7 - Incontri (II)

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Passai il dito sulla superficie liscia del portatile, avanti e indietro, accarezzando il lato lungo dello schermo, mentre un'idea malsana aveva varcato i cancelli della mia mente. Forse non c'era nulla che io potessi dire o fare per scoprire qualcosa su mia madre, tuttavia, c'era qualcos'altro che avrei potuto trovare sul database della mia scuola.

Senza darmi il tempo per pensare, mi acciambellai tra i cuscini morbidi, trascinando il portatile sulle mie gambe. James avrebbe tenuto un intero corso sulle civiltà neoclassiche alla Churchill Accademy. Corso al quale io mi ero rifiutata categoricamente di partecipare, perché non c'era nulla di peggiore di un genitore che solcava i tuoi stessi corridoi giorni dopo giorno. Ciò tuttavia non mi aveva esclusa dal dovermi occupare di tutte le pratiche burocratiche al posto suo, compresa la creazione del suo profilo docente sul sito della scuola.

Per quello adesso mi trovavo lì: a tamburellare impazientemente i polpastrelli sulla tastiera. Nella barra delle ricerche un solo nome: Alexander Case.

A nulla era valso intavolare una discussione con la mia coscienza, che mi ricordava quanto fosse eticamente poco corretto effettuare una ricerca - probabilmente illegale - su un mio compagno di classe. Avevamo infatti già appurato quanto la mia moralità facesse acqua da tutte le parti, da quando avevo raggiunto Danvers.

Fu quello il motivo per cui, alla fine, mi ritrovai a schiacciare il pulsante di invio, mossa da quella sicurezza che può darti solo la consapevolezza di star per fare una gigantesca e colossale cazzata. Un istante dopo, però, i miei occhi stavano già avidamente leggendo le informazioni riportate a video.

Non so bene cosa mi aspettassi di trovare. Magari un avviso grande come una casa, che mi dicesse di smetterla di ficcare il naso in cose che non mi riguardavano, ma quando vidi la sfilza di richiami a danno di quel ragazzo, non riuscii a impedire alla mia curiosità di farli passare a uno a uno.

Alexander Case non era esattamente ciò che avremmo definito uno stinco di santo.

Aveva una montagna di assenze, lezioni saltate, giorni di malattia che ricadevano ciclicamente sempre nello stesso periodo del mese, ed era persino stato cacciato dalla precedente scuola. Eppure tutti i suoi voti erano perfetti. Chimica, matematica, informatica... Non solo non esisteva neppure un'insufficienza a sporcare il suo curriculum scolastico, ma i punteggi dei test attitudinali facevano paura.

Adesso capivo perché non si fosse dovuto sforzare per correggere i miei bilanciamenti, mentre io cercavo di metterlo sotto torchio con le mie domande. Probabilmente, in contemporanea, avrebbe potuto tranquillamente ripetere le tabelline all'incontrario, se solo glielo avessi chiesto.

Non che per andare al college avesse bisogno di quei voti. Per ben due volte, aveva vinto il campionato di Stato con la squadra di football e una sezione intera del suo fascicolo riportava gli innumerevoli meriti sportivi. Sempre suoi, quando il suo nome non era intervallato a quello di un altro Case, Christian. Era il fratello, trovai il suo nome associato a quello di un'altra ragazza, Alison, la sorella che risultava però trasferita a New York. Con loro due nella formazione d'attacco, la Churchill sembrava essere rimasta praticamente imbattuta. Eppure, per quell'anno, nessuno di loro risultava in squadra. Anzi, a dire la verità sembrava proprio che Alex non seguisse alcuno sport, quel semestre.

Continuai a premere il pulsante per far scorrere la pagina, andando a cercare le annotazioni manuali che avevo visto aprendo il fascicolo. Se non ricordavo male, aveva detto di essere appena tornato a Danvers, quindi forse non aveva ancora superato i provini per essere inserito nella squadra. O magari aveva capito che correre, schiantandosi contro altri energumeni per trascinare un pallone ovale lungo il campo, non avesse nulla di eccezionale.

Quelle illazioni vennero però spazzate via di colpo, quando trovai proprio quell'annotazione che ricordavo aver visto prima. Non so perché non l'avessi letta subito, nella foga probabilmente le avevo dato poca importanza. Tuttavia, ogni richiamo a suo carico era stato cancellato con la scusa di un lutto famigliare.

IGNIWhere stories live. Discover now