tranquillo

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POV'S WILL

Appena Nico si era calmato, lo avevo riaccompagnato da sua sorella. Mi aveva detto che non aveva finito di parlarle e che se non lo faceva ora non lo avrebbe mai più fatto. Ora lui era vicino a lei che le stringeva la mano, tenendosela vicino al viso e bagnandola con le sue lacrime piene di emozioni represse. -Bianca..io..io lo so che non..che tu non mi odierai e che io non ho colpe, ma mi dispiace tantissimo, vorrei esserci io al tuo posto davvero. Spero che riuscirai a perdonarmi...spero che potrò sentire ancora la tua voce gridarmi di spegnere quella dannata musica o di uscire, magari anche con quegli idioti di amici che mi ritrovo- rise leggermente.  -poi, voglio che davvero tu conosca Will, perché si è un idiota ma è fantastico. Mi fa ridere, ricordi che lo facevo di rado? Bene con lui praticamente ogni quattro secondi. Mi fa sentire importante e, apprezzato. Mi sopporta e mi supporta. Mi ha completamente fatto uscire di testa e tu, che mi dicevi sempre che io e le emozioni eravamo due linee parallele che non si incontreranno mai, devi conoscerlo perché a quanto pare con lui queste due linee parallele si sono incontrate.- 

Sentivo una fitta al cuore. Lui pensava questo di me e lo stava dicendo apertamente a sua sorella. Lo stava dicendo tranquillamente in mia presenza e sapere che ero un po' riuscito ad aiutarlo mi fece sorridere ed essere più tranquillo. Poi successe una cosa. Bianca mosse la mano che Nico stringeva portandogliela al viso e aprendo delicatamente gli occhi. Nico era paralizzato. Non si muoveva, la sua faccia era sconvolta e la sua pelle più chiara di prima. Io mi catapultai fuori a chiamare i dottori e li lasciai soli per una manciata di secondi. Quando tornai la situazione non era cambiata. Nico era fermo e Bianca, con gli occhi delicatamente aperti, si guardava intorno. Il dottore le fu subito al fianco e ci chiese di uscire. Nico continuava a restare fermo quindi lo tirai via, portandolo fuori fino alla moto. Continuava a guardarsi intorno disorientato e spaventato. -Ehi, ehi Nico, guardami sono qui- gli presi il viso tra le mani.

-Lei...lei..- respirava a tratti, -Si, si, lei è sveglia, tranquillo- lo aiutai a respirare e quando si fu calmato lo lasciai. -Quindi magari era vero che lei mi stava aspettando. Se fossi venuto prima magari, lei si sarebbe svegliata prima-, ed eccolo di nuovo che si riempiva di sensi di colpa. -Nico no. Lei sicuramente ti stava aspettando ma era pur sempre in coma, sentirti le ha dato un motivo per combattere, ma nulla di ciò che hai detto prima, avrebbe avuto senso se glielo avresti detto tempo fa- sembrò calmarsi. -Grazie Will, grazie davvero- -Ehi smetti di ringraziarmi, e chiama tuo padre- e così fece. I dottori poi ci spiegarono che stava bene e le sue funzioni celebrali erano a posto quindi non avrebbe avuto una ricaduta. Doveva riposare e quindi per le visite sarebbe stato meglio tornare il giorno dopo. Inutile dire che il padre rimase li comunque mentre Hazel era andata a casa della sua amica per riuscire a stare tranquilla. Così avevo invitato Nico da me.

un SORRISO alla VOLTAWhere stories live. Discover now