Capitolo 13

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Era trascorsa una settimana dal loro ritorno ed ogni sera andavano da Fu per parlare con lui e cercare una soluzione a quel mistero di cui ancora non comprendevano le dinamiche.
Sicuramente qualcuno aveva fatto irruzione in casa del maestro, che purtroppo non ricordava assolutamente nulla di quanto accaduto, quindi il loro pensiero si focalizzò sul fatto che fosse stato raggirato in qualche maniera, per cui in quel momento non ne aveva più memoria.
Chi avrebbe potuto prendere la pergamena dei Miraculous?
Sperando che non fosse qualcuno con idee malvagie, ma sapendo bene quale fosse il più probabile degli scenari, i due eroi non avevano ancora la minima idea da che parte cominciare.
Per di più dovevano stare molto attenti a come si muovevano nelle vesti di supereroi, perché Alya era sempre in agguato da quando era tornata dalla vacanze e non dovevano destare in lei e in nessun altro alcun sospetto a proposito delle loro identità.

«tutto questo è frustrante»
Esordì Adrien appoggiato alla balaustra del balcone di Marinette.
La ragazza lo affiancò, appoggiando la testa sulla sua spalla
«forse sbagliamo metodo nelle nostre ricerche. Se il maestro non ricorda, ci deve essere un altro modo per capire cosa possa essere successo»
Le accarezzò piano la testa, lasciandole un bacio tra i capelli e cingendole le spalle.
«chiunque abbia preso la pergamena, sa a cosa serve. E presto arriverà a te. Ma questa volta non permetterò che accada di nuovo»
Adrien sfiorò con le dita un orecchio di Marinette, sorridendo alla vista del secondo buco che la ragazza aveva deciso di fare proprio durante la loro vacanza in Corsica; estrasse allora dalla tasca dei jeans un piccolo sacchetto di carta e glielo porse, con un lieve sorriso.
«spero possano essere utili per mascherare la tua identità: sono fatti con un materiale che cambia colore in base al calore del corpo. Quando siamo trasformati abbiamo una temperatura più alta del solito, quindi diventeranno quasi rosa, mentre nella normalità sono rossi»
La giovane accettò quel dono con gioia e ringraziò il suo ragazzo con un bel bacio sulle labbra, circondandogli il collo con le braccia
«ti ho mai detto che sei un gatto geniale?»

Non aveva la minima idea di cosa indossare quel pomeriggio di fine agosto.
Una settimana dopo sarebbe iniziato l'ultimo anno di scuola e Chloé aveva organizzato un'uscita tra amiche post-vacanze, perché ancora non avevano avuto la possibilità di incontrarsi e trascorrere del tempo insieme.
Il fatto era che mancavano solo venti minuti all'appuntamento e lei era ancora davanti all'armadio a cercare chissà quale abito da indossare.
La chiamata di Alya che le dava una mossa le fece prendere al volo le prime cose che aveva sottomano: una tuta a pantaloncino blu elettrico con rifiniture argento e sandali argentati.
Il dilemma sembrava essere risolto, fino a quando dovette prendere la borsa: ma quale borsa?!
Si accorse di non possedere una borsa in tinta, non poteva uscire in quel modo..
Si mise le mani nei capelli, cercando di pensare, quando il citofono suonò:
le tre amiche erano andate a prenderla e poco dopo erano nella sua stanza a consigliarla, rovistando nei suoi armadi e sperando di trovare qualcosa che andasse bene.
«dovrò assolutamente comprarla! Non è possibile che non abbia una borsa argento o blu, nemmeno una pochette!»
Esclamò disperata la bionda.
Marinette frugò nella propria borsetta estraendo una piccola pochette da sartoria, recuperando un top argento con cinturino che aveva adocchiato nel mucchio di indumenti accatastati sul letto, ed iniziando a maneggiare con ago e filo.
«ehi, il mio top firmato!»
La corvina si limitò ad un'alzata di occhi e uno sbuffo, concentrata sul proprio lavoro, mentre Lila aveva già intuito le sue intenzioni
«ti sta salvando il pomeriggio, la ringrazierai dopo, quando sfoggerai la tua nuova pochette»
Dopo un quarto d'ora di religioso silenzio, ad osservare il lavoro meticoloso dell'amica, Chloé s'illuminò in volto e sorrise raggiante, prendendo la nuova borsetta argento con tanto di tracolla con borchie e strass, ricavata dal cinturino, che Marinette le stava porgendo, per poi abbracciare la ragazza
«è.. Splendida! Sei davvero straordinaria! Grazie!»

Salvato dunque il pomeriggio, le quattro amiche si apprestarono a raggiungere la loro meta: quel giorno veniva inaugurato un nuovo parco, dopo l'abbattimento di un edificio ormai in disuso, e ci sarebbe stato un piccolo concerto delle band di quartiere.
Nessuna si sarebbe aspettata che anche Luka avrebbe partecipato con la propria band, poiché non aveva mai provato in quel periodo e non ne aveva mai parlato nemmeno a Chloé, che appena lo vide sul palco fu travolta da un'emozione mai provata prima, specialmente quando le dedicò una canzone scritta da lui.
«qui si fanno le cose seriamente, non è vero, Chloé?»
La prese in giro Lila con una strizzata d'occhi e una leggera gomitata al braccio, che fece arrossire lei e ridere le altre due amiche.
Ma la ragazza si voltò proprio verso queste ultime con lo stesso sguardo furbo, indicandole con il dito indice una ad una
«e voi? Avete fatto progressi in vacanza? Nino ti ha chiesto un fidanzamento ufficiale? E tu, signorina, ti sei concessa a quella meraviglia di ragazzo che ti ritrovi?»
Alya rispose, dopo un primo momento di sorpresa, che probabilmente avrebbe aspettato ancora una decina di anni prima che accadesse.
Invece scoppiarono a ridere tutte e tre insieme, quando videro che Marinette era diventata dello stesso colore del vestitino rosso che indossava, un po' per imbarazzo e un po' per contrarietà.
«benedetta ragazza! Hai intenzione di far morire il povero Adrien prematuramente nell'attesa?»
La corvina le rispose con un sonoro sbuffo, girando il viso imbronciato dalla parte opposta, incapace di esprimersi altrimenti
«sei troppo buffa, Marinette! Come sempre, adoro punzecchiarti sull'argomento, e non credo smetterò!»
Disse Lila tra le risa.

I tre amici, dietro le quinte, attesero che Luka scendesse dal palco per congratularsi con lui dell'ottima performance, della dichiarazione esplicita con la canzone dedicata a Chloé e proseguire la giornata insieme.
Le loro vite avrebbero intrapreso strade differenti di lì a poco con l'inizio dell'università e il lavoro.
Si sarebbero visti certamente più raramente, ma non avrebbero mai rinunciato a cogliere le sporadiche occasioni che avrebbero avuto per vedersi.
Non avrebbero mai perso quel legame che, sin da ragazzini, li teneva uniti quasi come fratelli.
Raggiunsero il chiosco per prendere da bere e s'incamminaro in una zona meno affollata del parco.
«sono contento che tua madre sia tornata a casa, Nathaniel»
Dichiarò Luka tra un sorso e l'altro.
«ragazzi, non immaginate che sollievo tornare a casa. È vero, adesso dovrò accudirla e dovrà continuare con le cure e la riabilitazione, ma sapere che è qui con me è meraviglioso. Non credevo potesse essere così indispensabile avere una madre, ora che sono quasi completamente indipendente»
Adrien ripensò alla sua madre naturale ed confermò la tesi del suo amico: se non ci fosse stata Nathalie, sarebbe stata davvero dura per lui e suo padre.
Lo abbracciò, con una morsa al petto, trattenendo le lacrime e cambiando discorso per non trascinare tutti nella malinconia.
«perché invece non racconti anche a Nino la tua dichiarazione per Lila?»
Domandò furbescamente, al che il rosso si sfiorò il collo imbarazzato
«ehm, sì, insomma... Le ho detto che vorrei che ci fidanzassimo ufficialmente»
Dichiarò rivolto al moro che lo osservava sbalordito ed euforico
«ma è fantastico! E bravo il nostro timido Nath!»
Si complimentò dandogli una fraterna pacca sulla schiena.
«e tu, Nino? Quando ti deciderai? Ormai sono anni che stai con Alya»
Chiese Adrien, curioso, ma il ragazzo troncò subito il discorso, liquidando quella domanda con un semplice
«è ancora presto»
E domandando di rimando al modello con fare malizioso
«tu, piuttosto, hai combinato qualcosa con Marinette?»
Il biondo rispose sicuro di sé
«Marinette è ancora immacolata, se proprio volete saperlo. Ho fatto il bravo ragazzo, ma ammetto che mi sta facendo impazzire»
Spiegò passando una mano tra i capelli
«ma la amo troppo per rovinare qualsiasi momento con lei»
Luka gli passò un braccio intorno alle spalle e gli dedicò un sorriso carico di orgoglio per lui.
«che ne dite se raggiungiamo le ragazze ora? Magari riusciamo ad organizzare una cena dell'ultimo minuto da noi. Potrebbe essere l'ultima volta prima della scuola e la prossima chissà quando sarà!»
Adrien in quella settimana si era proprio scordato di avvisare i suoi coinquilini di un cambiamento importante.
«ehm.. Ragazzi.. Mi stavo quasi dimenticando!»
Introdusse per attirare di nuovo l'attenzione dei tre, mentre si incamminavano tutti insieme verso il gruppetto femminile, sapendo bene di suscitare in loro pensieri fantasiosi e trarre conclusioni azzardate, non che non ci fosse del fondo di verità
«appena inizierà la scuola, ogni tanto Marinette verrà a stare da me»

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