tutto molto, poco, imbarazzante

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POV'S WILL:

I giorni correvano veloci, ed in poco eravamo alla mattina di Natale. Per la vigilia, io e Nico, eravamo stati separati a festeggiare, ma oggi, le nostre due famiglie si sarebbero conosciute ufficialmente. Quando mi era venuta l'idea, mi era sembrata carina. Ma a cosa pensavo? Ero diventato idiota tutto di un botto? Dall'ansia non ero riuscito, per tre volte, ad allacciarmi bene la camicia. Che poi vi chiederete ansia di cosa? D'altronde tu conosci già il padre di Nico, no? Esatto, proprio perché lo conosco, e so come è fatto, che ho l'ansia. L'ansia che conosca mia madre e, se ci degna della sua presenza, mio padre. Non fraintendete, il signor Di Angelo è un tipo fantastico, molto aperto di mente e con cui si possono fare belle conversazione. Mia madre per certe cose è un po' bigotta invece, e mio padre è troppo espansivo. E visto che tale padre tale figlio, e Nico è uno che non sopporta troppe beghe, così è il signor Ade. Non sono preoccupato di cose come 'Non mi piace la tua famiglia, non puoi uscire con mio figlio!', poiché so che non direbbe mai cose del genere, però che le nostre famiglie si conoscano e siano, anche un minimo, in confidenza , mi andrebbe. Sta di fatto che sto tremando come una foglia e menomale che Kayla, passando, mi ha visto ed è venuta in mio soccorso. Lei indossa dei jeans a pianta larga ed una maglietta verde pistacchio tipo in pizzo, sotto tutto ha dei semplici mocassini alti bianchi e le ciocche verdi dei capelli raccolte in due treccine ferme dietro la testa. Io indosso una camicia bianca con su un gilet beige, come i pantaloni, e le converse gialle sbiadite,  

Appena mamma aveva finito, ci siamo diretti a casa di Nico, con la macchina. Lui e sua sorella ci aspettavano all'ingresso. Hazel aveva i capelli raccolti in due chignon, un maglioncino azzurro ed una gonna a pieghe bianche, come le scarpe. Nico. Nico era mozzafiato. Indossava una camicia abbastanza aderente nera, e dei pantaloni, non jeans attenzione, neri che gli fasciavano le gambe divinamente con al lato una catena d'acciaio. le dita erano anellate ed i capelli erano ancora umidi. Potevo avere un ragazzo così figo? A quanto pare si. Ci fecero entrare. La casa era decorata a tema natalizio, e gli addobbi erano prevalentemente neri, argentati o dorati. Tutte cose che sul marmo bianco, di cui gran parte della sala era fatta, spiccavano elegantemente. Bianca era in piedi vicino al camino, indossava una camicetta viridian ed una gonna castagna, con dei mocassini neri. Al suo fianco c'era il padre, un pò vestito come Nico. -Allora, Nico, Bianca, Hazel e signor Ade, vi presento mia sorella Kayla e mia madre Naomi- deglutii secco, -Mamma, Kayla, loro sono Nico e le sue sorelle, Bianca ed Hazel, e il padre Ade-. Nemmeno all'esposizione di una tesi ero stato così nervoso, per gli dei, ma che mi prendeva. -Will, mi accompagni in camera un attimo?- mi chiese Nico. Pur di scappare di lì? Prego, ti seguo a ruota. Ovviamente annuii soltanto. Quando ci chiudemmo dietro la porta della sua camera, mi prese per le spalle e mi scrollò. -Will, calmati. Sembra che stiamo facendo un trattato in trincea. Ho già detto a mio padre di starsene buono e non rompere troppo, quindi respira eh!- 

Piccolo appunto, Nico che cerca di calmarti con la rabbia, funziona benissimo. Presi un bel respiro e, -Ok. Ce la posso fare- dissi quindi. Nico si sollevò leggermente e mi posò un delicato bacio sulle labbra, -E questo?- -E' di incoraggiamento, ora muoviti e torniamo giù-. L'ho già detto che lo amo? Si? Lo ridico. LO AMO. L'aria era decisamente meno tesa quando eravamo tornati giù. Hazel e Bianca stavano apparecchiando e mettendo otto piatti. Otto piatti? Ma noi eravamo in sette, e mio padre non sarebbe, molto probabilmente, venuto. Quindi per chi era? Come a leggermi nel pensiero, fu Nico a chiedere. -Ehm, perché otto?- Ade si voltò, leggermente imbarazzato. IMBARAZZATO!? -Beh, vedi Nico, devo presentarvi una persona...perché non farlo oggi...eh eh-. Percepii dietro la nuca uno spostamento d'aria. I tre fratelli Di Angelo si erano voltati contemporaneamente, perplessi, verso il padre. 

un SORRISO alla VOLTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora