorrai ancora, sta sera rimediamo..." disse dandomi un bacio sul collo, mandandomi già in confusione il cervello.
"Perché mai non dovrei volerti?" Chiesi accigliandomi.
"Dopo ne parliamo meglio" mi accarezzò piano "intanto sono felice che tu non ce l'abbia con me" disse prendendomi la mano e iniziando a tornare verso il college.
"No, ero proprio furioso" ammisi "però poi quando quelle cose tipo uccelli..." lui iniziò a ridere.
"Sono furie"
"Quelle furie alquanto incazzate mi hanno preso, volevo solo che tu stessi bene Minho" dissi sincero.
"Che io stessi bene?" Chiese confuso.
Annuii "se... se io fossi morto, ti saresti sentito in colpa e io non volevo" dissi piano "bhe in un certo senso sono morto" mi guardai i piedi.
"Però sei qui, con me, tra le mie braccia" disse spingendomi contro di lui.
Io gli sorrisi.
"Stanno bene gli altri vero?" Chiesi.
Lui annuii.
"Sai chi ci ha salvati tutti?" Chiese.
"Ovvio che non lo so" borbottai.
"Innie"
"Innie?" Chiesi scioccato
"A quanto pare si è trasformato in un angelo"
"un angelo?" Avevo un espressione sicuramente stupita e lui rise "bhe ce lo vedo nei panni di un angelo" dissi alla fine.

||Hell's Peace|| Hyunlix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora