il nodo dell'attesa

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POV'S WILL:

Me lo aspettavo? No ovvio che no! Chi se lo aspetterebbe? Stavo pensando di invitarlo ad uscire perché, grazie ad una luunga chiacchierata con Kayla, e qualche pugno, avevo finalmente appreso che mi piacesse. Ceh, lo sapevo ma quasi non volevo accettarlo. Lui era così fragile, beh forse non fragile, ma già mi aveva permesso di essere amici...dirgli che mi piaceva avrebbe rovinato tutto. Però Kayla mi aveva detto che era molto probabile che gli piacessi anche io quindi volevo provare. Ma che lui me lo chiedesse.. Ero felice? Eh, eh..anche tanto. Feci avanti indietro per il corridoio per un po', fino a che Kayla non uscisse con un peso per minacciarmi. -Will, i tuoi pensieri li sento anche con la musica!! Vai in camera, scrivigli si, e cessa di camminare..O TI TIRO QUESTO PESO IN TESTA!!- poi mi sbatté la porta in faccia e fui costretto a tornare in camera. Come faceva a saperlo non ne avevo idea e non volevo saperlo. Afferrai il telefono e scrissi un "Certo" in risposta al suo "Ehi, Will domani ti va di uscire a pranzo?". Lui non si fece attendere troppo e mi rispose "Ok, allora ti aspetto per le 12:20". 

A cena non mangiai. Sapevo di dovergli dire cosa provavo e di dovergli raccontare anche qualcosa sul mio passato e questo mi attanagliava lo stomaco. C'era come un nodo spesso con un cartello con su scritto "Non mi levo da qui". Era il nodo dell'attesa. Mia madre c'era quella sera perché non lavorava e si accorse che qualcosa non andava. -Willo, che c'è? Ti ho fatto il riso al curry e non me lo mangi?- mi chiese preoccupata ma non potei rassicurarla perché mia sorella mi precedette -Domani uscirà con il tipo che gli piace e glielo deve dire, l'ansia lo sta uccidendo- lo disse con una nonchalance spaventosa, quando alzò lo sguardo dal piatto aveva la faccia di chi nemmeno si era accorto di cosa aveva detto. -KAYLA FATTI GLI AFFARI TUOI!!- le sbottai. Mia mamma appoggiava in pieno la mia bisessualità ma glielo avrei comunque voluto dire io. Mettere in mezzo la famiglia quando ancora non c'era nemmeno qualcosa di stabile era sbagliato, io lo sapevo. 

Salii in camera poco dopo e mi infilai nel letto. A distrarmi dai miei pensieri fu un busso alla porta. -Kayla se sei tu vattene, va tutto bene scusa se prima ti ho risposto male- la mia voce non era chissà quanto convincente ma ero così in quel momento. La porta si aprì e Naomi Solace fece il suo ingresso. -Mamma che c'è?- le chiesi, in tono gentile. Si sedette sul letto e mi guardò. -Will..- iniziò, -Mamma so cosa stai per dire e ti blocco subito. Non mi butterò a capofitto come un idiota, io non so nemmeno se lui prova lo stesso..a me importa solo stargli vicino- lei mi strinse la mano -Lo so che non lo farai. Ma non puoi accontentarti Will, tu meriti il 100% di una cosa non il venti- mi disse in tono cauto. -Mamma, so che se dovrebbe ricambiare mi darebbe il 100% ma è un ragazzo con qualcosa che lo chiude dentro e io voglio aiutarlo, devo aiutarlo. Ora, buona notte- mi voltai e chiusi gli occhi. 

un SORRISO alla VOLTADär berättelser lever. Upptäck nu